Se nel calcio si parla dell’Imperatore, sono solo due i nomi che vengono in mente. Il primo è quello di Adriano, il talentuoso ma tormentato attaccante brasiliano dell’Inter. E l’altro, beh, è quello di un vero e proprio mito della panchina come Fatih Terim.
Il tecnico turco, il più vincente della storia del suo paese, ha una carriera come allenatore iniziata ormai più di 35 anni fa, che lo ha portato a guidare in diverse occasioni sia il Galatasaray che la nazionale turca, più due esperienze in Italia che, nonostante finali pessimi, gli hanno permesso di lasciare un segno anche nel nostro paese.
Terim libero e capitano del Galatasaray
E dire che da giocatore Terim, libero roccioso, non è mai riuscito a vincere il campionato nazionale. La sua carriera è iniziata all’Adana Demirspor, con cui ha giocato cinque anni per poi trasferirsi al Galatasaray. Nel club giallorosso è rimasto undici anni, ricevendo anche la fascia da capitano e guadagnandosi anche le sue 51 presenze (con tre reti all’attivo) nella nazionale turca.
Al termine della parentesi da calciatore, Terim ha subito deciso che il suo futuro era in panchina, cominciando nel 1987 dall’Ankaragücü, con cui in due stagioni ottiene prima un tredicesimo e poi un terzo posto nel campionato turco. Nella stagione 1989/90 è il tecnico del Göztepe, portato al secondo posto in seconda serie ma non alla promozione in Super Lig.
Terim CT della Turchia
Nel 1990 però Terim viene contattato da Sepp Piontek, tedesco all’epoca commissario tecnico della nazionale turca. Per il futuro Imperatore c’è il posto da vice del teutonico, ma anche quello di CT dell’Under-21. E quando nel 1993 il tedesco lascia la panchina, il suo successore non può che essere il classe 1953, che si ritrova catapultato alla guida della nazionale senza mai aver avuto un’esperienza con una big turca.
Non che questo gli crei problemi, perchè il triennio 1993/96 per la Turchia è l’inizio di una grande avventura. Terim non può impedire la mancata qualificazione a USA ’94, ma compie un vero e proprio miracolo sportivo, portando la Turchia al secondo posto del girone 3 delle qualificazione a Euro ’96, facendo segnare la prima partecipazione della selezione al campionato d’Europa.
E poco importa che la Turchia, finita nel girone con Portogallo, Croazia e Danimarca, in Inghilterra non faccia neanche un punto. Ormai il tecnico è una stella e sta per tornare…a casa.
Nell’estate 1996, appena terminato l’Europeo, Terim diventa infatti il nuovo allenatore del Galatasaray. Per i giallorossi di Istanbul si apre così un quadriennio decisamente storico, in cui il club vince per quattro volte di fila il campionato e in due casi anche la coppa nazionale.
La storica Coppa Uefa del Galatasaray
Il Gala di Terim, con in campo stelle straniere come Claudio Taffarel e Gheorghe Hagi, ma anche calciatori turchi destinati a carriere importanti come Emre Belozoglu, Okan Buruk e Hakan Sukur, si fa notare anche in Europa.
Nella stagione 1999/2000 i turchi vengono eliminati nei gironi di Champions League, ma la vittoria in rimonta per 3-2 contro il Milan permette loro di acciuffare il terzo posto, che dà accesso alla Coppa UEFA.
Parte così un nuovo percorso che vede il Galatasaray battere il Bologna di Guidolin, il Borussia Dortmund, il Maiorca e il Leeds, per arrivare alla finalissima di Copenhagen contro l’Arsenal di Wenger. Il match termina 0-0, ma ai calci di rigore la spuntano i turchi, che portano così a casa, da sfavoriti per le scommesse calcio, il loro primo trofeo europeo.
L'Imperatore Terim in Italia
La fama dell’Imperatore è alle stelle e arriva quindi la chiamata dalla Serie A. A portarlo in Italia nell’estate del 2000 è la Fiorentina di Cecchi Gori, ma il rapporto con il numero uno gigliato è subito incrinato dall’eliminazione in Coppa UEFA.
A seguito di un girone d’andata non troppo soddisfacente e dopo gli attriti con la società per la situazione economica preoccupante dei viola, a marzo arriva la separazione.
Terim però rimane in Italia, perchè ad affidargli la sua panchina è il Milan di Berlusconi.
Anche l’esperienza rossonera, però, dura poco, perchè a novembre 2001 arriva l’esonero.
Terim leggenda del calcio turco
Tempo sei mesi e il tecnico è di nuovo in sella al suo amato Gala, ma anche in questo caso il ritorno non è positivo. In una stagione e mezza non arriva nessun trofeo e nel marzo 2004 l’allenatore viene esonerato.
Poco male, perchè a chiamarlo di nuovo è la Turchia, che si sta giocando la qualificazione ai mondiali 2006. I turchi arrivano allo spareggio, perso contro la Svizzera per i gol fuori casa, ma si qualificano agevolmente per Euro 2008, dove fanno una splendida figura: la selezione di Terim arriva terza, arrendendosi solo in semifinale alla Germania.
I buoni risultati non proseguono però verso Sudafrica 2010 e al termine delle qualificazioni il tecnico si dimette.
Lo stadio Fatih Terim
Nel giugno 2011 torna al Galatasaray e stavolta il binomio torna a funzionare, con due titoli vinti nel 2012 e nel 2013, quando la Turchia chiama per la terza volta.
La formula è la solita e infatti Terim porta la sua nazionale di nuovo agli Europei, anche se in questo caso si ferma alla fase a gironi. Come da copione, le qualificazioni mondiali vanno male e nel 2017 c’è il terzo addio, per tornare, neanche a dirlo…al Galatasaray, con cui in quattro stagioni e mezza vince altri due titoli, portando il totale a 8, prima delle dimissioni a gennaio 2022.
Insomma, definire Terim una leggenda del calcio turco rischia di essere un eufemismo. Oltre a essere il tecnico turco più vincente di sempre, quasi la metà delle partecipazioni della nazionale a tornei internazionali è arrivata grazie a lui. In patria gli hanno già dedicato uno stadio a Istanbul, lo Stadio Başakşehir Fatih Terim, che ospita le partite casalinghe dell’Istanbul Başakşehir.
Gli ingaggi nella carriera di Terim
Tanta è stata la sua fama che nel 2007 il suo stipendio da 100mila dollari come CT finisce in parlamento, in quanto troppo superiore al salario minimo turco. E chissà cosa ne avranno pensato in patria dell’accordo più recente, visto che nel 2017 da commissario tecnico percepiva ben 3,1 milioni di euro, una cifra simile a quanto guadagnato anche nelle ultime stagioni in cui ha guidato il Galatasaray.
Il trasferimento in Italia, paradossalmente, gli è anche costato parecchio, visto che nel 2000 percepiva 4,6 miliardi di lire e che la Fiorentina gliene ha offerti 2. Ma per provare a essere Imperatore anche nel Belpaese, Terim ha fatto questo sacrificio…
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