Il destino di alcuni protagonisti del grande calcio è quello di essere sottovalutati. La storia del pallone racconta di tantissimi calciatori e allenatori il cui contributo non è riconosciuto quanto si dovrebbe, spesso e volentieri perché si ritrovano in un contesto in cui a brillare di più sono gli altri.
Ed è certamente il caso di Thiago Motta, che quando era in campo non ha quasi mai ottenuto la considerazione dovuta e anche ora che è passato alla panchina viene visto con un po’ di diffidenza. Ma i risultati che sta ottenendo al Bologna suggeriscono che il vento per l’italo-brasiliano potrebbe anche cambiare.
Motta splendido centrocampista del Barcellona
La carriera da calciatore di Thiago Motta comincia subito col botto, perché il Barcellona lo acquista ancora giovanissimo dal club brasiliano della Juventus-SP 3 e lo fa debuttare in prima squadra nel 2001, a 19 anni appena compiuti, agli ordini di Carles Rexach.
Nonostante la poca esperienza, il centrocampista si ritaglia parecchio spazio nella mediana blaugrana, fino a che nel 2004 un infortunio ai legamenti del ginocchio lo tiene fermo a lungo.
Al suo rientro i posti a centrocampo sono presi da Xavi e Iniesta e a Motta nel 2007 si ritrova a dover cercare squadra.
L’esperienza all’Atletico Madrid dura un anno, complici gli infortuni, ma nell’estate 2008 a puntare su di lui è il Genoa. L’unica stagione a Marassi è così convincente che Josè Mourinho lo vuole per il centrocampo della sua Inter.
Thiago Motta pilastro di Inter ed Italia
L’italo-brasiliano diventa uno degli eroi fondamentali del Triplete (ma forse tra i meno celebrati) e passa in nerazzurro due stagioni e mezza, prima del trasferimento al Paris Saint-Germain nel 2012.
In Francia Motta rimane quasi sette anni, mantenendo sempre una certa centralità nel progetto del club parigino, prima di lasciare il calcio a 36 anni, con oltre 600 partite giocate, 30 trofei, nonché 30 presenze e un gol con la nazionale italiana, scelta nel 2011 dopo la rinuncia alla Seleçao.
L'esordio di Motta sulla panchina del PSG U19
Neanche il tempo di appendere gli scarpini al chiodo che Thiago Motta si mette subito al lavoro in panchina, prendendosi la selezione Under-19 del PSG.
L’unica stagione con i giovani del club termina con un secondo posto in classifica nel campionato di categoria e gli ottavi di finale in Youth League. Ma c’è una chiamata importante, quella del Genoa, che a ottobre 2019 si affida a lui per sostituire l’esonerato Andreazzoli.
Il ritorno di Motta in Serie A come tecnico
La prima partita di Motta alla guida del Grifone entra nella storia, perchè il Genoa vince contro il Brescia con tre reti tutte realizzate da calciatori subentrati. Nonostante questo primato, l’esperienza dura poco, perchè dopo appena 10 partite arriva l’esonero, con la squadra all’ultimo posto in classifica.
Motta si prende dunque una pausa, in cui ottiene il patentino di prima categoria, prima di tornare in panchina, di nuovo in Liguria. A luglio 2021 infatti lo Spezia gli fa firmare un contratto triennale.
Anche in questo caso, però, le cose non vanno come previsto. I bianconeri si salvano con una giornata di anticipo, ma il club e l’allenatore trovano l’accordo per la rescissione dell’accordo.
Tempo qualche mese e nel settembre 2022 Motta è di nuovo in sella, stavolta a Bologna, in sostituzione della leggenda Mihajlovic.
E finalmente il tecnico italo-brasiliano riesce a mostrare il suo valore, perchè i rossoblù sono nel bel mezzo di una stagione molto positiva, che li ha portati nella parte sinistra della classifica e a creare più di qualche grattacapo, come nel successo netto sull'Inter mai in discussione per le scommesse Serie A, anche alle squadre che li precedono in graduatoria.
Il contratto di Thiago Motta con il Bologna
Con il Bologna, Thiago Motta ha un contratto fino al 2024 da due milioni di euro, il più alto da quando fa l’allenatore. Il triennale firmato con lo Spezia prevedeva infatti un ingaggio da 750mila euro a stagione, mentre nella breve esperienza sulla panchina del Genoa il tecnico ha percepito lo stipendio solo fino a dicembre 2019, avendo chiesto di essere pagato solamente per le partite in cui ha effettivamente allenato il Grifone.
Certo, non che da calciatore dal punto di vista economico l’ex centrocampista abbia guadagnato poco. Il suo stipendio nell’Inter del Triplete era di circa 3 milioni di euro a stagione, mentre il primo contratto con il PSG gliene faceva guadagnare oltre 6.
Il rinnovo del 2015, poi, lo ha portato tra i più pagati della squadra, con quasi 10 milioni di euro a stagione, prima di diminuire gli introiti nell’ultima stagione della sua carriera, firmando un contratto annuale a cifre inferiori.
La prossima squadra di Thiago Motta
Ora però per il tecnico si pone una domanda importante: quale sarà la prossima fermata.
La risposta più logica sarebbe “Bologna”, considerando che il contratto con i felsinei è fino al 2024 e che la società vorrebbe rinnovarglielo. Ma viste le ottime prestazioni della squadra, non sorprenderebbe per nulla che anche qualche club più blasonato di quello emiliano decidesse di puntare su Thiago Motta.
E infatti spunta la possibilità che nell’accordo per un prolungamento fino al 2025 ci sia anche una clausola che preveda una clausola rescissoria in caso di chiamata da parte di una big. E le grandi indiziate sono le due squadre con cui l’ex centrocampista ha fatto la storia in campo, ovvero l’Inter e il Paris Saint-Germain.
L’opzione Inter è ovviamente quella più intrigante, anche visti gli scenari. Il futuro di Simone Inzaghi non è ancora del tutto definito, ma c’è la possibilità che il tecnico piacentino possa rischiare il posto in caso di mancata qualificazione alla Champions 2022/23 (sempre ovviamente ammesso che l’Inter non vinca la coppa!).
Thiago Motta rappresenterebbe un elemento conosciuto in casa nerazzurra e che a sua volta conosce bene la realtà del calcio italiano, avendo finora allenato solamente in Serie A.
Ma non c’è da sottovalutare il fascino del PSG. A Parigi Motta lo conoscono bene e in fondo da allenatore lo hanno addirittura cresciuto, facendogli guidare i giovani. E visto che anche Galtier ha fallito, almeno a guardare il rendimento in Champions League, non è così improbabile che si decida di puntare su una figura già stimata in società. C
’è comunque da notare che entrambi gli scenari potrebbero proiettarsi al di là dell’estate 2023, con possibili ultime occasioni per i tecnici di Inter e PSG.
E allora il futuro a breve termine di Thiago Motta potrebbe essere sotto le Due Torri per un’altra stagione, per poi spiccare il volo. E se sarà Duomo o Tour Eiffel, questo ce lo diranno probabilmente i prossimi 14 mesi…
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