La scelta di Aurelio De Laurentiis di puntare su Antonio Conte per il suo Napoli, dopo la non soddisfacente difesa del titolo sotto la guida prima di Rudi Garcia, poi di Walter Mazzarri e infine di Francesco Calzona, non sorprende troppo.
Certo, a Castel Volturno andranno a cozzare due caratteri decisamente forti e non sempre inclini al compromesso, ma le basi affinché il tecnico leccese faccia bene al Diego Armando Maradona ci sono tutte: con il nuovo allenatore, il Napoli diventa da subito una delle favorite per la vittoria finale, anche per chi elabora le quote delle scommesse Serie A!
Conte dovrà valutare la rosa a sua disposizione, al netto di cessioni possibili, per poi decidere se optare per la sua classica difesa a 3 oppure tornare a quel 4-2-4 con cui schierava le sue squadre agli esordi.
La scelta del Napoli è particolare anche per lo stesso allenatore: se dovesse riuscire a vincere lo Scudetto in riva al Golfo, diventerebbe il primo, non considerando i titoli di Fabio Capello in bianconero, revocati dalla giustizia sportiva, in grado di farlo con tre squadre diverse, mentre ora è fermo a due, Juventus e Inter.
Tutti i successi nella carriera di Antonio Conte
Sia da calciatore che da allenatore, comunque, Conte ha già vinto tanto. In campo con la maglia della Juventus ha conquistato cinque campionati, una Coppa Italia, quattro supercoppe italiane, una Coppa UEFA, una Coppa Intertoto e soprattutto una Champions League.
Il palmares da allenatore parla invece di un campionato di Serie B con il Bari, quattro titoli di campione d’Italia (tre con la Juventus e uno con l’Inter), due supercoppe italiane (entrambe in bianconero) e due trofei anche in Inghilterra, la Premier League tenendo a distanza di sicurezza il City di Pep Guardiola e la FA Cup conquistate con il Chelsea.
Se a questo si aggiunge la promozione in A con il Siena, ne consegue che le uniche squadre di club con cui non ha ottenuto risultati sono l’Arezzo, l’Atalanta e il Tottenham.
A queste esperienze va ovviamente aggiunta quella sulla panchina della nazionale italiana, portata, a sorpresa per i quotisti delle scommesse calcio che ci davano perdenti a Parigi contro i Campioni in carica iberici, fino ai calci di rigore dei quarti di finale di Euro 2016.
Ad Arezzo la prima panchina per Antonio Conte
Il primo club a dare fiducia a Conte è l’Arezzo, di cui il tecnico leccese diventa allenatore nell’estate 2006. La situazione non è semplice, perchè i toscani devono scontare una penalizzazione di sei punti in Serie B e le cose si mettono subito male per Conte, che viene esonerato a ottobre e sostituito da Maurizio Sarri.
Neanche il futuro tecnico di Napoli e Juventus riesce a fare meglio e quindi viene richiamato il pugliese, che con un’ottima seconda parte di stagione rischia di raggiungere una clamorosa salvezza, che senza i punti sottratti l’Arezzo avrebbe comodamente ottenuto.
Questo buon esordio convince il Bari, che gli affida la panchina a metà della stagione 2007/08 in sostituzione di Giuseppe Materazzi. L’ottimo girone di ritorno da 35 punti permette ai biancorossi di salvarsi agevolmente e di poter pianificare la stagione successiva.
Conte arriva da tecnico in A con l'Atalanta
E infatti il lavoro di Conte paga, perchè il Bari arriva vince il campionato (grazie anche ai 23 gol di Paulo Barreto), conquistando la promozione nella massima serie. L’ascesa del tecnico sembra inarrestabile, al punto che quando nel settembre 2009 l’Atalanta esonera Angelo Gregucci per Conte arriva il momento di misurarsi con la Serie A.
Va male, perchè dopo 13 giornate (con appena tre vittorie) arrivano le dimissioni. Ma il tocco magico non è svanito, visto che nella stagione 2010/11 il Siena, di cui era già stato vice ai tempi di Luigi De Canio, lo sceglie per la scalata alla Serie A. Obiettivo centrato, con i toscani che arrivano secondi in B.
