Talento indiscusso o calciatore problematico? Beh, forse…entrambe le cose. Adrien Rabiot è così, prendere o lasciare. Il centrocampista francese della Juventus, ad appena 25 anni, è un nome celebre del calcio mondiale da ormai quasi un decennio.
La sospirata firma con la Juventus
Certo, non è sempre finito sotto i riflettori per ragioni strettamente legate al suo rendimento in campo ma si sa, se non si è perlomeno promettenti non si diventa argomento di conversazione anche per quello che si combina fuori dal campo.
E il piccolo Adrien promettente lo è di sicuro. Il talento c’è e si vede, al punto che Rabiot ad appena tredici anni attraversa la Manica per andare a giocare nell’Academy del Manchester City. L’ambientamento però è abbastanza complicato, al punto che dopo sei mesi il centrocampista torna in Francia, prima al Pau e poi nel 2010 al Paris Saint-Germain. Tra i tanti ragazzi delle giovanili, Rabiot si fa immediatamente notare e Carlo Ancelotti gli regala le prime presenze tra i professionisti nella stagione 2012/13, per poi prestarlo per sei mesi al Tolosa.
Il primo rinnovo a 3 milioni
L’anno successivo, con in panchina Laurent Blanc, arriva l’esplosione. Appena diciannovenne, il ragazzo colleziona 34 presenze in una squadra piena zeppa di campioni come il PSG degli sceicchi. Ma poi arriva il primo grande scontro con il club.
Il motivo, neanche a dirlo, è il contratto. All’epoca Rabiot ha un contratto da giovane promessa e guadagna appena 300mila euro a stagione pur essendo un importante elemento della prima squadra. Quindi sua madre, nonché suo agente, sfruttando l’interesse dei grandi club europei (tra cui il Chelsea, la Juventus s la Roma) chiede molto di più al club, che però non vuole farsi ricattare. E così per la prima volta il francese finisce fuori rosa, almeno finché non accetta il rinnovo a ottobre 2014, con un contratto fino al 2019 a circa 3 milioni di euro a stagione.
Le problematiche si appianano, anche perché Rabiot gioca e gioca anche bene, rimanendo un punto fisso del PSG anche nelle due stagioni in cui al Parco dei Principi in panchina c’è Unai Emery. Anzi, la stagione 2017/18 è la migliore, numericamente parlando, della sua carriera: 50 partite, 5 gol e la quasi certezza di essere convocato da Deschamps per Russia 2018.
Il convocato n. 24
Ma proprio da quella lista, cambia tutto. Rabiot è il numero… 24, il primo delle riserve. Un ruolo che né il calciatore né sua madre sono pronti ad accettare. Scatta quindi una lunga guerra mediatica tra il transalpino e Deschamps, che però alla fine, conti alla mano, ha ragione da vendere: anche senza Rabiot, la Francia vince il mondiale.
E il classe 1995 ha un altro problema all’orizzonte, il solito rinnovo con il Paris Saint-Germain. A inizio stagione 2018/19, Tuchel lo impiega con una certa regolarità, ma i continui rifiuti di firmare il nuovo contratto portano all’ennesimo braccio di ferro con la società, che finisce con il calciatore fuori rosa.
La firma con la Juve
La signora Veronique accusa Al-Khelaifi di tenere suo figlio… prigioniero, ma nel frattempo discute con chi vuole accaparrarsi Adrien a parametro zero. Sembra tutto fatto per il trasferimento al Barcellona, con i giornali catalani che lo trattano già da nuovo acquisto, ma l’intoppo è all’orizzonte.
Anzi, da quello che lasciano trapelare dalla Spagna ce ne sono due e non da poco. Le pretese contrattuali del ragazzo e la volontà di dettare legge sulla posizione in campo: 12 milioni l’anno per cinque stagioni e la promessa di non venire mai schierato da vertice basso del centrocampo. E quindi i blaugrana si tirano indietro. In compenso, però, spunta la Juventus, che corteggia sia il calciatore che sua madre e alla fine la spunta. A partire da luglio 2019, Adrien Rabiot è un nuovo giocatore bianconero, con uno stipendio annuale di 7 milioni di euro fino al 2023.
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— 888Sport.it (@888sport_it) December 6, 2020
La sua prima stagione a Torino, complice la poca tendenza di Sarri al turnover, comincia in panchina, ma poi l’ex PSG si ritaglia uno spazio importante, così come con Pirlo con la Juve sempre favorita per le quote Serie A. E le sue prestazioni, assieme a un chiarimento con Deschamps, gli permettono anche di riprendersi la nazionale.
Gli scarpini Nike
Il buon momento alla Juventus, tra l’altro, sembra anche essere valso a Rabiot una nuova partnership. Fino a qualche mese fa, il francese indossava scarpini Adidas, ma da qualche tempo a questa parte ai suoi piedi sono spuntate calzature griffate Nike.
Non ci sono stati annunci ufficiali al riguardo, né è noto quanto ricevesse il transalpino per la sponsorizzazione da parte della casa tedesca, ma evidentemente Adrien e mamma Veronique hanno applicato alla perfezione il…metodo Rabiot non solo ai contratti con le squadra, ma anche a quelli con lo sponsor tecnico. Si va a scadenza e poi… si cambia aria. Sempre con milioni di ottimi motivi per farlo!
*L'immagine di apertura è di Armando Franca (AP Photo); la seconda di Antonio Calanni (AP Photo). Prima pubblicazione 12 dicembre 2020.