Il mondo della NFL è coordinato da tantissime regole, molte delle quali sono sconosciute alla maggior parte dei fans. Alcune riguardano la gestione delle franchigie, altre impattano, invece, sulle dinamiche del gioco durante la partita.
Una di queste norme poco conosciute ha dato il via di fatto alla dinastia dei New England Patriots di Tom Brady e Bill Belichick. Il famoso “Tuck Rule Game” del 19 gennaio del 2002, Divisional Round della AFC con i Pats che ospitarono gli Oakland Raiders. La “Tuck Rule” prevede che “se un giocatore [offensivo] è in possesso del pallone per passarlo in avanti, qualsiasi movimento volontario in avanti del suo braccio inizia un passaggio in avanti, anche se il giocatore perde il possesso del pallone mentre sta tentando di piegarlo indietro verso il suo corpo”.
Ci riferiamo, naturalmente, all’azione controversa nel quarto periodo del match dei Patriots, quando Tom Brady subisce un sack dal CornerBack dei Raiders Charles Woodson. Il pallone scappa dalle mani di Brady e gli arbitri dichiarano il fumble, con l’ovale recuperato dai Raiders che avrebbero, così, vinto la partita. Dopo la revisione all’instant replay, l’arbitro deciso di chiamare il passaggio incompleto restituendo così il possesso ai Patriots.
Da lì in poi scattarono molte polemiche, con la NFL che nel 2013 decise di annullare la “Tuck Rule”. Da allora se l’attaccante perde il pallone piegandolo all’indietro viene considerato un fumble, non più un passaggio incompleto. Si tratta di passaggio incompleto solo quando l’attaccante piega in avanti il pallone, dando il via al movimento di lancio.
La Rooney Rule
All’inizio del nuovo millennio la NFL ha deciso di cambiare radicalmente alcune sue “abitudini”. L’allora proprietario dei Pittsburgh Steelers, Dan Rooney spinse per dare alle minoranze etniche le stesse possibilità di ricoprire incarichi di alto profilo nelle franchigie NFL. Fino al 1979 infatti nella massima lega americana c’era stato solamente un capo allenatore afro-americano, risalente addirittura agli anni Venti.
Qualche cambiamento si è visto dagli anni Ottanta, ma la vera rivoluzione arrivò nel 2002. A Tampa Bay viene licenziato il coach afro-americano Tony Dungy dopo la seconda apparizione consecutiva ai Playoff. Nello stesso anno, a Minnesota viene licenziato Dennis Green perché i Vikings chiusero la stagione con un record negativo dopo nove anni consecutivi con record positivo, anche per le scommesse sportive.
Questi licenziamenti spinsero diversi afro-americani a sottolineare come le posizioni dei coach provenienti da minoranze etniche fossero molto più in bilico nella NFL. Per questo motivo nel 2003 nasce la Rooney Rule. Con l’introduzione della Rooney Rule tutte le franchigie hanno il dovere di intervistare almeno un allenatore proveniente da minoranze etniche qualora il ruolo di capo allenatore dovesse essere vacante.
Questo ha aperto le porte della NFL a molti più coach, come ad esempio il capo allenatore dei Pittsburgh Steelers Mike Tomlin, in carica dal 2007. La prima modifica alla Rooney Rule è molto recente, arrivata nell’ultima off-season della NFL, con le franchigie che dalla prossima stagione dovranno intervistare almeno due coach provenienti da minoranze etniche per aumentare ulteriormente le loro possibilità.
Gli strani Overtime
Ci sono alcune regole particolari all’interno dei tempi supplementari in NFL. Secondo le regole attuali, se una squadra segna un touchdown al primo possesso nell’Overtime vince la partita. In caso contrario, il regolamento si divide tra regular season e playoff. Nella stagione regolare, si gioca un solo tempo supplementare da dieci minuti, visto che il match può terminare in pareggio.
Nei playoff invece non è previsto il pareggio, per questo sono previsti più di un tempo supplementare ma cambia la regola per la vittoria. Un qualsiasi touchdown, anche se non dovesse essere segnato al primo possesso offensivo, regalerebbe il successo senza garantire agli avversari la possibilità di replicare, come previsto invece nella regular season.
Delle novità sono attese a breve, la NFL sta studiando una nuova versione di “Overtime” per garantire più spettacolo e dare la possibilità a ogni squadra di recuperare in situazione di svantaggio. Regole che, qualora dovessero essere modificate, verrebbero equiparate tra regular season e playoff.
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*L'immagine di apertura dell'articolo è di Elise Amendola (AP Photo).