Se si pensa a Rio de Janeiro, sono tre le immagini che vengono in mente immediatamente: il Cristo Redentore, la spiaggia di Copacabana e il Carnevale. Beh, in realtà sono quattro, perchè quando si menziona la seconda città del Brasile per popolazione è impossibile, un po' come quando si cita Buenos Aires, non pensare anche al calcio.
Sarà che da quelle parti si gioca praticamente ovunque, con i ragazzini che cominciano a dare calci al pallone a piedi nudi sulla sabbia o per le vie della città, ma il calcio è uno degli elementi principali che caratterizzano Rio.
E non è certamente un caso che quattro dei club più importanti del calcio verdeoro siano nati in città, portando a casa un totale di 17 titoli del Brasileirão tra Flamengo, Fluminense, Botafogo e Vasco da Gama. E le altre? Beh, considerando che il campionato Carioca non ha una vincitrice che non sia tra queste quattro dal 1966, l’America, il Bangu e gli altri club cittadini non possono. che inchinarsi davanti ai club più importanti di Rio.
Lo stadio dedicato a Ronaldo il Fenomeno
In realtà, prima di analizzare una per una le big carioca, dobbiamo dedicare un paragrafo ad una squadra minore della città, che però ha avuto un ruolo molto importante nella storia del calcio brasiliano. Si tratta del São Cristóvão de Futebol e Regatas, società nata nell'omonimo quartiere cittadino e che ha un paio di particolarità.
La prima è che ha una sola divisa, completamente bianca, senza una seconda maglia, per espressa autorizzazione della FIFA, della federazione brasiliana e di quella statale di Rio de Janeiro. E quando qualcuno con la maglia bianca affronta il São Cristóvão...deve indossarne una di un altro colore.
La seconda distinzione dei "Cadetes" riguarda un giocatore in particolare, nato a Rio, ma che non ha mai giocato in nessuna big locale, Ronaldo Luis Nazario da Lima, semplicemente il Fenomeno.
R9 ha cominciato a giocare proprio nelle giovanili del São Cristóvão, dove è stato notato da Jairzinho e portato al Cruzeiro.
E il resto, come si suol dire, è decisamente leggenda, come la scritta "Aqui nasceu o Fenomeno" che si incontra ssulla strada che porta all'aeroporto internazionale di Rio!
La Nazione del Flamengo
Si parte dal più titolato, ovvero il Flamengo. Il Mengão non è solo il leader in quanto a Campionati Carioca vinti (37), ma è anche l’unica delle quattro big di Rio a non essere mai mancata nella griglia di partenza del campionato nazionale, che ha vinto in 7 occasioni.
Nella bacheca della squadra rossonera, che grazie ai suoi 30 milioni di tifosi si vanta del soprannome di O Mais Querido do Brasil (ovvero il club più amato del paese), ci sono anche due supercoppe brasiliane, un torneo di Rio-SanPaolo, una Copa dos Campeones e altri 31 titoli vari: insomma, le quote calcio di ogni evento in Sudamerica danno il Fla come favorito d'obbligo|
Se poi si passa ai trofei continentali, il Flamengo può vantare tre Coppe Libertadores, una Coppa Intercontinentale, una Recopa Sudamericana, una Coppa Mercosur e una Copa de oro.
Il club nasce nel 1895 come squadra di canottaggio (da cui il nome Clube de Regatas do Flamengo), ma la sezione calcistica viene creata solo nel 1911 da alcuni esuli della Fluminense. A differenza di quanto potrebbe suggerire il nome, la squadra non è basata nel quartiere di Flamengo, ma in quello meraviglioso di Gavea.
Il derby Fla-Flu
La rivalità cittadina più sentita è quella con il Fluminense, con il derby Fla-Flu del 1962 che ha fatto registrare il maggior numero di spettatori di sempre per una partita tra club (quasi 200mila), ma a seconda dei risultati delle altre squadre nel corso dei decenni la tifoseria rossonera considera più importanti gli incontri col Botafogo e Vasco.
Tra le leggende del club ci sono Zicom primatista di reti segnate, Junior, giocatore più presente di sempre, ma anche Romario e Mario Zagallo. Ufficialmente lo stadio del Flamengo sarebbe l’Estádio José Bastos Padilha, ma vista la bassa capienza (meno di 10mila spettatori), quasi tutti i match dei rossoneri si giocano al Maracanã.
