Programmazione maniacale, lavoro di gruppo e impegno costante. Strategie che servono in ogni sport di squadra, ma che in alcuni casi possono fare la differenza anche più degli investimenti nella rosa o nello staff tecnico. Ed è di certo la storia del Bodø/Glimt, un club della Norvegia del nord che fino a qualche anno fa faceva la spola tra l’Eliteserien e la seconda divisione e che invece oggi è due volte campione nazionale e protagonista nelle coppe.
Quanti incroci tra Bodo e le italiane
Gli acquisti e le cessioni del Bodo 2022
Da quanto nel 2018 il tecnico Kjetil Knutsen ha preso le redini della prima squadra, i piazzamenti sono andati in crescendo, con un secondo posto nel 2019 e due titoli, nel 2020 e nel 2021, che hanno anche permesso al club di esordire in Champions League.
Quanti incroci tra Bodo e le italiane
A proposito, la storia europea del Bodø è strettamente legata alle squadre italiane e racconta di una serie di eliminazioni. L’esordio continentale è arrivato nel 1976 in Coppa delle Coppe contro il Napoli, nel 1978 i norvegesi hanno incrociato l’Inter, nel 1994 la Sampdoria e nel 2021 il Milan, che dopo la partita ha anche acquistato Jens Petter Hauge, cresciuto nel club.
L’unica vittoria è quella nel girone di Conference League 2021/22, il clamoroso 6-1, anche per le scommesse Serie A rifilato alla Roma di Josè Mourinho. Il Bodø che affronta la seconda parte della competizione però è un po’ diverso da quello dei gironi, perchè di mezzo c’è stato il mercato. La stagione in Norvegia comincia, infatti, ad aprile, quindi il club ha ceduto a gennaio alcuni dei protagonisti, come Erik Botheim e Patrick Berg, volati rispettivamente in Russia al Krasnodar e in Francia al Lens.
Il 4-3-3 del Bodo
La squadra norvegese resta però temibile e molto equilibrata. Il portiere titolare è il russo Nikita Haikin, con l’olandese Joshua Smits a fargli da secondo.
La difesa ha un’ossatura ben definita. A destra gioca l’islandese Alfons Sampsted, da poco entrato a far parte del giro della nazionale del paese scandinavo. La coppia centrale del 4-3-3 di Knutsen è composta da due norvegesi, il veterano Brede Moe, uno dei senatori della squadra, e Marius Höibraten, arrivato nel 2020 e che ha sostituito nell’undici titolare il connazionale Marius Lode, che nel mercato invernale si è accasato allo Schalke 04.
Sulla sinistra c’è invece un nuovo arrivo, il norvegese di origini congolesi Brice Wembangomo, appena acquistato a titolo gratuito dal Sandefjord, che ha il compito di non far rimpiangere un altro dei protagonisti del 2021, Fredrik André Björkan, anche lui volato in Germania, ma stavolta all’Hertha Berlino.
Un cambio forzato rispetto ai gironi c’è stato anche al centro del campo, dove il mediano Patrick Berg ha lasciato posto al connazionale Elias Kristoffersen Hagen, che ha giocato le partite di Conference e che sarà titolare anche in campionato. Meno rivoluzioni nelle altre due posizioni della mediana, con la conferma del talento classe 2000 Hugo Vetlesen, già in odore di nazionale maggiore, e dell’esperto Ulrik Saltnes, capitano e vera bandiera del club, considerando che è cresciuto nel vivaio e che è in prima squadra ormai da un decennio.
Per garantire a Knutsen le rotazioni necessarie ci sono anche Sondre Fet e soprattutto Morten Konradsen, anche lui cresciuto nelle giovanili del Bodø e poi passato al Rosenborg, salvo poi fare il percorso inverso appena una stagione dopo.
Gli acquisti e le cessioni del Bodo 2022
Rivoluzione anche in attacco, perchè le ottime prestazioni di Botheim hanno portato il centravanti classe 2000 a essere ceduto per 5 milioni di euro. Il suo sostituto arriva dall’Eredivisie e si chiama Runar Espejord. Il Bodø lo ha acquistato dall’Heerenven ma lo conosce bene, considerando che per quasi dieci anni è stato il centravanti dei rivali del Tromsø.
Chi invece è rimasto, per il sollievo dei tifosi e soprattutto del tecnico, è quello che ha fatto decisamente la differenza nella prima parte di Conference League. L’esterno destro Ola Solbakken si è fatto notare grazie alle sue 6 reti nella competizione continentale e ha deciso di rimanere ancora una stagione al Bodø, anche se la scadenza del suo contratto a dicembre 2022 lascia immaginare che il salto in una squadra di un campionato di livello superiore sia solo questione di tempo.
A completare il tridente titolare c’è infine Amahl Pellegrino, arrivato nello scorso agosto con un contratto da soli sei mesi, ma che ha convinto il club fino a meritarsi il prolungamento fino alla fine del 2022. Le alternative sugli esterni sono il ghanese Gilber Koomson e il nigeriano Victor Boniface, mentre come punta centrale di riserva c’è il promettente classe 2002 Lasse Nordas.
Gli stipendi del Bodo
Come è ovvio che sia, il Bodø è un miracolo anche dal punto di vista economico e per le scommesse calcio, anche perché, pur essendo la squadra più forte del proprio paese (numeri recenti alla mano), si parla pur sempre di un campionato di secondo piano come quello norvegese. Anzi, le ottime prestazioni europee hanno anche aiutato la crescita del valore dei calciatori, come dimostrano i 10 milioni di euro incassati per Botheim e Berg.
Anche senza quelli che sono stati due calciatori fondamentali nell’anno 2021, il valore della squadra secondo Transfermarkt sfiora i 16 milioni di euro. Una cifra assai bassa, considerando che la squadra che vale di meno in Serie A è la Salernitana che si attesta sui 55 milioni e che per fare un paragone con una squadra tricolore bisogna scendere ai piani bassi della Serie B (solo il Cittadella, l’Alessandria e il Pordenone valgono meno di 15 milioni). Ed è quasi inutile aggiungere che tra le squadre che hanno raggiunto i quarti di finale di Europa League i norvegesi sono quelli con il valore della rosa più basso.
Nonostante questo, però, i risultati ci sono e anche con spese che definire irrisorie, almeno per quelle a cui siamo abituati, è poco. Basterebbe pensare che un’indagine sul campionato 2020 rivela che il calciatore più pagato del Bodø all’epoca era il danese Junker, ceduto poi in Giappone, con uno stipendio da circa 100mila euro. Gli altri più pagati erano il terzino svedese Lindhal, da poco venduto al Kalmar FF, che guadagnava 80mila euro, e Botheim, che si avvicinava ai 70mila.
Tra quelli attualmente in rosa l’unico presente nella top 100 degli ingaggi era l’allora ventenne Vetlesen, con uno stipendio annuale che si avvicinava ai 60mila euro. E ragionando su cifre del genere, si capisce che con i soldi con cui un top club paga un solo calciatore, il Bodø…ci paga l’intera rosa!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.