La stagione 2023/24 della Serie B ha visto il ritorno nella divisione cadetta di una squadra che mancava da giusto cinquant’anni, dal termine dell’annata 1972/73: il Lecco. I lombardi hanno ottenuto la promozione dalla Serie C arrivando terzi nel girone
A e poi uscendo vincitori dai play-off della terza divisione del calcio tricolore. I blucelesti, forti del terzo posto nel girone, hanno cominciato direttamente dalla fase nazionale e hanno eliminato prima l’Ancona (con due pareggi, ma in virtù del miglior piazzamento in regular season) e poi il Pordenone, approdando così alla Final Four.
La semifinale ha visto il Lecco prevalere sul Cesena ai calci di rigore, mentre la doppia finale contro il Foggia è stata portata a casa vincendo entrambi i match. E quindi per i Manzoniani arriva il grande ritorno nel calcio che conta, dopo una storia recente abbastanza travagliata.
La storia del Lecco calcio
In realtà il Lecco può anche vantare addirittura tre stagioni in Serie A, arrivate tutte quante negli anni Sessanta.
Prima c’è stata la promozione nella stagione 1959/60, seguita da una salvezza raggiunta agli spareggi e poi da una prima retrocessione. I blucelesti sono poi tornati nella massima categoria nel 1966, non riuscendo però a salvarsi. Dopo questo periodo, sono arrivati i problemi, tra la retrocessione prima in C, poi in C2 e infine addirittura in Interregionale, prima di ritornare tra i professionisti grazie a un ripescaggio e di riottenere la C1 all’inizio del nuovo millennio.
Nel 2002 però c’è il fallimento per inadempienze finanziarie, che costringe il club a ripartire dall’Eccellenza. In capo a cinque stagioni il Lecco riesce a tornare addirittura in C1, ma in altrettanto tempo arriva una nuova doppia discesa in Serie D.
A metà stagione 2016/17 c’è un altro fallimento, con la nuova società che però riesce a mantenere la categoria.
Da lì comincia l’ennesima scalata, che porta i lombardi prima a un ritorno pressoché immediato in C e poi, dopo un paio di stagioni terminate con l’eliminazione ai playoff, alla cavalcata della stagione 2022/23, terminata con la doppia vittoria con il Foggia, da sfavoriti per le scommesse sportive e con il tanto agognato ritorno in B.
Il Lecco ammesso giustamente in Serie B
Anche dopo il verdetto del campo, però, non sono mancati i problemi. A causa dei problemi strutturali dello stadio Rigamonti-Ceppi, non ritenuto in grado di ospitare le partite della serie cadetta, il Lecco ha indicato lo stadio Euganeo di Padova come impianto di casa, ma a causa di una serie di ritardi della procura della città veneta la richiesta è risultata arrivata in ritardo.
Dunque, il Lecco è stato inizialmente escluso dalla Serie B, ma il consiglio federale, valutata la situazione, decide di permettere ai blucelesti di essere inseriti nel sorteggio del campionato 2023/24. Ovviamente partono i ricorsi di Brescia (retrocesso), Perugia (retrocessi anche gli umbri) e Foggia, con quello del Grifone che viene accolto, escludendo di nuovo il Lecco dalla serie cadetta.
La palla passa alla magistratura ordinaria, che alla fine, dopo che le partite del Lecco (o della squadra che l’avrebbe sostituito) vengono rinviate, decide che i lombardi possono cominciare la loro tanto attesa quindicesima partecipazione alla seconda serie tricolore.
Gli investimenti della famiglia Di Nunno nel calcio
Una bella vittoria anche per la proprietà, che ha rilevato la società nel 2017 all’asta fallimentare e ha contribuito all’ennesima resurrezione sportiva del Lecco. Si tratta della famiglia Di Nunno, che ha fatto la sua fortuna attraverso i videogame.
La Elettronica Video Games è stata per decenni uno dei principali protagonisti nelle sale giochi, attraverso la sua partnership con brand importantissimi a livello globale come Konami e Gaelco, ma anche con la creazione di serie di giochi e di slot che sono diventate molto popolari.
L’obiettivo era quello di riportare in alto il club ed è stato decisamente raggiunto. Basterebbe pensare che nella prima stagione del nuovo corso, in Serie D, il Lecco ha messo su una squadra talmente fuori categoria per quel campionato da vincere il suo girone con cinque giornate di anticipo, terminando l’annata con un vantaggio incredibile rispetto alla seconda, 27 punti.
Il Lecco ha un monte ingaggi di 5 milioni per la B
Certo, un conto sono la D e la C, un altro è la Serie B. E infatti il Lecco si è presentato al ritorno tra i cadetti con un monte ingaggi tra i più bassi dell’intera categoria.
La squadra lombarda spende per i suoi stipendi poco meno di 5 milioni di euro, nulla a che vedere con il monte ingaggi Feralpisalò, andando a superare di poco l’ultima della lista (il Cittadella) e trovandosi parecchio indietro rispetto alle altre neopromosse, con Catanzaro e Reggiana che superano i 7 milioni di euro e, appunto, il Feralpisalò che si attesta a 6,5 milioni.
Artur Ionita è il calciatore più pagato dal Lecco
Il calciatore della rosa più pagato è di gran lunga il moldavo Artur Ionita, che secondo Capology riesce addirittura a entrare nella top 20 dei giocatori con lo stipendio più alto della Serie B.
Il centrocampista, che al Lecco è in prestito dal Pisa, dovrebbe percepire quasi un milione e mezzo di euro a stagione, grazie a un contratto firmato con la squadra rossonera nel 2022 dopo essersi messo in mostra nel campionato di B con il Benevento.
Non è chiaro se i toscani partecipano al pagamento di parte degli emolumenti, ma anche se così fosse Ionita sarebbe comunque il più pagato direttamente dal Lecco, visto che i suoi compagni di squadra hanno contratti molto più bassi.
Gli altri stipendi più alti del Lecco
Allo stadio Rigamonti-Ceppi per tutti gli altri si parla infatti di accordi che non superano i 300mila euro a stagione.
Da questo punto di vista i top player a disposizione del tecnico Emiliano Bonazzoli, buona opzione come marcatore ai tempi della Reggina per le scommesse calcio, sono altri due calciatori che non sono di proprietà della società lombarda: l’attaccante statunitense Andrija Novakovich, che è arrivato a titolo temporaneo dal Venezia, e il terzino destro Francesco Donati, che invece è stato prestato al Lecco dall’Empoli.
Entrambi si aggirano sui 270mila euro a stagione. Il giocatore di proprietà del club che ha lo stipendio migliore è Luca Marrone. Il difensore centrale, che in carriera è stato parte della rosa della Juventus e ha vinto cinque scudetti in bianconero, vestendo anche la maglia del Verona, è arrivato a titolo gratuito dal Monza e ha accettato un accordo da 250mila euro, non esattamente in linea con la sua carriera.
Ma al Lecco nessuno vuole fare il passo più lungo della gamba in quanto a sostenibilità. E finora i risultati danno decisamente ragione alla famiglia Di Nunno!
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