Il fatto che la squadra di pallacanestro di Brindisi, nota come Happy Casa Brindisi per via della sponsorizzazione da parte dell’azienda dei superstore casalinghi, sia una creazione abbastanza recente lo dice il nome stesso della società, che è New Basket Brindisi. Quel “nuovo” sta per “2002”, ovvero l’anno in cui il club ha cominciato le sue operazioni.
In realtà la città pugliese aveva già avuto la sua squadra, l’Azzurra Brindisi, che però dal 1964 al 2001 non era mai riuscita ad arrivare più in alto della Serie B. Esattamente il contrario della nuova società, che è stata protagonista di una ascesa che l’ha portata al massimo livello del basket tricolore e persino a giocare le coppe europee.
Il Basket a Brindisi riparte nel 2002
Dunque, si parte dal 2002, quando la squadra di Ceglie (che già nella stagione precedente aveva giocato a Brindisi) vende il suo titolo sportivo di Serie B2 alla squadra che l’anno successivo diventerà ufficialmente la New Basket. Dopo un primo infruttuoso tentativo di promozione, l’acquisizione al 100% della società da parte di Massimo Ferrarese (proprietario della Prefabbricati Pugliesi) porta all’inizio della scalata alle serie superiori.
Nel 2005 Brindisi perde la finale dei play-off promozione, ma viene ripescata in Serie B d’Eccellenza. Il salto in Legadue arriva nella stagione 2007/08, dopo un paio di stagioni in cui i pugliesi vengono fermati ai play-off. Nella seconda categoria basta una stagione di ambientamento per capire che l’approdo in A non è una possibilità così lontana.
E infatti nella stagione 2009/10 la New Basket vince il campionato di Legadue e ottiene la promozione diretta in Serie A. La prima esperienza tra i grandi, però, dura poco, perchè al termine della stagione successiva i pugliesi vengono retrocessi.
L'arrivo del Presidente Marino
L’estate 2011 vede un altro cambiamento importante in società, perchè Ferrarese fa entrare nuovi soci, tra cui l’attuale Presidente Fernando Marino (imprenditore nel settore automobilistico, politico e futuro presidente della Lega Basket) e imposta un progetto sportivo con l’obiettivo di tornare subito nella massima serie.
Basterebbe pensare che in panchina viene scelto Piero Bucchi, che era reduce dal suo triennio alla guida dell’Olimpia Milano.
Dunque, tutto punta verso la promozione. Detto, fatto, perchè nella primavera 2012 Brindisi, che era arrivata seconda in regular season, vince, da favorita per le scommesse basket, i play-off e si riprende il suo posto in Serie A, che da quel momento non abbandonerà più, portando nel frattempo a casa anche la Coppa Italia di Legadue.
Stavolta i biancazzurri riescono a mantenere la categoria nella prima, complicatissima stagione di A e in capo a un paio di anni cominciano a inserirsi con frequenza nel novero di squadre che si giocano i play-off.
Grazie alle buone prestazioni in regular season, Brindisi comincia anche a vivere l’esperienza delle coppe europee, con la qualificazione prima all’Euro Challenge e poi all’EuroCup grazie al quinto e al sesto posto delle stagioni 2013/14 e 2014/15.
L’accelerazione verso la vetta del basket tricolore arriva a fine decennio, quando Brindisi sfiora per due volte la vittoria in Coppa Italia, arrendendosi in finale nel 2019 e nel 2020, rispettivamente alla Vanoli Cremona e alla Reyer Venezia.
Nel 2019 il Brindisi Basket gioca le coppe europee
Il 2019 è anche l’anno dell’esordio in Champions League, ma la stagione più entusiasmante per il pubblico brindisino è certamente quella 2020/21, in cui la squadra conquista un clamoroso secondo posto in regular season e raggiunge i play-off di Champions League.
Nella post season tricolore i biancazzurri battono agevolmente Trieste in tre gare ai quarti di finale, ma si fermano in semifinale perdendo in altrettante partite contro la Virtus Bologna.
Eppure questo traguardo conferma il lavoro della società pugliese, che nonostante budget difficilmente paragonabili a quelli non solo delle big (Milano e Bologna, si sa, fanno quasi un campionato a parte in quanto a monte stipendi), ma anche a quelli delle altre squadre che lottano per trovare spazio al top della pallacanestro italiana.
Dopo una stagione 2021/22 complicata, con la squadra rimasta fuori dai play-off, Brindisi è tornata in sella in quella successiva, con il settimo posto in regular season e l’eliminazione ai quarti ai play-off, sempre per mano della Virtus Bologna.
Il roster 2024 della New Basket Brindisi
La stagione 2023/24 della New Basket ha già visto uno sconvolgimento in panchina.
Dopo un inizio di campionato molto complicato, la società ha deciso di esonerare il tecnico Fabio Corbani, affidando la guida della squadra a un allenatore esperto come il serbo Dragan Šakota, che in Italia ha già diretto la Fortitudo Bologna e la Reggiana.
In estate la rosa è stata rivoluzionata, con l’addio di parecchi giocatori (su tutti Bruno Mascolo, che si è accasato alla Virtus Bologna dopo essere stato uno dei più presenti lo scorso anno), ma anche con molti arrivi al PalaPentassuglia.
I nomi nuovi sono quelli di Tommaso Laquintana (arrivato da Brescia), Jeremy Senglin (che ha già lavorato alla Reggiana con Šakota), Jamel Morris (Lietkabelis), Wendell Mitchell (Körmend), Eric Lombardi (Treviglio), Xavier Sneed (Greensborough Swarm), Tomas Kyzlink (Limoges CSP), JaJuan Johnson (BCM Gravelines), Nate Laszewski (Notre Dame Fighting Irish) e Fadilou Seck (Vigor Matelica).
Tra questi c’è già chi se ne è andato dopo poche settimane, ovvero Mitchell. Lo statunitense classe 1997, che tanto bene aveva fatto negli USA a livello universitario, è arrivato dal campionato ungherese, ma ha già rescisso consensualmente il contratto con la società dopo una manciata di partite giocate.
Laquintana firma un triennale a Brindisi
Tra chi invece è rimasto l’arrivo più quotato è quello di Tommaso Laquintana, che ha lasciato Brescia dopo la conquista ella Coppa Italia, firmando un contratto triennale con Brindisi. Per lui, nato a Monopoli, è un ritorno in Puglia dopo essere cresciuto nella Pallacanestro Ruvo.
Senza poi dimenticare un giocatore di esperienza enorme come JaJuan Johnson, uno che in carriera ha cominciato giocando con i Boston Celtics e che ha davvero girato il mondo, tra Cina, Turchia, Russia, Germania e Francia, giocando in Italia anche con le maglie di Pistoia e Cantù.
Di certo in Puglia non può aspettarsi stipendi al livello di quanto percepito in NBA, con il milione di euro di stipendio ricevuto da Boston, di nuovo favorita per un posto alle Finals per le scommesse NBA, per la stagione 2011/12, o alla Turk Telecom, uno dei club turchi che offre i salari più alti…
Un altro che in Italia ci è già stato è Jamel Morris, che anni fa è stato il primo americano nella storia di Civitavecchia e che poi ha giocato anche nella G-League con Michigan, nonché in Croazia, Polonia, Francia, Germania e Lituania.
Proprio oltralpe, a Orleans, era tra i più pagati del club, che nel 2021 aveva un tetto salariale di 1,3 milioni, facendo presupporre un contratto di almeno 100mila euro per la metà stagione disputata da quelle parti.
Cifre che sono decisamente in linea con quelle di Brindisi.
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