Il Fussball Club Südtirol nasce come Sport Verein Milland nel 1974 a Bressanone e fino all’inizio degli anni Novanta è protagonista di una striscia di promozioni che lo porta fino all’Eccellenza, salvo poi retrocedere in Promozione. La svolta è datata 1995, quando la volontà di creare un club che potesse rappresentare non solo Bolzano ma tutto il territorio dell’Alto Adige porta un gruppo di imprenditori locali a trasformare lo Sport Verein Milland nel Football Club Südtirol-Alto Adige, che poi nel 2000 diventa semplicemente F.C. Südtirol.
Il progressivo spostamento delle attività a Bolzano fa il paio con la salita verso il calcio che conta, che si era interrotta, ma che riparte immediatamente, con la vittoria della Promozione e poi dell’Eccellenza.
E bastano appena due anni in Serie D per il grande salto, quello alla Serie C2. L’apprendistato in questo caso è parecchi più laborioso, ma da quando il club ha raggiunto la allora Lega Pro Prima Divisione nel 2010 non è mai più retrocesso. Anzi, è sempre stato grande protagonista della Serie C, classificandosi costantemente ai playoff.
Ivan Javorcic il tecnico della promozione
Il Südtirol è il nuovo Cittadella
Gli stipendi dei calciatori del Sudtirol
Gli sponsor locali dello stadio di Bolzano
Ivan Javorcic il tecnico della promozione
Nel campionato 2021/2022, dopo un inizio di campionato in cui il Südtirol ha sgomitato assieme alle altre che hanno iniziato con buone strisce di vittorie, la squadra guidata da Ivan Javorcic si è presa il primo posto e non l’ha più lasciato, staccando le dirette inseguitrici (in particolare il Padova) di parecchio.
Nelle ultime partite, i biancorossi hanno perso qualche punto, complice, probabilmente l'emozione, ma il pari casalingo in diretta TV proprio contro i biancoscudati, con Poluzzi, incredibilmente bravo a mantenere, nuovamente inviolata la propria rete in uno 0-0 tiratissimo anche per i consigli scommesse Serie B, spalanca le porte per quella che, nelle nostre pagine WEB, abbiamo definito la A... 2!
Con il Padova non era stato schierato nello Starting Eleven, ma la domenica successiva, è proprio il miglior marcatore stagionale della squadra, Daniele Casiraghi a regalare, sul difficile campo di Trieste, con un gol per tempo, il primo con un chirurgico rasoterra e poi con un preciso pallonetto, una vittoria di platino: il 24 aprile 2022, i biancorossi sono ufficialmente, per la prima volta, in Serie B!
Il tecnico croato conosce bene l’Italia, visto che è stato portato a Brescia da Edy Reja e che nel corso della sua carriera da calciatore ha giocato anche a Crotone, Treviso, Atalanta, Arezzo, Pizzighettone e con la maglia del Feralpi Lonato. La carriera da allenatore è iniziata sempre all’insegna del Brescia, con la trafila nelle giovanili, un breve intermezzo in B come tecnico della prima squadra, prima ancora di avere il patentino, terminato con un esonero.
Anche al Mantova prima subentra e poi viene licenziato, ma è alla Pro Patria che Javorcic dimostra la sua stoffa, portando il club di Varese alla promozione in C alla prima stagione intera in panchina e tenendolo sempre nelle posizioni alte della terza divisione per tre stagioni. Da lì l’interesse del Südtirol, che ha adocchiato un tecnico interessante e ha ritenuto fosse adatto per il suo progetto.
Il Südtirol è il nuovo Cittadella
Già, perché non si può che parlare di progetto, considerando che la squadra altoatesina, volendo fare un paragone con una realtà della serie superiore, è un po’ il Cittadella, una vera e propria università calcistica, della Serie C. È arrivata nel torneo dopo una lunga e progressiva scalata e pian piano ha conosciuto così bene i meccanismi e le particolarità della categoria da potersi permettere di costruire una squadra da vertice senza dover necessariamente spendere una fortuna.
I calciatori che compongono la rosa a disposizione di Javorcic sono decisamente…più utili che celebri.
Quello dal valore più alto (500mila euro) è il centravanti Francesco Galuppini, un vero e proprio bomber di categoria, che è stato di proprietà del Parma, ma che è arrivato a titolo definitivo al Südtirol nella scorsa estate per appena 240mila euro.
Gli stipendi dei calciatori del Sudtirol
E se i cartellini costano poco, anche gli stipendi sono strettamente regolamentati. A Bolzano, a differenza di quanto accade anche in serie superiori, è infatti in vigore un vero e proprio salary cap. Nessuno dei calciatori guadagna più di 80mila euro, certamente cifre non di poco conto, ma comunque non certo al livello dei contratti dei top team della categoria.
E c’è anche da considerare che una buona parte del budget societario, il 30%, è dedicato allo sviluppo delle giovanili, in modo da porre le basi per un futuro roseo anche senza dover andare a comprare calciatori a peso d’oro in giro per l’Italia e non solo.
Certo, in Serie B servirà un po’ rivedere le cose. E infatti l’amministratore delegato Dietmar Pfeifer ha spiegato che il budget sarebbe più che duplicato, per far fronte alle spese che la serie cadetta propone, essere sempre competitivi anche in trasferte sicuramente complesse per le scommesse Serie B come ad esempio quella di Parma, ma soprattutto per evitare una immediata retrocessione , che per un progetto a lungo termine rappresenterebbe il nemico più infido.
Gli sponsor locali dello stadio di Bolzano
Ma non è solo il salary cap la particolarità del Südtirol. Tra i fiori all’occhiello c’è anche un centro sportivo all’avanguardia, che spesso e volentieri è stato utilizzato persino la nazionale tedesca. E anche lo stadio di Bolzano, è stato ristrutturato proprio per essere usato dalla squadra altoatesina ai tempi dell’arrivo alla Serie C2.
E infine c’è la questione degli sponsor locali. Basta fare un salto sul sito internet del club per rendersi conto della miriade di piccoli partner, spesso e volentieri con nomi parecchio teutonici, che partecipano alle fortune del Südtirol. In questo si capisce quanto l’obiettivo perseguito sin dal 1995, quello di creare una società in grado di rappresentare non solo Bressanone o Bolzano, ma tutto un territorio che sa essere tanto diviso linguisticamente quanto fiero della sua unicità, sia totalmente riuscito.
E se ora Javorcic e i suoi dovessero portare questa realtà di confine e allo stesso tempo assolutamente moderna in Serie B, sarebbero davvero felici tutti: il club, i calciatori (che riceverebbero un bell’aumento) e gli sponsor, piccoli e grandi. Se non è programmazione questa…
*L'immagine di Reja è distribuita da AP Photo.