“Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta”. La celebre frase coniata da Giampiero Boniperti è diventata il motto della Juventus e non si può certo dire che sia stata presa sul serio solo dalla squadra maschile. Da quando nel 2017 è stata fondata la Juventus Women, squadra femminile della società bianconera, le…signore della Signora non hanno fatto nient’altro che portare a casa trofei.
Gli acquisti della Juventus femminile
Il tetto di retribuzione lorda per una calciatrice
Cosa cambierà con il passaggio al professionismo
Gli sponsor ed i bonus della Juve femminile
In tutte e quattro le stagioni finora disputate in Serie A, le juventine hanno vinto lo Scudetto, aggiudicandosi in un caso anche la Coppa Italia e in due occasioni la Supercoppa Italiana. I quattro titoli consecutivi, tra l’altro, rappresentano già un record a livello nazionale, perché soltanto la Torres tra la stagione 2009/10 e quella 2012/13 era riuscita a fare altrettanto. E in perfetto stile bianconero, la squadra piemontese punta a staccare le sarde e a prendersi il primato in solitaria.
Gli acquisti della Juventus femminile
Poco sorprendente, visto che sin dalla prima stagione della sua esistenza la Juventus Women ha fatto incetta di calciatrici importantissime sia a livello nazionale che provenienti dall’estero.
Basterebbe pensare che al 31 agosto 2017 erano arrivate in bianconero parecchie giocatrici che formavano (e formano tuttora, anche se alcune hanno lasciato la Continassa) la spina dorsale della nazionale italiana, come Sara Gama, capitano azzurro e anche bianconero, Laura Giuliani, Valentina Cernoia, Aurora Galli e Barbara Bonansea.
Nel corso delle stagioni, anche visto il successo immediato del progetto sportivo, tante altre stelle si sono aggiunte alla rosa juventina, come le azzurre Cristiana Girelli o Agnese Bonfantini e straniere dal passato o dal futuro importante come la britannica Eniola Aluko, la danese Sophie Junge Pedersen, la ceca Andrea Stašková e l’ultima arrivata, la giovanissima canadese (e campionessa olimpica in carica) Julia Grosso.
Il tetto di retribuzione lorda per una calciatrice
Insomma, visti gli acquisti della Juventus Women, verrebbe da pensare che la società bianconera, esattamente come quella maschile, oltre a un innegabile prestigio legato al nome e alla storia del club, offra alle calciatrici ingaggi irrinunciabili.
No, semplicemente perché…ancora non può farlo. Fino a quando il calcio femminile rimarrà legato alla Lega Nazionale Dilettanti, non ricevendo lo status professionistico, persino i grandi club non possono superare determinate soglie di stipendi per le calciatrici.
E il salary cap vale per tutte quante, indipendentemente dalla nazionalità e dal campionato di provenienza. Quando si arriva in Italia, si sa benissimo che più di un tot non si potrà guadagnare. Un bel problema, quando all’estero invece esistono campionati professionistici in cui le calciatrici guadagna cifre importanti, a volte quasi paragonabili a quelle dei colleghi uomini.
In Serie A, invece, il tetto di retribuzione lorda per la singola calciatrice è di 30658 euro, a cui si possono aggiungere bonus e indennità che però non possono comunque sforare i 1000 euro mensili. Dunque, persino calciatrici dal palmares invidiabile, non superano un totale di 40000mila euro lordi all’anno. Questa la cifra percepita dalle top player bianconere, come la già menzionata Bonansea o il capitano Sara Gama.
Cosa cambierà con il passaggio al professionismo
Una volta che dal 2022 si passerà al professionismo, chiaramente, verrà a cadere il limite e gli stipendi potranno aumentare, anche in virtù dell’enorme interesse che il calcio femminile sta sviluppando negli ultimi anni, complici anche le buone prestazioni della nazionale e la decisione di coinvolgere i grandi club del calcio maschile.
Ma fino ad ora, il rischio è stato quello che gli stipendi bassi rispetto al resto d’Europa (basterebbe pensare all’Inghilterra, dove ora gioca l’ex juventina Galli, alla Francia, alla Germania o alla Spagna, dove sono passate alcune azzurre) rappresentassero un freno allo sviluppo del movimento, con la perdita di competitività da parte dei club, non certo per loro scelta.
Quando Barbara Bonansea ha deciso di farsi rappresentare da Mino Raiola, il messaggio alla Juventus e a tutto il calcio italiano è stato abbastanza chiaro: in mancanza di una riforma che possa migliorare le condizione economiche delle calciatrici, le opportunità di andare all’estero (l’attaccante bianconero aveva la possibilità di andare al Lione pluricampione d’Europa) saranno sempre più attraenti di quella di essere protagonisti in Serie A.
Il fatto che la bomber bianconera, sempre un'ottima opzione come scommessa vincente sia rimasta resta quindi forse il punto che regala più ottimismo. Se una delle stelle della nazionale preferisce rimanere in Italia, forse il tanto agognato passaggio al professionismo non è più una chimera e a breve le calciatrici potranno aumentare i loro introiti.
Gli sponsor ed i bonus della Juve femminile
Cosa che, in ogni caso, le migliori calciatrici possono permettersi di fare attraverso altri tipi di entrate. Il limite dei 30658 euro e quello a indennità e bonus per l’attività sportiva sono infatti riferiti soltanto alle mensilità percepite per il fatto di giocare a calcio. Tutto quello che le calciatrici guadagnano da contratti pubblicitari o altre attività è chiaramente escluso dal calcolo. Una bella fortuna per le calciatrici della Juventus, che essendo tra le più celebri d’Italia hanno una visibilità che permette loro di trovare accordi con le grandi aziende sportive per i materiali.
E l’aumento esponenziale della popolarità del calcio femminile aiuta anche quando si tratta di diventare testimonial di cose che col pallone…c’entrano poco .E quindi il capitano Sara Gama, favoritissima per le quote Serie A oggi, non è solamente testimonial Nike, ma esattamente come ha fatto anni fa Gigi Buffon, ha prestato la sua immagine ad una multinazionale che produce shampoo, e ad un’azienda farmaceutica per la promozione di una pomata e per una linea di gioielli.
Insomma, le possibilità non mancano alle bianconere, anche considerando che sono tra le calciatrici più richieste, in campo e fuori. Spulciando le valutazioni di mercato proposte da Soccerdonna, sito tedesco che si propone di diventare…il Transfermarkt del calcio femminile, la rosa bianconera vale quasi due milioni di euro, con la Girelli che da sola supera i 200 K, doppiando quasi la seconda della classifica della Serie A, la Roma.
Logico dunque immaginare che con il professionismo che si avvicina, previsto per la prossima stagione, saranno proprio le juventine a beneficiare particolarmente della “liberalizzazione” degli stipendi. E chissà che tante colleghe non seguano l’esempio di Barbara Bonansea e non comincino anche loro a farsi rappresentare da agenti e procuratori. Del resto, sarebbe un perfetto segnale di parità dei sessi. Nella speranza che prima o poi una situazione simile si noti anche nelle retribuzioni!
*L'immagine di apertura dell'articolo è di Daniella Matar (AP Photo).