La stagione calcistica 2022/23, che ha visto la Fiorentina arrivare a giocarsi sia la finale di Conference League che quella di Coppa Italia, ha ulteriormente confermato la bontà del lavoro di Vincenzo Italiano, che si afferma sempre più come uno dei migliori tecnici del pallone tricolore.
Italiano, alla seconda stagione in viola, continua così la sua ascesa, iniziata dalla gavetta calcistica nelle serie inferiori con Vigontina San Paolo e Arzignano Valchiampo e poi proseguita in Serie C con il Trapani e in Serie B con lo Spezia, portato in A nel 2020 e alla salvezza, contro ogni pronostico per le quote calcio, dell’anno successivo.
La Fiorentina ha il maggior possesso palla
Il tutto senza mai allontanarsi dalle idee di gioco che l’allenatore nato a Karlsruhe nel 1977 ha applicato sin dal primo momento in cui si è seduto su una panchina.
La Fiorentina di Italiano è una delle squadre di Serie A con la maggiore percentuale di possesso palla, ma anche per palloni intercettati o recuperati nella metà campo avversaria.
Anche in questa stagione, la Viola ha giocato sia con il 4-3-3 che il 4-2-3-1, spesso anche variando la disposizione tattica a seconda dell’avversario.
In particolare con il 4-2-3-1 la Fiorentina ha trovato la quadra nella parte di stagione tra fine febbraio e inizio aprile, raccogliendo sette risultati utili consecutivi in campionato e facendo registrare una serie di nove vittorie consecutive in tutte le competizioni tra il 23 febbraio e il 5 aprile.
Il pressing alto dei Viola
Tra le caratteristiche principali del gioco di Italiano ci sono anche l’aggressività nel pressing collettivo e lo sfruttamento delle catene laterali. Il pressing della Fiorentina è sempre molto alto, parte dagli attaccanti e prevede una linea difensiva schierata frequentemente a centrocampo in fase di non possesso.
Una tattica utile per ripartire immediatamente e cogliere impreparati gli avversari, ma che in alcuni casi si è rivoltata contro i toscani, come dimostrano le reti subite da Lautaro Martinez e Bowen nelle due finali di Coppa Italia e di Conference League, con i due attaccanti che hanno sfruttato proprio l’altezza della difesa viola per infilarsi e calciare in porta quasi indisturbati.
Quando invece la Fiorentina ha il pallone tende a sfruttare parecchio le corsie laterali, con le catene esterne composte dai terzini e dagli esterni offensivi che portano di frequente a triangoli e sovrapposizioni che terminano con dei cross per le punte.
I compiti degli esterni di Vincenzo Italiano
Una caratteristica evidente è anche l’utilizzo di uno dei due terzini come regista aggiunto. Oltre a Biraghi, questo compito tocca anche al brasiliano Dodò, viste le sue capacità tecniche.
Non di rado infatti il verdeoro si accentra parecchio nelle prime fasi di possesso palla, offrendo un'ulteriore possibilità di scarico breve ai due centrali difensivi e poi iniziando la manovra avanzando palla al piede sfruttando il suo ottimo controllo. Per quanto riguarda il centrocampo, c’è una certa fluidità in quanto a posizioni e compiti.
Quando la squadra è schierata con il 4-2-3-1 di solito ci sono due mezzali e un trequartista, mentre se uno dei tre centrocampisti si piazza davanti alla difesa (e di solito si tratta di Amrabat), allora la Fiorentina mostrerà una disposizione più vicina al 4-3-3. Le buone caratteristiche tecniche dei giocatori in mediana fa sì che la soluzione dalla distanza sia utilizzata con una certa frequenza da parte della squadra viola.
Questo modo di interpretare le partite ha ovviamente i suoi punti forti e quelli deboli. L’aggressività nelle fasi di non possesso è spesso utile per permettere alla Fiorentina di prendere subito il controllo della partita, ma a volte porta a un dispendio di energie che si riflette in secondi tempi in cui la squadra finisce sulle gambe.
Allo stesso modo la difesa a centrocampo serve per tenere lontani i pericoli e per lasciare più spazio agli anticipi e ai recuperi, ma ha dimostrato di essere permeabile se presa in controtempo sulla linea del fuorigioco.
L’ottima produzione di gioco sulle fasce ha invece come contraltare una scarsa efficienza degli attaccanti centrali, che sono i primi portatori di pressing della squadra e che come tali spesso non hanno la lucidità necessaria nel momento in cui la squadra li mette in condizioni di battere a rete.
Il futuro dell'allenatore Italiano
In ogni caso, anche se in campionato poteva fare decisamente meglio, Italiano si sta mettendo in mostra come uno dei migliori tecnici della sua generazione, al punto che si è spesso fatto il suo nome per sostituire Spalletti a Napoli e per le altre panchine delle big tricolori e di qualche club importante all’estero.
Per il momento se lo gode la Fiorentina, forte di un contratto fino al 2024 con opzione anche per l’anno successivo, che permette all’allenatore viola di guadagnare circa 2 milioni l’anno con il raggiungimento di determinati bonus.
Ma chissà che al prossimo valzer delle panchine il tecnico classe 1977 non se ne prenda una importante…
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