C’è stato un periodo, prima degli sceicchi del Paris Saint-Germain, in cui il calcio francese era rappresentato dall’Olympique Lyonnais. Nel primo decennio del XXI secolo la squadra della città sul Rodano ha scritto la storia del pallone transalpino, arrivando a vincere sette titoli di Francia consecutivi e a sfiorare la finale di Champions League.
I meravigliosi Les Gones del Lione
Quanti calciatori nati a Lione
Quei tempi ormai sono finiti, ma Les Gones, i “ragazzini”, come sono conosciuti in tutto il paese, continuano a regalare buone prestazioni e ad essere protagonisti tanto in patria quanto nelle competizioni continentali. Il tutto per la gioia del presidentissimo Jean-Michel Aulas, che ha preso la guida del club nel lontano 1987 e attraverso un’attenzione quasi maniacale al lavoro sui giovanissimi ha portato il Lione nel gotha del calcio francese.
I meravigliosi Les Gones del Lione
Già, perché quello di “ragazzini” è un soprannome che si addice perfettamente a un club che negli ultimi anni ha sfornato tantissimi talenti, che nella maggior parte dei casi sono anche nati in zona, che hanno scritto la storia del calcio mondiale. Basterebbe pensare a quello che attualmente è l’ex più celebre del Lione, un certo Karim Benzema, che ha lasciato l’OL ad appena 22 anni per diventare il centravanti di uno dei Real Madrid più vincenti di tutti i tempi.
E non si possono certo dimenticare altri talenti come Samuel Umtiti, Corentin Tolisso, Nabil Fekir, tutti campioni del mondo con la Francia nel 2018, o Alexandre Lacazette, attualmente capitano dell’Arsenal.
Il Lione di Bosz
E la formula, nonostante non sia più così vincente, non è poi del tutto cambiata. La squadra, affidata all’ex Ajax Bosz, uno che per cultura sportiva e per esperienza con i ragazzi deve saperci fare parecchio, è piena di calciatori cresciuti nel florido vivaio del club, a cui si aggiungono veterani o talenti in erba provenienti da tutto il mondo.
Proprio come dimostra la porta del Lione, difesa dal franco-portoghese Anthony Lopes, nato a pochi chilometri dalla città e cresciuto nelle giovanili proprio negli anni d’oro dei titoli consecutivi. E se non ha trovato spazio nei Bleus, Lopes si è consolato con il Portogallo, con cui ha anche vinto gli Europei nel 2016. Il suo sostituto è il tedesco Julian Pollersbeck, con alle spalle il numero uno del Togo, ma nato a Lione, Malcolm Barcola.
Il modulo preferito di Bosz è il 4-2-3-1, che lascia parecchia libertà offensiva ai terzini del Lione. Sulla destra il titolare è Léo Dubois, arrivato nel 2018 a parametro zero e ormai così identificato con il club da aver addirittura ricevuto la fascia da capitano. Dietro di lui impara, neanche a dirlo, un giovanissimo proveniente dal vivaio, il classe 2003 Malo Gusto, che sta studiando così bene da avere uno dei minutaggi più alti tra i diciottenni della Ligue 1.
La fascia sinistra parla invece portoghese, ma è un po’ verdeoro e un po’…azzurra. Il titolare è infatti il campione d’Europa Emerson Palmieri, ceduto in prestito con diritto di riscatto dal Chelsea, che con tutta probabilità rimarrà a Lione anche al termine della stagione. Il suo connazionale Henrique, arrivato da poco dal Vasco da Gama, sostituisce l’ex romanista quando qualche problema gli impedisce di giocare.
Al centro della difesa c’è parecchio ricambio, ma non stupisce che il più utilizzato sia un altro giovane, Castello Lukeba, classe 2002 e nato ovviamente a Lione. I suoi compagni di reparto sono il belga Jason Denayer, scuola Manchester City, l’ivoriano classe 2001 Sinaly Diomandè, già al secondo rinnovo di contratto in due anni, ma anche due calciatori di grandissima esperienza.
Il primo è Jerome Boateng, campione del mondo con la Germania nel 2014 e vincitore…di tutto con il Bayern Monaco, che dopo aver visto scadere il suo contratto con i tedeschi ha deciso di accasarsi sul Rodano. Il secondo è Damien Da Silva, che ha messo a disposizione dell’OL l’esperienza di una carriera intera passata sui campi della Ligue 1.
Quanti calciatori nati a Lione
Con l’addio di Bruno Guimaraes, che sarà uno dei protagonisti del Brasil in Qatar secondo le previsione del sito scommesse, a prendersi il posto da titolare nei due di centrocampo è stato il brasiliano ex Lille Thiago Mendes, mentre in tutta la stagione l’altro caposaldo della squadra di Bosz è stato il classe 2000 Maxence Caqueret, portato in prima squadra quando aveva appena 18 anni.
Ma è un po’ il leitmotiv di buona parte del reparto, perché anche il trequartista centrale titolare, Houssem Aouar, è figlio di Lione e ha anche già indossato la fascia da capitano nonostante gli appena 23 anni. Peccato per quel contratto in scadenza 2023 che fa presagire un addio… Il suo sostituto futuro sarà certamente Rayan Cherki, nato (sorpresa!) a Lione e che ad appena 18 anni vale già 30 milioni.
Sempre sulla trequarti, poi, c’è una faccia conosciuta in Serie A, quello di Lucas Paquetà, oggetto misterioso al Milan ma che in Ligue 1 ha trovato collocazione tattica e grande successo. A destra la fascia offensiva è di proprietà di Romain Faivre, arrivato da poco ma già titolare inamovibile, mentre tra le alternative c’è anche Tanguy Ndombele, figliol prodigo, acquistato dal Tottenham per oltre 60 milioni e ora di ritorno con diritto di riscatto e un bello sconto.
Il laterali sinistro è il camerunese Karl Toko Ekambi, ex Villarreal, mentre il centravanti, sempre ammesso che Bosz non opti per il falso nueve, è Moussa Dembele, un passato al Celtic Glasgow e un prestito all’Atletico Madrid prima di trovare spazio in un Lione che lo ha acquistato ormai quattro anni fa.
Gli stipendi del Lione
Viste le premesse, logico che gli stipendi dei giocatori del Lione, opzione importante per le quote vincente Europa League si dividano tra quelli di chi è arrivato da un’altra squadra o ha già rinnovato e chi invece ha ancora un ingaggio…da squadra giovanile.
Nei primi c’è ovviamente Ndombele con i suoi 10 milioni a stagione (che però in buona parte paga il Tottenham), ma anche Boateng, Lopes, Dembele, Paquetà ed Emerson Palmieri, più qualche talento di casa che in passato ha già rinnovato come Aouar.
Gli altri, come Caqueret, Gusto, Cherki o Lukeba, guadagnano tutti meno di milione di euro a stagione, il che metterà a breve il club davanti a un bivio: rinnovare a cifre importanti o vedere i ragazzi partire.
Quel che conta, però, è sapere anche che nonostante addii eccellenti, la produzione di calciatori di livello difficilmente si fermerà. E il Lione potrà continuare a rappresentare la città attraverso i suoi giovanissimi e talentuosi figli…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.