I tre scudetti consecutivi di Conte alla Juve
A quel punto, però, chiama qualcuno a cui non si può dire di no: la Juventus. E quindi nella stagione 2011/12 il vecchio capitano porta la Signora a tornare a vincere il titolo, senza perdere neanche una partita e dopo un testa a testa con il Milan di Massimiliano Allegri.
È il primo di un tris di scudetti, con il secondo vinto con 9 punti di vantaggio sul Napoli e il terzo con il record di punti di sempre della Serie A, 102, con ben 17 lunghezze sulla Roma seconda.
Ad accompagnare i titoli ci sono due Supercoppe Italiane, ma il cruccio di Conte (e della società) è la Champions League. Il tecnico chiede investimenti (la famosa frase dei 10 euro per mangiare in un ristorante da 100) e quando capisce che il club non è sulla sua stessa lunghezza d’onda se ne va nell’estate 2014.
Al Chelsea Conte vince Premier e FA Cup
Dopo due anni sulla panchina della Nazionale, con i quarti di finale di Euro 2016 raggiunti, Conte torna in un club. Lo vuole fortemente il Chelsea di Roman Abramovich, che crede nel suo impatto alla prima esperienza in Premier League.
L’ambientamento è rapido, considerando che nell’annata 2016/17, senza dover giocare le coppe, arriva subito il titolo, vinto con una giornata di anticipo ma senza mai rischiare di non farcela.
L’anno successivo i risultati in campionato non sono buoni (quinto posto), così come quelli in Champions (ottavi di finale).
Al tecnico leccese non basta neanche la conquista della FA Cup in finale contro il Manchester United con Hazard primo marcatore ed ultimo marcatore per le scommesse sportive, visto che a luglio 2018 il Chelsea lo esonera.
Lo scudetto 2021 vinto da Conte a Milano
In seguito a un anno sabbatico, nell’estate 2019 Conte torna in Serie A, accettando l’offerta dell’Inter, dove ritrova Giuseppe Marotta, che lo aveva voluto alla Juventus.
Nonostante sia una bandiera bianconera, il tecnico riesce subito a farsi apprezzare dai tifosi nerazzurri, grazie alla sua professionalità, davvero mai in discussione. Un avvio sprint fa subito lottare l’Inter con la Juventus, anche se in Champions League arriva l’eliminazione ai gironi e la conseguente discesa in Europa League, competizione in cui Conte e i suoi arrivano in finale, perdendo però contro il Siviglia.
Il secondo posto in campionato dietro la Signora di Sarri è il preludio alla stagione del trionfo tricolore.
La Serie A 2020/21 si chiude con l’Inter campione d’Italia con quattro giornate d’anticipo, con una serie di 11 vittorie consecutive che cancellano ogni tentativo di opposizione da parte di Milan e Atalanta. Anche stavolta però arriva l’addio, concordato con il club in seguito a una serie di divergenze sulla gestione futura della rosa.
Agli Spurs l'ultima esperienza
Dopo qualche mese senza panchina, Conte torna in Premier League nel novembre 2022, andando a sostituire Nuno Espirito Santo al Tottenham. La prima stagione (seppur non completa) a Londra Nord è abbastanza positiva, considerando che il tecnico porta gli Spurs a completare la rimonta Champions, piazzandosi al quarto posto.
In quella successiva però l’armonia si spezza, con Conte che va sempre più in contrasto con la proprietà e alla fine, dopo 28 giornate di campionato e con la squadra ancora in zona Champions, arriva la risoluzione consensuale in seguito a un duro sfogo nei confronti dei suoi giocatori.
Il 3-3 con il Southampton è dunque finora l’ultima partita in panchina per l’allenatore leccese, che è rimasto fermo nella stagione 2023/24. Ma ora che la Conte-mania arriva a Napoli, ci sarà da divertirsi. E forse, per gli azzurri, da tornare a vincere…
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