Laranjeiras ed il Tricolor Carioca
Si passa poi al club più antico di Rio, il Fluminense. Il Tricolor Carioca nasce nel 1902 e nel suo palmares ha quattro campionati brasiliani, una Coppa del Brasile, tre Tornei di Rio-San Paolo, una Primeira Liga, 33 campionati Carioca e un’altra serie di titoli statali. Il Fluminense nasce nel quartiere di Laranjeiras, dove ci sono tuttora la sede e gli uffici del club, e il suo stadio storico ha lo stesso nome.
Si tratta di un impianto che attualmente ha 8mila posti, ma che quando è stato costruito nel 1905 ne aveva 25mila e che ha ospitato la prima leggendaria partita della nazionale brasiliana. Come avviene per il Flamengo, però, quasi tutti i match del Tricolor vengono disputati al Maracanã.
Il Fluminense ha vissuto anche periodi molto complicati, come quello negli anni Novanta in cui sono arrivate due retrocessioni consecutive, che lo hanno spedito in Serie C, ma da allora è tornato ai vertici del calcio brasiliano, raggiungendo anche due finali di Copa Libertadores.
Tra i grandi campioni che hanno vestito la maglia del club ci sono Tele Santana, Branco, Rivelino ma anche Ronaldinho e Didì. La rivalità più sentita in questo caso è univoca, ovvero quella col Flamengo, indipendentemente dai risultati delle altre squadre cittadine.
Il fascino del Botafogo
La terza delle quattro squadre principali di Rio de Janeiro è il Botafogo, rappresentato da una stella a cinque punte e che nasce nell’omonimo quartiere cittadino.
La società nasce come clube de regatas nel 1894, mentre dieci anni dopo nasce il club calcistico dell’Electro Club, che viene poi rinominato Botafogo Football Club, che poi nel 1942 si fonderà con il Clube de Regatas diventando ufficialmente il Botafogo de Futebol e Regatas. Il Fogão ha vinto due titoli nazionali, 4 tornei Rio-San Paolo, 21 campionati Carioca e una coppa CONMEBOL.
Negli anni Cinquanta e Sessanta il Botafogo è il grande rivale del Santos di Pelè e una delle due squadre (assieme proprio a quella di O Rei) a fornire l’ossatura della nazionale brasiliana che vince i mondiali del 1958 e del 1962.
Tra i calciatori leggendari che hanno indossato il bianconero ci sono Manè Garrincha, Didì, Amarildo o Jairzinho, ma anche stelle di un calcio ancora più antico come i centravanti Leonidas ed Heleno de Freitas.
A differenza di Flamengo e Fluminense, il Botafogo ha uno stadio ufficiale molto più capiente, l’Estadio Nilton Santos, che ha ospitato le gare di atletica dei Giochi Olimpici di Rio nel 2016 e che è stato affittato ai bianconeri fino al 2027.
Questo però non impedisce al Fogão di giocare di tanto in tanto al Maracanã, utilizzato con molta più frequenza nei decenni passati. Il club ha rivalità con tutte e tre le altre squadre di Rio.
La magia del Vasco
Per chiudere, resta solo il Vasco da Gama. Anche qui si parte nel 1898 con un Clube de Regatas, con il nome del navigatore portoghese vista la forte presenza di immigrati lusitani tra i fondatori. La sezione calcistica nasce nel 1915 e nel 1933 diventa professionistica, il primo club brasiliano a intraprendere questo passo.
Il Vasco ha vinto 4 volte il campionato nazionale, tre volte il Torneo Rio-San Paolo, una Coppa del Brasile, 24 campionati Carioca e altri titoli locali. A livello continentale ci sono in bacheca una Copa Libertadores e una Coppa Mercosur.
Anche il Vasco da Gama ha il suo stadio, l’Estadio Vasco da Gama, anche detto San Januario, che si trova nel quartiere di Vasco da Gama su una collina vicino a un osservatorio, il che vale al club il soprannome di “Gigante della Collina”.
Tra i campionissimi che hanno vestito la maglia nera con la banda bianca ci sono Vavà, Romario, Edmundo e Roberto Dinamite, che è il miglior marcatore di sempre del club e Juninho, specialista top sui calci da fermo e straordinaria opzione di marcatore per le scommesse sportive, anche in Europa, negli anni del fortissimo Lione!
La rivalità principale del Vasco è quella con il Flamengo, soprattutto perchè le due squadre vantano il seguito più vasto di tifosi in città, al punto che il match è conosciuto come “derby dei milioni” e viene sempre giocato al Maracanã vista la richiesta di biglietti.
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.