Non esiste una capitale d’Italia dello Sport. E’un dato che emerge prendendo in considerazione le cinque discipline più diffuse sul territorio nazionale: calcio, basket, pallavolo, rugby e pallanuoto. Le grandi città come Roma e Milano si si difendono su più fronti, anche se mancano clamorosamente in alcuni campionati di primo livello; la capitale d’Italia non è rappresentata nella pallavolo, mentre da questa stagione - dopo anni di assenza - ha ritrovato la squadra di basket in grado di rappresentarla degnamente.

Le compagini romane sono saldamente presenti anche negli altri sport più diffusi del Paese: nel Rugby c’è la Lazio a tenere alta la bandiera capitolina, l’altro sodalizio è rappresento da un gruppo militare (Le Fiamme Oro) presente sul territorio. Nella Pallanuoto c’è addirittura il derby (Lazio-Roma) in grado di rappresentare al meglio una tradizione che va avanti almeno dai tempi delle Olimpiadi di Roma 1960. Il calcio, naturalmente, resta il primo amore per il popolo della capitale che ha il cuore diviso tra Lazio e Roma.

La Milano da... canestro - Milano dopo i ruggenti anni ’90 sta provando a rialzare la testa; le due squadre di calcio restano il punto di riferimento di una città che in passato era riuscita ad abbracciare una cultura polisportiva grazie all’avvento di Silvio Berlusconi; durò pochissimo la Mediolanum, società in grado di primeggiare anche nel volley e nel rugby.

Il calcio rimase l’unico vettore in grado di restituire un ritorno di immagine roboante al magnate lombardo che tentò - invano - di acquistare anche la squadra di basket. L’Olimpia Milano resta una realtà molto solida, grazie anche all’intervento dello stilista Giorgio Armani che evitò il fallimento della squadra dalla scarpette rosse. Milano tiene strada anche nel Volley, mentre per gli altri sport non si hanno tracce del rugby, e della pallanuoto, disciplina questa, mai amata all’ombra del Duomo.

Al di là del bipolarismo Roma-Milano, le altre grandi città italiane non riesco a tenere il passo, vuoi per cultura sportiva, vuoi per quella crisi economica che ha mandato all’aria progetti sportivi decennali. Torino - grazie alla Juventus - da quasi un decennio domina il mondo del calcio, una tirannia sportiva che non trova riscontri in altre discipline; niente basket, niente volley, niente rugby, niente più pallanuoto di livello: la prima - storica - capitale d’Italia deve accontentarsi - negli altri sport - di spettacoli di seconda visione.

Genova, Firenze e Bologna - Per restare nel triangolo industriale, non va meglio a Genova, aggrappata alle sue due squadre di calcio, in questa stagione neanche troppo performanti. A tenere alto l’onore del popolo ligure c’è la pallanuoto con la Pro Recco, straordinario sodalizio nazionale e internazionale, ma ciò non basta a legittimare l’eccellenza dello sport sotto la Lanterna.

Se scendiamo lungo lo Stivale, va decisamente meglio a Firenze che oltre al calcio, vive di pallanuoto e di rugby; la Fiorentina è un’indelebile passione per tutti i fiorentini, ma la tradizione in vasca permane intatta, con la Florentia capace di difendere il gonfalone gigliato anche in piscina. La prima visione dello sport nazionale riguarda anche il rugby con il sodalizio dei Medicei, chiaro riferimento alla famiglia de Medici.


Bologna è da sempre un feudo cestistico: Virtus e Fortitudo basket infiammano le domeniche degli sportivi felsinei, la passione per il pallone a spicchi va di pari passo con quella del calcio, e accoglie gli stessi appassionati del futbòl. A Napoli la passione per il calcio lascia poco spazio alle altre discipline; c’è la pallanuoto, e non potrebbe essere altrimenti con due squadre che si danno battaglia: la piscina Scandone è una sorta di San Paolo in miniatura, dove la passione sportiva ribolle da decenni.

Quando la provincia si fa rispettare - Le grandi città, come abbiamo visto, non sempre riescono a tenere il passo nelle maggiori discipline sportive del Paese. La provincia italiana è quella che riesce a portare avanti i maggiori progetti, con discreto successo; Brescia - in tal senso - è uno degli esempi virtuosi. Il calcio è tornato da quest’anno nella massima serie, ma ci sono anche il basket e la pallanuoto ad accompagnare le domeniche sportive dei cittadini bresciani.

Basket e pallanuoto primeggiano anche a Trieste, dove il calcio vive un momento di oscurantismo, Padova si fa bella nel volley e nel rugby aspettando giorni migliori dal punto di vista calcistico, a Trento primeggiano basket e pallavolo, i due sport più praticati nelle scuole secondarie italiane, Verona - oltre all’Hellas - può godersi lo spettacolo della Serie A di pallavolo.

Un’altra provincia illustre dal punto di vista sportivo è quella di Treviso; oggi la squadra di calcio è precipitata di categoria, la formazione di volley ha perso quell’appeal dei giorni migliori mentre resiste la grande tradizione rugbistica (Mogliano) e sotto i tabelloni della pallacanestro.

In Italia non c’è una vera e propria capitale dello Sport: le grandi città provano a tenere il passo senza affermare un’egemonia totalitaria nei campionati degli sport più diffusi. Alla fine, la fotografia è quella del Paese dei mille campanili, sportivamente “medievale”, ricchissimo di passione e di sogni.

*La foto di apertura dell'articolo è di Antonio Calanni (AP Photo).


 

Giornalista, scrittore, innamorato di futbol. Scrive per trasmettere emozioni e alimentare sogni. Il calcio è una scienza imperfetta: è arte, è musica, è poesia. E' un viaggio nel tempo che ci fa tornare bambini ogni qual volta diamo un calcio a un pallone.