Rozzano è un’apoteosi di case popolari che costeggiano il Naviglio, in direzione Pavia. Estrema periferia sud di Milano, è uno di quei luoghi in cui i termini strada e scuola possono sovrapporsi e apparire persino sinonimi. Luoghi in cui è facile sbagliare, lasciandosi assorbire dal cemento e dall’asfalto.
È qui che è nato e cresciuto Daniele Scardina, in arte King Toretto, che in un’intervista al Corriere dello Sport non esita a dire che «la boxe mi ha salvato. Ero destinato alla strada e mi ha tolto da lì, le devo tutto». Il ring è dunque il suo habitat naturale e anche la sua catarsi.
Carriera
Classe ‘92, 1,84 per 76 chili, da sei anni vive in America, a Miami Beach, dove si è trasferito per seguire le orme del fratello più grande, imprenditore nel campo della ristorazione. Nell'autunno 2020 è diventato, con la sua muta di tatuaggi, un personaggio televisivo grazie alla partecipazione a “Ballando con le stelle”, show del sabato sera di Raiuno. È famoso anche per la relazione con la presentatrice Diletta Leotta.
Ma anzitutto Scardina è un pugile, che finora in carriera ha vinto 20 incontri su 20 disputati (16 per KO), dunque non ha mai perso, e vanta un Guanto d’Oro conquistato nel 2013 e il titolo della International Boxing Federation, categoria supermedi vinto nel 2019. Quest’ultimo titolo lo ha portato a casa battendo in finale a Milano il finlandese Henri Kekalainen, e lo ha poi difeso contro l’italiano Alessandro Goddi e il belga Ilias Archergui.
Sempre nella città meneghina ad ottobre 2021 ha superato in appena 4 round il suo ventesimo sfidante, l'esperto tedesco Jurgen Doberstein.
Sarà sicuramente favorito nel prossimo incontro per le scommesse pugilato!
Scardina è un tipo che piace: è un vincente, proviene dalle periferie e lo rivendica con orgoglio, è attivo nel sociale, ha un aspetto accattivante, infine utilizza sovente i profili social (su Instagram ha 238mila follower). E la sua attività su Instagram non è passata inosservata alle grandi aziende che si occupano di questo sport. «Non a caso», annota Medium.com, «DAZN, Matchroom Boxing Italy e OPI Since 82 hanno deciso di puntare anche su Scardina per il rilancio della boxe in Italia. Una rinascita che passa anche dalla capacità dei pugili di promuoversi, far parlare di sé ed essere protagonisti dentro ma anche fuori dal ring».
I contratti
Il giovane dell’hinterland milanese non ha mai nascosto di essersi trasferito negli Stati Uniti per diventare pugile professionista lì, dove i guadagni sono mediamente più alti per chi indossa i guantoni rispetto all’Italia. Ma quanto guadagna un pugile? Non è facile avere una risposta esatta. Il pugile non è come un calciatore professionista, che firma un contratto a cifre prestabilite. Il pugile guadagna in base al numero di incontri disputati e alla visibilità che sa suscitare, anche nelle scommesse.
Tutto qui? No. A questi introiti vanno aggiunti quelli derivanti dagli eventuali sponsor, che possono variare notevolmente. Il nostro ha un contratto con un marchio importante come Puma, al sesto posto della classifica degli Sport Business Brand alle spalle solo di Nike, ESPN, Adidas, Gatorade, Sky Sports.
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— 888Sport.it (@888sport_it) December 3, 2020
I guadagni
Il valore dei contratti sottoscritti da Scardina non sono di dominio pubblico. Il sito personefamose.it stima che il guadagno medio di un pugile professionista negli States sia poco più di 50mila dollari l’anno (circa 42mila euro). Va però precisato che la stima tiene conto anche dei guadagni di pugili top come Floyd Mayweather Jr, «che sono arcimilionari e che costituiscono una piccola parte del campione statistico», rileva sempre personefamose.it. Questi pochi alzano dunque la media notevolmente, ne deriva che la maggior parte dei pugili guadagni molto meno di quella cifra.
Ovviamente il giro d'affari di Scardina è nettamente superiore alla media di cui sopra ed il 28enne di Rozzano ha ancora diversi anni davanti a sé in cui poter continuare a vincere, a promuovere la sua immagine e strappare ingaggi importanti!
*Il testo dell'articolo è di Federico Cenci; le immagini sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 10 dicembre 2020.