L’America sta cambiando e questo modificherà anche lo sport made in USA. È proprio quello che sta succedendo in queste settimane a Washington, dove i tifosi di football sono pronti a dire addio ai “Redskins”.
Storica franchigia della NFL, viene fondata a Boston nel 1932 e dall’anno successivo cambia il nome in “Redskins”, mantenuto poi nel ’37 quando la franchigia si è trasferita a Washington. Il simbolo distintivo che richiama ai “pellerossa”, un richiamo oggi considerato razzista nei confronti dei nativi americani dagli attivisti per i diritti civili.
La polemica era già scoppiata in passato, tanto che nel 2013 l’attuale proprietario dei Redskins, Dan Snyder aveva bloccato qualsiasi protesta. Il numero uno della franchigia di Washington aveva, infatti, dichiarato di non voler cambiare per alcun motivo il nome della società. Fino a quanto accaduto nella primavera 2020 in America, con tutte le proteste anti-razzismo che hanno costretto la franchigia a prendere una decisione radicale.
I principali sponsor dei Redskins, da Nike e Pepsi fino a FedEx, marchio che fa da sponsor allo stadio di Washington, hanno preteso il cambio del nome alla franchigia. Una richiesta confermata tramite un comunicato ufficiale emesso dal Presidente Dan Snyder sui profili social dei Redskins: “Oggi annunciamo il ritiro del nome e del logo Redskins dopo il completamento del nostro riesame..
Dan Snyder e il coach Ron Rivera stanno lavorando insieme per sviluppare un nuovo nome e un approccio progettuale che rafforzerà la posizione della nostra franchigia orgogliosa e ricca di storia e ispirerà i nostri sponsor, i nostri fan e la nostra comunità per i prossimi 100 anni”.
Gli altri casi in NFL
I “Redskins” non sono il primo caso di cambio nome per una franchigia della NFL. I tanti trasferimenti di città in città hanno modificato radicalmente la storia di diverse squadre, ma sono quattro i casi "di scuola" nella NFL, ovviamente per ragioni diverse rispetto a quella che modificherà la facciata del FedEx Field. Il primo cambio di nome riguarda una franchigia storica, ovvero i Pittsburgh Steelers. Fino al 1940 però la squadra si chiamava “Pirates”, così come la squadra locale di baseball, ma il proprietario Art Rooney decise di cambiare identità alla franchigia.
Tramite il Pittsburgh Post-Gazette ci fu un contest per scegliere il nuovo nome della società e vinse “Steelers”, in omaggio alle acciaierie della città. Qualche anno dopo, nel 1947, il secondo cambio nome avviene a Buffalo per motivazioni simili di quelle di Pittsburgh. A Buffalo tutte le squadre professionistiche erano nominate “Bisons”, ma nel ’47 si decise per il cambio nome e a spuntarla fu “Bills”.
Nel 1963 i New York Titans, seconda squadra della grande mela, sono stati salvati dalla bancarotta da una cordata di cinque uomini guidati da Sonny Werblim. Vista la vicinanza dello stadio della squadra al “LaGuardia Airport”, fu proprio il proprietario Sonny Werblim a dare il nome “Jets” alla squadra.
L’ultima “novità” in NFL è datata 1998, quando a cambiare fu Tennessee abbandonando il nome “Oilers”. Il proprietario Bud Adams delegò una commissione per trovare un nome più forte, che esprimesse leadership e qualità eroiche. Il 22 dicembre del 1998 arrivò l’annuncio ufficiale di Adams dove si diede vita ai Tennessee Titans.
Casi simili in NBA
Tante franchigie leggendarie hanno vissuto un cambio di nome nella loro storia. Dai Philadelphia 76ers nati come Syracuse Nationals ai Los Angeles Lakers, favoriti per 888sports nella stagione ridotta 2020: i Lacustri, originariamente fondati a Detroit erano nati come “Gems”.
Negli ultimi anni però ci sono stati tre cambiamenti radicali in NBA, cominciando proprio a Washington prima del 2000. Dopo l’arrivo a Washington dei Chicago Packers, nella capitale americana dal 1973 è nata la storia dei Washington Bullets. Questo nome però non era ben tollerato in città, visto il riferimento al proiettile in una delle città dall’alto tasso di criminalità. Per questo nel 1997 si è deciso di cambiare nome dando vita ai Wizards.
Nei primi anni del nuovo millennio l'asse tra Charlotte e New Orleans ha cambiato la storia delle due franchigie. Cerchiamo di fare ordine e dare la giusta... consecutio: nel 2002 gli Charlotte Hornets sono passati a New Orleans e nel 2004 è stata fondata la trentesima franchigia NBA con il nome di Charlotte Bobcats. Nel 2013 gli Hornets hanno deciso di cambiare nome dando vita ai New Orleans Pelicans, così nel 2014 Charlotte ha rinunciato ai “Bobcats”, riportando il città gli Hornets.
Uno dei trasferimenti che hanno mosso di più l’opinione pubblica in NBA è quello del 2008 con il passaggio dei Seattle SuperSonics ad Oklahoma; gli appassionati di pronostici e scommesse sportive ricorderanno sicuramente le prestazioni del leggendario Shawn Kemp con la canotta verde n. 40 ed in particolare la stagione sportiva 1995-96, terminata con il clamoroso record di 64-18! Il proprietario della franchigia ha però deciso di rivoluzionare totalmente la storia della squadra, rinunciando al nome “SuperSonics”, dando vita agli Oklahoma City Thunder.
*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Susan Walsh e Doug Sheridan.