Nonostante la sconfitta nell’ultimo atto delle ATP Finals contro Novak Djokovic, è impossibile negare che questa per Jannik Sinner sia stata la stagione della consacrazione.
Non solo il tennista italiano si è preso il cuore del paese con le sue vittorie e le sue imprese, culminate con la Davis di Malaga, ma ha anche raggiunto risultati importanti, che nelle annate precedenti gli erano sfuggiti.
Sinner ha vinto 4 tornei e la Davis nel 2023
L’azzurro in questa stagione ha preso parte a 22 tornei, vincendo 4 titoli. Il primo dei trionfi stagionali è arrivato a febbraio in Francia, sul cemento di Montpellier, in un torneo ATP 250, battendo nell’ordine Marton Fucsovics, Lorenzo Sonego, Arthur Fils e Maxime Cressy.
Ad agosto è poi stato il momento del tanto agognato primo Masters 1000 della carriera, quello di Toronto. Sul cemento canadese Sinner ha avuto la meglio su Matteo Berrettini, Andy Murray, Gael Monfils, Tommy Paul e Alex de Minaur, perdendo solo un set in tutto il torneo (contro il francese).
Il momento d’oro è continuato a settembre, nell’ATP 500 di Pechino, anche questo sul cemento. Per vincere il titolo in Cina l'altoatesino ha avuto bisogno di superare un paio di bestie nere, considerando che ha affrontato Daniel Evans, Yoshihito Nishioka e Grigor Dimitrov, prima di battere in semifinale Carlos Alcaraz e in finale Daniil Medvedev.
E il russo è stato la vittima sacrificale anche del quarto e ultimo trionfo stagionale, quello a Vienna, in cui Sinner ha eliminato anche Ben Shelton, Sonego, Frances Tiafoe e Andrey Rublev. Ai quattro titoli vinti vanno poi aggiunte anche le tre finali perse, sempre da sfavorito per le quote delle scommesse tennis, ovvero le due contro Medvedev a Rotterdam e a Miami e quella contro Djokovic nelle ATP Finals di Torino.
61 vittorie in stagione per Sinner e semi a Wimbledon
In totale, lo score stagionale dell’azzurro parla di 76 partite disputate, con 61 vittorie e 15 sconfitte.
Discorso a parte per i tornei del Grande Slam, in cui Sinner ha regalato prestazioni altalenanti. Agli Australian Open il classe 2001 di San Candido ha salutato ai sedicesimi, perdendo contro Stefanos Tsitsipas in cinque set dopo essere stato in vantaggio per 2-0.
L’esperienza più deludente è sicuramente quella al Roland Garros: l’azzurro è stato eliminato al secondo turno dal tedesco Daniel Altmaier in cinque set.
Altra storia a Wimbledon, perché sui campi dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club Sinner mostra il suo volto migliore. Sull’erba londinese si spinge fino alla semifinale, dove però si deve arrendere in tre set a Djokovic.
Nell’ultimo Slam stagionale, gli US Open, Jannik si ferma ai sedicesimi, perdendo di nuovo in cinque set, stavolta contro Alexander Zverev. La semifinale a Wimbledon rappresenta comunque il suo miglior risultato di sempre nei quattro tornei più importanti dell’anno.
Sinner ha incassato oltre 8 milioni di euro nel 2023
Insomma, una stagione che a Sinner ha portato parecchie soddisfazioni e che, tra le altre cose, gli ha permesso di rimpinguare parecchio il conto in banca.
Basta pensare che l’azzurro dall’attività stagionale ha ricavato oltre 8 milioni di dollari in prize money, a cui vanno aggiunte tutte le sponsorizzazioni presenti e chissà, anche quelle future, vista l’enorme esposizione mediatica di cui il classe 2001 ha goduto e presumibilmente continuerà a godere.
Il colpo migliore, dal punto di vista economico, non è stata una vittoria ma un secondo posto, quello alle ATP Finals, che gli è valso un prize money di 2,6 milioni di euro.
E pensare che battendo Djokovic, ripetiamo da chiaro sfavorito per le scommesse sportive, non solo avrebbe vinto il quinto torneo stagionale (per di più il più importante dopo gli Slam), ma avrebbe anche incassato il prize money da vincitore imbattuto, ovvero 4,5 milioni di dollari.
Il torneo più importante vinto, il Masters 1000 di Toronto, gli ha permesso di incassare un milione di dollari, mentre la semifinale a Wimbledon ne è valsi 600mila.
Andando a fare i conti per il meraviglioso talento di San Candido, nel solo 2023 ha guadagnato il doppio in prize money rispetto a tutti gli anni precedenti in carriera, perché se ai 12 milioni totali se ne sottraggono gli 8 dell’ultima stagione si rimane con 4 milioni guadagnati fino a dicembre 2022. Un gran bel salto di qualità.
La scalata al ranking ATP di Sinner in stagione
E anche per quanto riguarda il ranking ATP, l’ascesa di Sinner è stata vertiginosa. L’azzurro ha cominciato la stagione al numero 15 del mondo, scendendo anche al numero 16 e al numero 17 prima della vittoria a Montpellier e della finale a Rotterdam, che lo hanno fatto salire al numero 12.
La semifinale a Indian Wells e la finale a Miami gli hanno permesso di entrare in top 10, arrivando al numero 8, con una lieve discesa al numero 9 nelle settimane successive.
La semifinale a Wimbledon e la vittoria a Toronto l’hanno spinto al numero 6, mentre la vittoria a Pechino gli ha garantito il suo best ranking di sempre, il numero 4, mantenuto fino al termine della stagione e anche con parecchio vantaggio sugli inseguitori più vicini grazie ai 1000 punti portati a casa nelle Finals.
La migliore annata di sempre per un azzurro?
Si può dunque dire che quella di Sinner sia la miglior stagione di sempre per un tennista italiano? Di certo va a superare quella che è stata la miglior prestazione recente di un azzurro, ovvero il 2021 di Matteo Berrettini.
Il tennista romano in quell’anno ha vinto due tornei, Belgrado e il Queens, ma soprattutto è arrivato alla finalissima di Wimbledon, arrendendosi solo a Djokovic in quattro set.
Un’annata memorabile, che ha permesso a Berrettini di chiudere la stagione al numero 7 del ranking e di qualificarsi per le ATP Finals, da cui si è ritirato per infortunio lasciando il posto proprio a Sinner.
E per quanto una finale di uno Slam batta una semifinale, Sinner ha fatto di più di Berrettini a livello globale.
Ma forse persino questa annata clamorosa per il classe 2001 deve arrendersi di fronte al 1976 di Adriano Panatta. Quell’anno “Ascenzietto” vince solo due tornei, ma di quelli che contano: gli Internazionali d’Italia e soprattutto il Roland Garros, diventando il terzo e finora unico tennista italiano (a livello maschile) a imporsi in un torneo del Grande Slam.
Panatta quell’anno raggiunge il numero 4 nel ranking, un record che è stato da poco pareggiato da Sinner. A cui, per essere all’altezza di Sua Maestà Adriano, manca solo una vittoria nei quattro tornei più importanti. Ma l’impressione è che per il giovane campione azzurro sia solo questione di tempo…
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