Se si parla di calcio scozzese, difficile spostarsi da Glasgow. Vero, c’è stato anche l’Aberdeen che con Sir Alex Ferguson in panchina ha vinto una Coppa delle Coppe, ma il pallone a nord del Vallo Adriano ha quasi sempre due nomi: Rangers e Celtic, le due squadre più vincenti nella storia della Scozia. I Gers sono quelli che hanno sollevato più volte il titolo (ben 55), ma anche quelli con la storia recente più travagliata.
Nel 2012 il club è infatti fallito, costringendo la nuova società a chiedere l’iscrizione alla Scottish Third Division, il quarto e ultimo livello del calcio scozzese.
Il Manager dei Rangers Giovanni van Bronckhorst
La rosa dei Glasgow Rangers, un mix tra esperienza e giovani
L'attacco stellare dei Rangers
Gli stipendi dei calciatori dei Rangers
La risalita non è stata semplice, perchè dopo due promozioni dirette per uscire dal limbo della Championship ci sono volute due stagioni, ma alla fine i Rangers si sono ripresi il loro posto nella Scottish Premier League e nella stagione 2020/21 si sono anche ripresi il titolo dopo dieci anni di dominio dei “cugini” del Celtic.
Il Manager dei Rangers Giovanni van Bronckhorst
E anche ora che Steven Gerrard, artefice del ritorno alla vittoria, è andato all’Aston Villa ed è stato sostituito dal grande ex Giovanni van Bronckhorst, la squadra continua a fare bene sia in Scozia che in Europa, grazie a una rosa composta da molti calciatori tra i 24 e i 30 anni, coadiuvati da qualche veterano e da un buon numero di ragazzi che arrivano dalle giovanili.
Basterebbe pensare che la porta è difesa da un vero e proprio…Highlander, il quarantenne Allan McGregor. L’estremo difensore è cresciuto nel club e lo ha lasciato con riluttanza dopo il fallimento del 2012, ma quando c’è stata l’occasione di tornare, non se l’è fatta sfuggire. Accanto a lui un altro portiere esperto come il trentaquattrenne Jon McLaughlin e un altro prodotto del vivaio dei Rangers, il ventitreenne Robby McCrorie.
La rosa dei Glasgow Rangers, un mix tra esperienza e giovani
Per quanto riguarda i calciatori di movimento, Van Bronckhorst ha le idee abbastanza chiare sull’undici titolare e sul modo di schierarlo in campo: 4-3-3, che qualche volta diventa 4-2-1-3, con una dozzina di fedelissimi e altri che di tanto in tanto li fanno rifiatare. Una cosa che si nota parecchio guardando alla difesa. Il terzino destro è l’inamovibile capitano James Tavernier: l’inglese è arrivato nel 2015 ed è ormai parte integrante del club, nonché unico difensore in doppia cifra, visto che è l’incaricato dei calci di rigore.
Il suo sostituto, dopo la cessione di Nathan Patterson all’Everton, è il polacco Mateusz Zukowski. Sulla sinistra c’è più competizione, visto che i minuti stagionali se li sono divisi il croato Borna Barisic e il nigeriano Calvin Bassey, che però può anche giocare da centrale. E a proposito del cuore del reparto, la pietra angolare è certamente un altro inglese, Connor Goldson, che se non gioca 90 minuti è perchè…è squalificato o infortunato. Accanto a lui si alternano Bassey, ma anche centrali di ruolo come il tedesco Leon Balogun, lo statunitense James Sands o lo svedese ex Bologna e Verona Filip Helander.
Anche a centrocampo le opzioni utilizzate dal tecnico sono relativamente poche. I tre titolarissimi sono il nigeriano Joe Aribo, il finlandese Glen Kamara e il romeno Ianis Hagi. Aribo, scuola Charlton, è arrivato nel 2019 e si è immediatamente preso il posto nella mediana dei Rangers. Kamara, protagonista anche agli europei, è cresciuto nell’Arsenal, ma i Gunners non ci hanno creduto abbastanza.
Ora lo scandinavo con genitori della Sierra Leone è una stella ed è richiesto dalle big europee. Il figlio del grande Gheorghe è la scelta obbligata quando si gioca con il trequartista, ma un infortunio al ginocchio gli precluderà il resto della stagione.
Gli altri centrocampisti utilizzati con una certa frequenza da Van Bronckhorst sono il canadese Scott Arfield, l’ex Everton John Lundstram e il sempreverde nordirlandese Steven Davis, un altro di quelli che se n’è dovuto andare nel 2012 ma che è tornato appena ha potuto farlo. E da gennaio c’è anche un volto conosciuto della Serie A, il gallese Aaron Ramsey, due volte protagonista con la sua Nazionale dei campionati europei di calcio, che la Juventus ha prestato ai Gers, senza però prevedere un diritto o un obbligo di riscatto.
L'attacco stellare dei Rangers
Per quanto riguarda il tridente d’attacco, il tecnico olandese ha un paio di fedelissimi. Al centro della linea offensiva gioca il colombiano Alfredo Morelos, diventato ormai un mito per i tifosi anche per alcuni atteggiamenti particolarmente bellicosi nei match contro il Celtic.
Il titolare sulla sinistra è invece l’inglese scuola Liverpool Ryan Kent, che si è preso la fascia mancina come suo territorio indiscutibile. Sulla destra invece sono stati utilizzati parecchi attaccanti, che possono comunque sostituire anche uno tra Morelos e Kent.
Il più gettonato è stato finora l’ex Leeds Kemar Roofe, anche prima riserva da centravanti, con minuti anche per lo zambiano Fashion Sakala e per lo scozzese Scott Wright. Anche in attacco, gennaio ha però portato un prestito che è in grado di cambiare le gerarchie. Il Manchester United ha spedito ai Rangers Amad Diallo, talento acquistato per oltre 30 milioni dall’Atalanta, che a Old Trafford non stava trovando spazio. L’ex calciatore della Dea si sta ricavando le sue possibilità sulla fascia destra, aggiungendosi ai compagni di squadra in lotta per la maglia da titolare.
Gli stipendi dei calciatori dei Rangers
Dunque, quando spende il club scozzese per gli stipendi? Non troppo, considerando che oltre ai titolari ci sono moltissimi ragazzi che giocano con le giovanili e che vengono convocati in assenza dei compagni più blasonati. I costi sono quindi abbastanza abbordabili, visto anche che la Scottish Premier League ha in comunque con quella inglese soltanto il nome e non certo i ricavi, una situazione che non permette neanche a Rangers e Celtic di spendere e spandere.
Gli stipendi più alti della rosa sono quelli dei calciatori che difficilmente escono dagli undici titolari: i più pagati sono Morelos, sempre ottima opzione come primo marcatore per le scommesse calcio, Goldson e Tavernier, con ingaggi che rispettivamente arrivano a circa 2 milioni di euro, 1,7 e 1,5. Anche Hagi e Kamara non se la passano male, con uno stipendio da 1,2 milioni, mentre la maggior parte della rosa non sfora il milione all’anno. Fanno chiaramente eccezione sia Ramsey che Diallo.
Nel caso del gallese, il club si è accollato solo una parte dei 7 milioni a stagione che Ramsey percepiva alla Juventus. L’ivoriano invece è in prestito secco con ingaggio a carico dello United, a cui evidentemente preoccupa di più il fatto che il giovanissimo abbia minuti, piuttosto che sgravarsi del suo stipendio. E i Rangers…ne sono felici.
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.