Comincia per l’Italia l’era targata Luciano Spalletti. Il tecnico, campione d’Italia 2022/23 sulla panchina del Napoli, si prende l’eredità di Roberto Mancini, fatti di alti (i campionati europei vinti nel 2021, ma anche le 37 partite di imbattibilità) e di bassi (la mancata qualificazione ai Mondiali 2022, che fa il paio con quella del 2018 con i panchina Ventura).
L’allenatore toscano ha già preso possesso delle sue funzioni con le convocazioni, ma nelle rapide trattative con la FIGC, affrontate senza l'intenzione di diventare il CT più pagato al Mondo, ha preferito pensare ai suoi collaboratori. Dunque, nello staff che lo accompagnerà nell’avventura con la nazionale italiana ci sono parecchie persone che lavorano con lui da parecchio, alcune delle quali addirittura da quasi trent’anni.
Il vice allenatore della Nazionale Marco Domenichini
È il caso del suo vice allenatore, Marco Domenichini. I due hanno iniziato praticamente assieme, considerando che la prima stagione in cui hanno condiviso lo spogliatoio è quella 1997/98, la terza di Spalletti all’Empoli, nonché la prima in Serie A.
Da quel momento lo spezzino classe 1959 e il toscano non si sono praticamente più lasciati: Sampdoria, Venezia, Udinese, Ancona, ancora Udinese, Roma, Zenit San Pietroburgo, di nuovo Roma, Inter e poi Napoli, da record anche per le quote calcio con i suoi 90 punti, per un palmares che è ovviamente identico tra i due (3 titoli nazionali, 2 Coppe Italia, una Coppa di Russia, una Supercoppa Italiana e una Supercoppa Russa).
Logico dunque che il primo nome della lista del nuovo CT fosse quello di Domenichini.
Daniele Baldini è l'assistente tecnico del CT
E il secondo, beh, è quello di un altro fedelissimo di Spalletti, uno che il tecnico di Certaldo ha addirittura allenato.
Tra gli assistenti tecnici non può certamente mancare Daniele Baldini, classe 1964, che era uno dei punti forti di quell’Empoli che Spalletti porta dalla Serie C1 alla A e fa anche salvare alla prima stagione tra i grandi. Baldini smette di giocare nel 2002 e la sua prima stagione assieme all’allenatore toscano è datata 2005, ai tempi della prima esperienza di Spalletti alla Roma.
Poi, sempre insieme, contribuendo alle vittorie del neo CT e accompagnandolo anche nell’esperienza in Russia, dunque…figurarsi a Coverciano.
La new entry Salvatore Russo
Dopo questi amici di lunghissima data, è il turno di una new entry, ovvero Salvatore Russo.
Il tecnico salernitano classe 1971 ha lavorato con Spalletti ai tempi dell’Ancona, quando era ancora un calciatore, per poi diventare vice di Martusciello e di Grassadonia.
L’allenatore toscano lo ha chiamato quando ha preso la guida del Napoli e ora lo ha voluto come assistente tecnico anche in Nazionale.
I preparatori atletici Sinatti e Ferrini
Che il filo conduttore dello staffi di Spalletti sia Empoli, che su quete fortunate pagine web abbiamo già definito come università del calcio è abbastanza evidente. E anche il primo dei due preparatori atletici, Francesco Sinatti, ha fatto la sua bella esperienza in Toscana.
Anzi, ci ha iniziato la carriera, sotto la guida di un altro passato dal Castellani e diventato grande come Maurizio Sarri. L’attuale tecnico della Lazio ha portato Sinatti con sé al Napoli, ma le strade dei due si sono separate quando Sarri è volato al Chelsea.
Dopo qualche anno di stop, il preparatore se ne è andato in Turchia, al Fatih Karagumruk nello staff di Francesco Farioli, per poi ricevere la chiamata di Spalletti, per tornare in Italia, al Napoli e ora anche nello staff azzurro.
L’altro preparatore atletico, Franco Ferrini, non è passato per l’Empoli, ma in compenso è pisano purosangue. Il classe 1962 ha fatto esperienza alla Lucchese, al Cuoio Cappiano e alla Reggiana, per poi passare all’Inter nel 2009. Ed è proprio in nerazzurro, nel 2017, che si incontra con Spalletti, entrando a far parte del suo staff e seguendolo prima al Napoli e poi a Coverciano.
Ai portieri azzurri penserà Marco Savorani
Per il preparatore dei portieri, il CT ha voluto a tutti i costi una sicurezza come Marco Savorani. Il tecnico romano, che ha difeso i pali della Roma Primavera vincendo uno scudetto, ha cominciato la sua carriera come allenatore degli estremi difensori a Piacenza, per poi trasferirsi al Chievo e al Siena, lavorando tra l’altro con Antonio Conte.
Nel 2014 torna a Trigoria, prima come preparatore della primavera e poi dalla prima squadra, per decisione di Spalletti e in quei due anni contribuisce all’esplosione di Alisson Becker, fino a farlo diventare il portiere più forte del Mondo, almeno per un biennio! L’esperienza successiva è ancora con Conte, al Tottenham, per poi tornare in Italia, alla Fiorentina. Ruolo che tra l’altro Savorani non lascerà, dividendo dunque le sue cure tra i portieri di Italiano e quelli azzurri.
Gli osservatori della Nazionale
Anche tra gli osservatori ce n’è uno che è passato per Empoli, ovvero Alessandro Pane, ex centrocampista, anche lui giocatore di Spalletti negli anni delle promozioni dei toscani.
La società toscana gli affida le selezioni giovanili, prima di diventare allenatore e di essere chiamato nel club Italia nel 2013 per guidare l’Under-19. L’ingresso nello staff di Spalletti è datato 2016, ai tempi della seconda esperienza romana.
Chi invece è una colonna dello staff azzurro è Marco Scarpa, nel Club Italia dal 2011 prima come osservatore per le giovanili, per poi passare alla nazionale maggiore con Prandelli, sia come osservatore che come membro dello staff tecnico.
Chiude il trio Giorgio Venturin, che dopo un’importante carriera come calciatore è prima diventato dirigente della Cisco Roma e poi è entrato a far parte della struttura federale come osservatore dell’Under-21 e poi della nazionale maggiore.
I match Analyst della Nazionale
Con il mago dei numeri Simone Beccaccioli rimasto a Napoli, a chiudere lo staff ci sono i due match Analyst, ovvero Marco Mannucci e Renato Baldi. Il livornese è nello staff federale già dal 2016, avendo lavorato con le giovanili e con la nazionale femminile, contribuendo a portare l’Under-20 alla finale dei Mondiali nel 2023.
Il campano invece ha fatto parecchia gavetta per poi diventare il match analyst di fiducia del leggendario Sinisa Mihajlovic alla Sampdoria, al Milan, al Torino e al Bologna.
Buffon è il nuovo capo delegazione azzurro
E poi bisogna spendere due parole per il nuovo capo delegazione azzurro. Anche se forse basterebbero nome e cognome per spiegare di chi si parla. Gianluigi Buffon, recordman di presenze, convocazioni e gare con la fascia da capitano con la nazionale, sostituisce il compianto Gianluca Vialli, ma è anche erede di un’altra bandiera azzurra come Gigi Riva.
Per SuperGigi c’è il compito di rappresentare la federazione negli incontri ufficiali, ma anche quello di inculcare alle nuove generazioni i valori legati alla nostra nazionale. Ed è onestamente difficile trovare qualcuno che li conosca meglio…
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