La stagione 2023/24 è la quarta in Serie A per lo Scafati Basket.
La squadra campana, che si trova in una città che è provincia di Salerno ma è territorialmente legata a Napoli, ha raggiunto i corregionali del Napoli Basket nella massima serie e si è unita al resto delle società provenienti dalla Campania che hanno scritto pagine importanti della pallacanestro italiana, partendo ovviamente dalla mitica Juvecaserta, ma inserendo anche Avellino o la Partenope.
La storia del basket a Scafati
La storia del basket a Scafati nasce da una contrapposizione, quella tra due squadre con un certo connotato politico e sociale. Nel dopoguerra vedono infatti la luce la Silvio Pellico, fondata da appartenenti all’Azione Cattolica, e il Savoia, progetto di alcuni monarchici.
Dopo qualche anno di sfide, nel 1955 arriva la fusione, con la nascita della Scafatese Basket, che poi nel 1969 prende il nome di Centro Sportivo Scafatese. La svolta però c’è all’inizio degli anni Novanta, quando Aniello Longobardi, presidente di un’azienda locale di conserve alimentari, diventa presidente. I
n una manciata di anni la squadra campana ottiene infatti tre promozioni consecutive, quella in Serie B2 nel 1995, quella in Serie B d’Eccellenza nel 1998 e quella in Serie A2 nel 2000.
Nella serie cadetta i gialloblù si fanno subito notare, ottenendo costantemente il pass per i play-off promozione per cinque stagioni consecutive, fermandosi però sempre prima di arrivare ad affrontare la finalissima che vale il salto tra i grandi.
La prima partecipazione di Scafati alla Serie A
Ma nella stagione 2005/06 non c’è neanche bisogno di giocare la post-season, perchè Scafati vince il campionato di Legadue e viene promossa direttamente in Serie A, conquistando nel contempo anche la Coppa Italia di categoria.
L’approdo nella massima serie regala ai campani un’ottima prima stagione, terminata al decimo posto in campionato, mentre quella successiva finisce con la retrocessione in Legadue.
Le prime due annate in A, comunque, regalano diversi momenti storici a Scafati, che nel corso di quei campionati si toglie diverse soddisfazioni.
Tra le partite memorabili del biennio ci sono certamente la vittoria casalinga contro l’Olimpia Milano e quella in trasferta contro la Fortitudo Bologna. E non si può certo dimenticare che al PalaMangano si mette in luce una giovane ala nata in Sardegna, finita in Campania in prestito biennale: Luigi “Gigi” Datome gioca con Scafati metà della prima stagione di A e tutta la seconda, ponendo le basi per la sua eccezionale carriera.
Gli anni successivi alla prima retrocessione sono altalenanti, con alcune qualificazioni al play-off, ma anche con la cessione del titolo sportivo a Trapani nel 2013, ripartendo dalla B. Ci vuole comunque poco a tornare in A2 (già nel 2014), serie che per quasi un decennio diventa la casa fissa di Scafati.
Scafati Basket protagonista nel 2022
I gialloblù alternano stagioni importanti, con piazzamenti molto positivi in classifica e anche la vittoria della Coppa Italia di categoria (nel 2016) e quella della Supercoppa (nel 2021), ad annate in cui rimangono invischiati nella lotta per non retrocedere.
La stagione della svolta è quella 2021/22, in cui i campani vincono il loro girone e poi, battendo, da favoriti per le scommesse sportive, Cantù in finale play-off in cinque gare, ottengono la seconda promozione della loro storia.
Esattamente come avvenuto una quindicina di anni prima, la stagione successiva è molto positiva: Scafati raggiunge il decimo posto in campionato, ottenendo una buona salvezza e andando anche a vincere sul campo della Virtus Bologna in un altro match destinato a rimanere nella storia della società.
Il fascino del PalaMangano
Il palazzetto dello sport in cui gioca lo Scafati è il PalaMangano, struttura la cui costruzione è cominciata nel 2000 e che ha una storia abbastanza particolare.
È infatti dedicata a Massimo Mangano, che nell’anno 2000 era proprio allenatore della squadra campana, in quell’anno impegnata alla ricerca della prima storica promozione in Serie A2.
Prima di gara 2 delle semifinali dei play-off Mangnano viene colpito da un ictus e rimane tra la vita e la morte per due giorni, per poi andarsene il 5 maggio.
Lo Scafati riesce comunque a ottenere il pass per la serie cadetta e decide di intitolare allo sfortunato tecnico palermitano il palazzo dello sport da 3500 posti, che nel 2015 è anche soggetto a una ristrutturazione e che dopo la cessione dei naming rights è conosciuto come Beta Ricambi Arena quando scende in campo la squadra gialloblù.
La rosa 2023/2024 dello Scafati Basket
La rosa 2023/24 dello Scafati Basket ha visto una rivoluzione rispetto alla scorsa stagione, ma non poteva certamente mancare il grande protagonista della salvezza, ovvero David Logan: un play esperto e di grade qualità, ottimo tiratore, che vanta nella sua lunghissima carriera, alcuni canestri alla sirena, decisivi per vittorie significative e relative scommesse live!
Il play statunitense naturalizzato polacco ha una carriera lunghissima (è un classe 1982) e ha giocato in Polonia, Spagna, Grecia, Israele, Germania, Francia e Lituania, raccogliendo parecchi successi tra cui il campionato italiano e la Coppa Italia ai tempi della Dinamo Sassari.
Il monte ingaggi di Scafati ed il contratto di Logan
Per lui in realtà è un ritorno, perchè dopo aver contribuito alla salvezza di Scafati con le vittorie su Verona e Brescia si è unito a Cantù per i play-off di Serie A2, senza però riuscire a riportare i brianzoli in A.
Considerando che il monte ingaggi della squadra campana si aggira al di sotto del milione di euro per tutta la rosa, difficile immaginare che Logan possa guadagnare troppo e certamente non quanto percepiva ai tempi del Baskonia e dell’Alba Berlino (ovvero un milione di euro a stagione).
Tra gli altri elementi di spicco della squadra a disposizione di Stefano Sacripanti c’è certamente Alessandro Gentile.
L’ala piccola classe 1992, figlio del grande Nando ma anche fratello di Stefano (attualmente alla Dinamo Sassari) si è trasferito a Scafati dopo la stagione passata a Udine e ha anche lui un curriculum importante, tra Treviso, Milano, Panathinaikos, Hapoel Gerusalemme, Virtus Bologna ed Estudiantes Madrid.
Per non parlare poi del fatto che Gentile è stato scelto nel Draft 2014 come cinquantatreesima scelta dai Minnesota Timberwolves, che poi hanno ceduto i diritti su di lui agli Houston Rockets.
Purtroppo però, l’azzurro non ha mai messo piede su un campo NBA, persino dopo gli ottimi anni all’Olimpia, in cui è arrivato a guadagnare 800mila euro a stagione. Ora l’obiettivo è quello di far rimanere in A Scafati. E chissà, magari sorprendere tutti…
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