Se a un calciatore è dedicato un coro che dice che…”e segna sempre lui”, beh, si può immaginare che il giocatore in questione sia un bomber di razza. Nulla di più vero, se si parla di Giuseppe “Beppe” Signori.
L’attaccante classe 1968 è il decimo cannoniere di sempre della storia della Serie A e si è aggiudicato tre volte il titolo di miglior bomber del campionato (1992/93, 1993/94 e 1995/96). Per lui in carriera ci sono 292 reti in 678 presenze tra club e nazionale, 57 dei quali su calcio di rigore, fondamentale a lui particolarmente caro.
La lunga gavetta di Beppe Signori
La storia calcistica di Signori, nato ad Alzano Lombardo, comincia nelle giovanili dell’Inter, in cui resta fino al 1984. Poi comincia una lunga gavetta, a partire dalle due stagioni al Leffe tra Serie D e C2, in cui realizza 11 reti in 42 partite.
Lo step successivo è il Piacenza, in C1, dove in un’annata segna una sola rete in 18 presenze. Va meglio a Trento, sempre in C1, con 40 partite e 10 gol, 7 dei quali nella Coppa Italia di categoria. Il ritorno a Piacenza, stavolta da titolare, lo vede affrontare la Serie B, con l’ultima stagione in biancorosso che termina con 5 gol in 37 match.
A Foggia con Zeman diventa Beppegol!
Nell’estate 1989 Signori si trasferisce a Foggia, dove incontra quello che sarà il suo maestro: Zdenek Zeman. È la prima stagione del Boemo allo Zaccheria e, dopo un periodo non semplice di rodaggio, nasce Zemanlandia.
Il Foggia è offensivo e spettacolare e il suo terminale offensivo è proprio Signori, che segna 15 gol in 34 partite. La stagione successiva, quella 1990/91, è quella della promozione dei rossoneri.
Stavolta la punta mancina segna “solo” 12 gol in 37 presenze, venendo oscurato dal compagno di reparto Baiano, ma le sue reti sono fondamentali per l’approdo in A. La prima annata nella massima serie, quella 1991/92, termina per il Foggia con un ottimo nono posto e per l’attaccante con 11 gol in 32 partite, che portano il totale con la maglia dei Satanelli a 38 marcature in 105 presenze.
127 volte in gol con la maglia della Lazio
Nel 1992 Signori viene acquistato dalla Lazio, che lo paga 8 miliardi di lire. All’esordio si presenta con una doppietta e in tutta la stagione mette a segno 32 reti in 38 match, comprese le 26 in campionato che gli permettono di laurearsi capocannoniere.
Signori concede volentieri il bis anche nella stagione successiva, chiudendo con 23 gol in 28 partite e aggiudicandosi di nuovo il titolo di re dei bomber, sempre sotto la guida di Dino Zoff. Nell’estate 1994 la Lazio porta sulla sua panchina Zeman, che ritrova così il suo attaccante ai tempi del Foggia. I gol di Signori sono 21 in 39 partite, e i biancocelesti, a sorpresa per le quote Serie A, arrivano secondi in campionato.
Al termine dell’annata, il Parma si accorda con il presidente laziale Cragnotti per acquistare Signori, ma una protesta dei tifosi fa saltare tutto. Dunque, l’attaccante resta alla Lazio e nella stagione 1995/96 fa il tris di titoli di capocannoniere, segnando 26 gol in 38 partite, 24 dei quali in campionato.
In quella successiva la Lazio esonera Zeman e fa tornare in panchina Zoff e i numeri del suo bomber, ormai anche capitano, ne risentono, con 15 gol in 39 partite. A dicembre 1997, dopo uno spezzone di stagione da comprimario, ma con 10 gol in 13 presenze, Signori lascia la Lazio dopo 127 reti in 195 presenze.
A Bologna Signori ritrova la porta avversaria
La stagione 1997/98 la termina alla Sampdoria, con 3 gol in 17 partite, per poi trasferirsi al Bologna sotto la guida di Carlo Mazzone. Nonostante gli anni avanzino, Signori non ha perso il fiuto del gol e si presenta con 23 gol in 46 presenze, numeri poi quasi eguagliati nell’annata successiva (1999/2000), chiusa con 19 marcature il 38 match.
Va anche meglio, almeno in campionato, nel 2000/01, con 16 gol in A e 17 totali in 25 partite, mentre la stagione successiva, complici gli infortuni, si chiude con appena 3 gol in 15 presenze.
Signori rimane a Bologna fino al 2004, chiudendo l’esperienza rossoblù con due stagioni da 16 e 6 gol in 28 e 24 presenze, facendo segnare un totale al Dall’Ara di 84 reti in 176 partite. Le ultime due annate della carriera sono in Grecia, all’Iraklis (7 partite, un solo gol) e in Ungheria al Sopron (12 match, 5 reti).
Signori penalizzato in Azzurro
Manca solo la carriera in nazionale, chiusa con 28 presenze e 7 gol, numeri non eccezionali, che vanno, però, fotografi in un calcio completamente diverso da quello di oggi.
Signori in azzurro paga anche le idee di Sacchi, che non riesce a trovargli spazio in avanti al fiano di Roberto Baggio, persino quando il leader della Lazio vince tre volte la classifica dei cannonieri.
Il suo rifiuto di giocare a centrocampo negli ultimi giorni dei Mondiali del 1994 gli preclude le porte della finalissima e anche quando il CT lascia nel 1996 i suoi successori continueranno a non convocarlo.
Una follia calcistica, visto che quando Signori giocava…segnava sempre lui!
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