Dopo due Mondiali che si sono disputati nelle distanze sconfinate di Brasile e Russia, nel 2022 la Coppa del Mondo si giocherà in un paese dalle dimensione assai più ridotte, ovvero il Qatar.
Basterebbe pensare che la distanza massima tra gli impianti scelti per ospitare le gare della competizione è di 70 chilometri. Le città in cui si giocherà sono infatti cinque, quattro delle quali in realtà sono…la stessa, ovvero Doha.
Lusail, Al-Rayyan e Al-Wakrah fanno infatti parte della stessa area metropolitana, il che rende Al Khawr, dove si giocherà la prima partita della kermesse, e Al Khor le uniche location che rimangono lontano dalla capitale, anche se si parla di distanze relative, visto che si trovano a neanche 50 km. Anche altre due municipalità, quelle di Madinat ash Shamal e Umm Salal, erano state selezionate per ospitare alcune partite, ma alla fine sono state escluse dalla lista.
Gli 8 stadi avveniristici di Qatar 2022
Lo Stadio internazionale Khalifa
Gli 8 stadi avveniristici di Qatar 2022
Insomma, logisticamente sarà un mondiale molto poco complicato, con le squadre che non dovranno sobbarcarsi lunghi trasferimenti in aereo per raggiungere questa o quella location. Al contempo, la necessità di giocare quattro gare dei gironi in un solo giorno, a differenza di quanto accadeva nelle scorse edizioni in cui se ne disputavano quattro solo nell’ultima giornata, ha portato la scelta di dotare alcune delle città selezionate di più di un impianto.
In pratica, la Coppa del Mondo 2022, per quanto moderna e assolutamente mai vista per alcune cose (come il periodo in cui si disputerà), sarà paradossalmente quanto di più simile alla prima edizione, quella del 1930, che si è giocata tutta nell’area metropolitana di Montevideo.
Al momento dell’assegnazione del mondiale 2022, in Qatar hanno affrontato subito il problema principale: gli impianti. Per arrivare agli otto stadi in grado di ospitare le partite, lo stato del Golfo Persico ha dovuto mettere mano al portafogli e cominciare a costruire: solo due degli impianti del mondiale erano già in piedi, uno dei quali ha anche necessitato di una ristrutturazione.
In compenso, la necessità di tirarne su dalle fondamenta ben sei ha portato alla costruzione di strutture avveniristiche e ben studiate anche dal punto di vista della logistica.
Tutti gli stadi, vista la temperatura in Qatar, saranno dotati di impianto di raffreddamento a energia solare (quindi a impatto zero sull’ambiente), che garantirà che all’interno degli impianti non si superino i 27 gradi. E le strutture sono tutte ben collegate o attraverso la metropolitana o in auto, dato che le distanze non sono certo proibitive.
Ma meglio andare ad analizzare nel dettaglio ogni singolo impianto, partendo da quelli di Doha. La capitale e la sua zona metropolitana offriranno alla manifestazione ben sei sedi, a partire dallo Stadio internazionale Khalifa.
Lo Stadio internazionale Khalifa
L’impianto, nato nel 1976 e ristrutturato nel nuovo millennio, si trova ad Al Rayyan ed è stato finora il principale del paese, ospitando diversi eventi di caratura internazionale, come la Coppa d’Asia nel 2011, i mondiali di atletica leggera nel 2019 e la classica tappa annuale della Diamond League.
Nell’idea iniziale, doveva essere ristrutturato per essere lo stadio più grande di quelli a disposizione, con circa 70mila spettatori, ma alla fine si è deciso di mantenere la capienza nell’ordine dei 48mila.
I più attenti, tra gli appassionati di scommesse calcio, lo ricorderanno come la sede della rivincita della famose finale della Coppa Intercontinentale 1981: il Liverpool supera il Flamengo solo nell'extratime!
Lo Stadio Al-Thumama
Il primo dei nuovi impianti costruiti a Doha, all’interno della città vera e propria, è lo stadio Stadio Al-Thumama, che prende il nome dal distretto cittadino in cui si trova. La sua struttura imita la shashia, il copricapo tipico di molti paesi del mondo islamico.
La capacità prevista è di circa 40mila spettatori, con un piccolo particolare: al termine della manifestazione, è previsto che la metà dei posti sia eliminata e donata ad altri paesi.
Lo Stadio 974
Ma non è nulla rispetto a quello che accadrà al terzo stadio mondiale di Doha, lo Stadio 974 L’impianto da 45mila spettatori è costruito appositamente per l’evento e per questo è stata utilizzata una costruzione a container (che sono per l’appunto 974), il che permetterà di smantellarlo completamente al termine della manifestazione, per evitare che troppi impianti facciano la fine di quelli in Russia o in Brasile che sono andati in disuso dopo i mondiali.
A proposito di Brasile, allo Stadio 974 la Selecao, seconda favorita per le quote Coppa del Mondo dopo la Francia, affronterà la Svizzera!
Il Diamante nel deserto
Ad Al Rayyan sono nati altri due impianti, l’Education City Stadium e l’Ahmad bin Ali Stadium.
Il primo, nella foto di apertura del contenuto, come suggerisce il nome, è costruito nella zona dell’università e dopo il mondiale manterrà oltre la metà della capienza prevista (circa 46mila spettatori) per diventare un impianto utilizzato dalle squadre universitarie di atletica.
Il secondo, che può ospitare 50mila spettatori, ha invece lo splendido soprannome di “Diamante nel deserto” ed è stato ristrutturato per i mondiali, con l’aggiunta di una futuristica membrana che lo avvolge e che servirà da maxischermo su cui mostrare informazioni che riguardano le partite in corso.
Lo Stadio Iconico di Lusail
Il sesto e ultimo impianto nell’area metropolitana di Doha è però il gioiello della manifestazione, come si capisce già dal nome: Stadio Iconico di Lusail.
Costruito nell’omonima zona, a circa 20 km dal centro della capitale, l’impianto ospiterà la finale ed è diventato il più grande del paese, con una capienza da 80mila spettatori. Anche questo al termine della manifestazione verrà in parte smantellato, mantenendo una capienza da 40mila spettatori e riutilizzando il resto delle aree con negozi, ristoranti, caffè e addirittura una clinica.
L'Al Bayt Stadium
Da calendario la partita inaugurale si terrà invece ad Al Khawr, all’Al Bayt Stadium. L’impianto, che è costruito con l’intento di rappresentare le classiche tende beduine (con tanto di colorazione esterna con colori rossi e neri), può ospitare 60mila spettatori ed è considerato uno degli stadi più “Green” del mondo, con tanto di certificazione a cinque stelle da parte della Global Sustainability Assessment System, che valuta l’impatto ambientale delle costruzioni in Medio Oriente e in Nordafrica.
Lo Stadio di Al-Janoub
L’altro dei due impianti costruiti al di fuori della zona vera e propria di Doha è l’Al-Janoub Stadium. La struttura, disegnata da Zara Hadid, è ispirata alle imbarcazioni dei pescatori di perle e per rimanere in tema con la città portuale in cui si trova è immerso all’interno di un parco con piscine a tema e strutture sportive.
È inoltre già la casa della squadra cittadina, anche se al termine del mondiale vedrà la sua capienza da 40mila spettatori ridursi a 20mila. Insomma, opere faraoniche (e a volte criticate per le condizioni di sicurezza dei lavoratori) che renderanno ulteriormente unica una Coppa del Mondo che si preannuncia già diversa da tutte le altre…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.