La scuola di allenatori italiana è da sempre sulla cresta dell’onda. Basterebbe citare che l’unico tecnico in grado di fare pokerissimo, ovvero di vincere il campionato in tutti e cinque i grandi campionati europei (Serie A, Premier League, La Liga, Bundesliga, Ligue 1) è nato a Reggiolo e si chiama Carlo Ancelotti.
I record di Ancelotti includono, tra parentesi, anche il numero di Coppe dei Campioni o Champions League vinte da allenatore, quattro. Se si pensa agli allenatori italiani che hanno fatto benissimo sia in patria che all’estero non si può certo dimenticare Antonio Conte, con quest’ultimo che, come Claudio Ranieri, ha portato a casa anche la Premier.
Ma è evidente che si parli di tecnici di generazioni, in qualche modo, passate. Chi è il migliore della nuova? Con tutta probabilità, Roberto De Zerbi.
De Zerbi l'allenatore più bravo della nuova generazione
Le tre stagioni di De Zerbi alla guida del Sassuolo
Il passaggio di De Zerbi allo Shakhtar
Concetti di gioco più che moduli
I calciatori lanciati da De Zerbi
De Zerbi l'allenatore più bravo della nuova generazione
Classe 1979, De Zerbi ha cominciato la sua carriera da calciatore nelle giovanili del Milan, ma i rossoneri, dopo una serie di prestiti, lo hanno lasciato andare. Il bresciano ha così giocato prevalentemente tra la C e la B, con qualche breve folata in A con la maglia del Napoli.
Tra le sue esperienze ce n’è anche una significativa in Romania, al Cluj, con cui ha vinto due volte il campionato, il primo decisamente a sorpresa per gli analisti delle scommesse calcio.
Ma il suo destino lo ha portato in panchina, a partire dall’esperienza al Darfo Boario in D nel 2013, per continuare con i due campionati a Foggia, vincendo anche la Coppa Italia di Lega Pro.
Le tre stagioni di De Zerbi alla guida del Sassuolo
Poi la chiamata dalla Serie A, prima con il Palermo, poi con il Benevento. E nonostante le due prime esperienze nella massima categoria siano terminate con un esonero e con una retrocessione, De Zerbi ha trovato fiducia da parte di un club importante come il Sassuolo.
In neroverde il tecnico ha passato tre stagioni, ottenendo un undicesimo e due ottavi posti, ma soprattutto mettendo in mostra un calcio attraente. Il Sassuolo di De Zerbi si comporta molto bene, dà parecchio fastidio anche alle big della Serie A e soprattutto comincia a far conoscere non solo in Italia il suo allenatore.
Il passaggio di De Zerbi allo Shakhtar
Al termine della stagione 2020/21, infatti, il bresciano diventa il nuovo tecnico dello Shakhtar Donetsk. L’esperienza in Ucraina però dura molto meno di quanto diceva il contratto (un biennale da circa 2 milioni di euro più bonus): a inizio 2022 da quelle parti comincia il conflitto con la Russia e il calcio deve farsi da parte.
De Zerbi rescinde con il club e attende un’altra occasione, che puntualmente arriva. Quando il Brighton deve sostituire Graham Potter, passato, da favorito per la panchina dei Blues secondo il sito scommesse al Cobham Training Ground punta proprio su di lui. E anche lo stipendio si adegua alla Premier League, perchè per l’allenatore lombardo arriva un contratto fino al 2026 che parla di circa 5 milioni di euro a stagione.
Il De Zerbi-ball in Premier
Soldi che finora sembrano davvero ben spesi, perchè il Brighton è una delle sorprese del campionato di Sua Maestà e in molti stanno attribuendo le ottime prestazioni dei Seagulls proprio a De Zerbi, che ha preso in mano l’eredità del suo predecessore e che ha portato il suo stile anche in Premier League.
Difficile però trovare una definizione “numerica” di quello che ormai tutti chiamano “De Zerbi-ball”, perchè il tecnico ha sviluppato una capacità di cambiare modulo in base all’avversario che ricorda molto quella dell’allenatore a cui si ispira, ovvero Pep Guardiola.
Se nelle sue prime esperienze De Zerbi ha puntato forte sul 4-3-3 (soprattutto a Foggia), nel corso degli anni ha cambiato sistema di gioco con costanza, non disdegnando neanche di passare a difendere a tre.
Concetti di gioco più che moduli
Sia il suo Benevento che il suo Sassuolo non hanno mai dato troppi punti di riferimento agli scout avversari, anche se con i neroverdi l’allenatore ha sempre prediletto il 4-2-3-1. Anche in Ucraina, nonostante il poco tempo a disposizione, De Zerbi ha spedito in campo lo Shakhtar con moduli adattati alle caratteristiche della squadra affrontata.
E persino in Premier League, il Brighton alterna partite giocate con il 4-2-3-1 a sfide (soprattutto quelle contro le big) in cui i Seagulls si schierano a tre dietro.
Quello che non cambia mai sono i concetti di gioco, ovvero ricerca del possesso del pallone, pressing altissimo, sovrapposizioni, triangolazioni e soprattutto movimenti di squadra compatti e precisi. Questo è il “De Zerbi-ball” che stanno cominciando a conoscere anche oltremanica.
I calciatori lanciati da De Zerbi
Un sistema di gioco non troppo rigido, che di conseguenza si basa molto sul modo di interpretarlo da parte dei calciatori. E nel corso degli anni, soprattutto del triennio a Sassuolo, De Zerbi ha saputo valorizzare molti giocatori che si sono ritagliati uno spazio importante nel calcio italiano e non solo.
Tra i nomi di quelli che si sono imposti imparando dal tecnico lombardo ci sono alcuni campioni d’Europa 2021 come Manuel Locatelli e Giacomo Raspadori, ma anche talenti come Matteo Politano, Stefano Sensi, Jeremie Boga, Gianluca Scamacca e Merih Demiral, che il Sassuolo ha potuto vendere a cifre importanti ad altri club. Ma c’è anche chi ha lavorato con De Zerbi ed è ancora a Sassuolo, ovvero la bandiera Domenico Berardi.
E non si può dimenticare che anche la nuova stella del Chelsea, l’ucraino Mykhaylo Mudryk, ceduto ai Blues per 80 milioni di euro, è stato lanciato proprio dal tecnico italiano durante la breve parentesi allo Shakhtar.
De Zerbi pronto per una big
Visti gli ottimi risultati in Inghilterra e i complimenti che gli arrivano da colleghi e addetti ai lavori, si pone una domanda interessante. De Zerbi è il tecnico italiano del futuro? Tutto sembra puntare al fatto che la risposta possa essere sì. L’allenatore lombardo è infatti uno di quelli in grado di portare alle squadre che guida la sua filosofia, che va al di là dei moduli e degli interpreti.
L’aver fatto il grande salto dalla Serie A alla Premier League senza mai essere passato da una big tricolore è un’ulteriore medaglia sul petto, considerando anche che il Brighton è uno di quei club che fa le sue strategie, stile Moneyball, basandosi sullo studio dei dati. Evidenziando come l’approccio al calcio inglese sia stato praticamente perfetto ed immediato, De Zerbi finora è decisamente promosso.
E chissà che presto qualche big del pallone di Sua Maestà non lo chiami. O, perchè no, anche qualcuno di importante dalla Serie A…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.