Volendo provare a definire Daniil Medvedev, si potrebbe dire che il tennista russo è quasi sempre stato l’uomo giusto ma al momento sbagliato. Essendo nato nel 1996, il moscovita si è ritrovato prima ad affrontare l’era dei “Big Four”, due dei quali, Novak Djokovic e Rafa Nadal non hanno ancora smesso di vincere, e poi a veder spuntare i nuovi talenti emergenti come Carlos Alcaraz e Jannik Sinner.
Dunque, non sorprende che sia stato lui ad avere l’onore nel 2022 a diventare il primo numero 1 al mondo dopo l’era di Federer, Nadal, Djokovic e Murray, ma neanche che in fondo quel primo posto lo abbia tenuto per appena sedici settimane complessive, vedendosi superare prima da Djokovic e poi da Alcaraz.
20 successi in 20 tornei diversi per Medvedev
Non che questo significhi che in carriera il russo non si sia preso le soddisfazioni, anzi. Medvedev ha vinto 20 titoli, con una particolarità decisamente interessante nella lista dei tornei portati a casa: non ha mai concesso il bis.
In un tennis in cui molti giocatori hanno uno o più tornei preferiti da vincere ogni anno (e basterebbe pensare a Nadal e al Roland Garros, oppure a Monte Carlo), il classe 1996 ha vinto in 20 luoghi diversi, nella maggior parte dei casi sul cemento, che è decisamente la sua superficie preferita.
Tutte le finali raggiunte nei tornei del Grande Slam sono state sul cemento dove è sempre tra i favoriti per le scommesse sportive e l’unico dei quattro tornei più importanti che il russo ha in bacheca è l’US Open 2021, vinto contro Djokovic in una finale che ha tolto al serbo la possibilità, che ormai sembrava vicinissima, di fare il Grande Slam.
Per il resto il miglior risultato a Wimbledon è una semifinale, mentre a Parigi al massimo è arrivato ai quarti. Ma Medvedev sta cercando di abituarsi anche alle altre superfici, avendo vinto un torneo sull’erba a Maiorca nel 2021 e aprendo il suo conto anche sulla terra rossa con gli Internazionali d’Italia 2023.
Le prime vittorie ATP di Daniil nel 2018
Il russo ha esordito nel circuito ATP nel 2014, a 18 anni, ma per ottenere la sua prima vittoria ha dovuto aspettare il gennaio 2018, quando ha trionfato in Australia al Sydney International, battendo in finale il padrone di casa Alex De Minaur in tre set per 1–6, 6–4, 7–5.
La seconda vittoria del 2018 è arrivata in estate, negli Stati Uniti, quando a fine agosto si è imposto al Winston-Salem Open, di nuovo battendo in finale un tennista locale, lo statunitense Steve Johnson, per 6–4, 6–4.
E siccome non c’è due senza tre, anche l’ultimo torneo portato a casa quell’anno arriva contro un avversario che gioca in casa: a ottobre Medvedev trionfa nel suo primo ATP 500, il Japan Open Tennis Championships di Tokyo, contro Kei Nishikori, battuto per 6–2, 6–4
Medvedev ha vinto 6 Masters 1000
Nel 2019 i tornei vinti da Medvedev sono quattro, compresi i primi due dei suoi 6 ATP Masters 1000. La stagione si apre con la vittoria in Bulgaria nel Sofia Open, battendo in finale l’ungherese Márton Fucsovics per 6–4, 6–3.
La prima gioia in uno dei tornei principali del tour arriva negli Stati Uniti, al Cincinnati Open, dove il russo trova in finale il belga David Goffin e lo batte per 7–6(3), 6–4. C’è tempo anche per vincere il torneo di casa, quello di San Pietroburgo, in cui Medvedev si impone sconfiggendo il croato Borna Ćorić per 6–3, 6–1.
Una stagione molto positiva si conclude con il trionfo in Cina, allo Shanghai Masters, contro il tedesco Alexander Zverev, regolato con un perentorio 6–4, 6–1.
La finale degli US Open del 2021
Il 2020, a causa delle note problematiche sanitarie mondiali, è un anno complicato per i calendari sportivi e il russo deve accontentarsi di due vittorie, quella in Francia al Paris Masters, battendo di nuovo Zverev, stavolta per un 5–7, 6–4, 6–1, ma soprattutto quella alle ATP Finals di Londra, vinte da imbattuto e sconfiggendo nell’ultimo atto l’austriaco Dominic Thiem per 4–6, 7–6(2), 6–4.
Si tratta del preludio alla stagione 2021, in cui Medvedev vince quattro tornei, tra cui il suo primo e finora unico Slam.
Il primo dei quattro è l’Open 13 Provence di Marsiglia contro il francese Pierre-Hugues Herbert(6–4, 6(4)–7, 6–4), per poi proseguire con la prima affermazione sull’erba ai Mallorca Championships, battendo lo statunitense Sam Querrey per 6–4, 6–2.
Il trionfo ai Canadian Open di Toronto contro lo statunitense Reilly Opelka per 6–4, 6–3 è l’antipasto alla vittoria agli US Open, un triplo 6-4, come ricorderanno gli appassionati di scommesse live, che distrugge il sogno di Djokovic di fare il Grande Slam.
Il 2022 non è un anno troppo positivo per Medvedev, che diventa numero 1 al mondo ma vince solo due tornei, il Los Cabos Open, battendo in finale il britannico Cameron Norrie per 7–5, 6–0, e il Vienna Open contro il canadese Denis Shapovalov, battuto per 4–6, 6–3, 6–2.
Va decisamente meglio nel 2023, in cui finora il russo ha vinto cinque tornei. Il conto stagionale si apre al Rotterdam Open, battendo in finale il nostro Jannik Sinner per 5–7, 6–2, 6–2, proseguendo poi con la vittoria al Qatar Open di Doha contro il britannico Andy Murray per 6–4, 6–4.
I trionfi mediorientali continuano al Dubai Tennis Championships sconfiggendo il connazionale Andrej Rublëv per 6–2, 6–2, per poi andare a vincere anche negli USA, al Miami Open, di nuovo contro Sinner, stavolta per 7–5, 6–3.
Il 2023 è anche l’anno della prima affermazione sulla terra rossa, il 7–5, 7–5 contro Holger Rune agli Internazionali d'Italia, che rappresentano finora, alla prima pubblicazione di questo articolo, il suo ultimo titolo in carriera.
Le conquiste dei tornei a squadre
Ai 20 tornei vinti in singolare, vanno poi aggiunte le tre vittorie in eventi di squadra, tutti quanti ottenuti nel 2021. In quell’anno Medvedev ha prima portato la Russia alla vittoria della ATP Cup in finale contro l’Italia, per poi contribuire alla vittoria europea della Laver Cup e chiudendo il suo anno migliore anche con la vittoria russa in Coppa Davis, battendo nell’ultimo atto contro la Croazia Marin Čilić per il punto decisivo.
Insomma, non si può certo negare che la carriera del moscovita sia decisamente vincente. Ma neanche che, per qualità e per tempistiche di apparizione nel circuito, forse da lui ci si aspettava qualcosina in più…
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