A volte contro il fato c’è davvero poco da fare. Quando si è destinati a diventare famosi, l’esposizione mediatica arriva anche in maniera assolutamente casuale. Basta una foto scattata al momento giusto (o sbagliato) per finire sotto i riflettori. Per fortuna di Raoul Bellanova, l’impressione è che la sua celebrità istantanea sarà a breve coadiuvata da altrettanta fama sui campi da calcio.
Il classe 2000, nato a Rho, è tra i migliori prospetti del calcio italiano in un ruolo, quello del terzino destro, che fatica a trovare degli interpreti in grado di adattarsi alle mansioni sempre più disparate che il calcio moderno assegna a chi occupa quella zona di campo. Eppure tutti lo hanno conosciuto per un’immagine che ha fatto il giro del mondo. Una foto con Cristiano Ronaldo e…un ospite inatteso.
Per il giovanissimo cresciuto nel vivaio del Milan, l’occasione di incontrare il portoghese dopo Milan-Juventus del 2018 (in cui è stato portato in panchina da Gattuso, allora tecnico rossonero) era troppo ghiotta. E quindi il terzino è andato negli spogliatoi dei bianconeri chiedendo un selfie al cinque volte Pallone d’Oro. Una foto di cui andare orgogliosi, da condividere sui social. Peccato che Bellanova non abbia notato che sullo sfondo ci fosse Re Giorgio Chiellini…come mamma l’ha fatto.
Un piccolo segnale del destino, che ha catapultato sulla bocca di tutti il nome di un calciatore che, nonostante non sia riuscito a fare neanche una presenza in rossonero, ha fatto le giovanili a Milanello per tredici anni e che è stato una colonna di tutte le nazionali giovanili, partendo dall’Under-15 per arrivare all’Under-20.
Una scelta difficile
Un talento su cui il Diavolo era pronto a scommettere, anche considerando che da più parti il ragazzo è paragonato a Gianluca Zambrotta. Fare bene come il campione del mondo 2006 non sembra proprio il più semplice degli obiettivi, ma le caratteristiche di Bellanova, in fondo, non possono non ricordare l’esterno di Juventus e Milan. Buon fisico (1,88m per 82kg), velocità, capacità offensive, senso della posizione, piedi buoni e versatilità. Una di quelle scommesse serie A con parecchie probabilità di vittoria.
Il Milan però non se lo godrà, visto che ad appena 19 anni il classe 2000 ha fatto una scelta di vita difficilmente pronosticabile. Dopo tantissimi anni a Milanello non ha rinnovato il suo contratto e si è accasato al Bordeaux, che lo ha pagato un milione di euro ai rossoneri, lasciandolo in prestito in Serie A fino a fine stagione.
Per lui è arrivato un quadriennale e nell’agosto 2019 anche l’esordio tra i professionisti, giocando da titolare la prima di Ligue 1 tra il club girondino e l’Angers. Il primo impatto non è stato semplice, considerando che dopo quel match in cui ha sbagliato parecchio non ha più trovato spazio nelle scelte di Paulo Sousa. Eppure su di lui le aspettative sono tante, come dimostra il passo successivo della sua carriera.
L'arrivo a Bergamo
Se c’è un club che sa come crescere giovani di prospettiva e trasformarli in prototipi di campioncini, quello è l’Atalanta. E non è certo un caso che nel gennaio 2020 siano stati gli orobici a contattare il Bordeaux, ottenendo il prestito di Bellanova per 18 mesi, con tanto di opzione per il riscatto. Per tenerlo definitivamente a Bergamo serviranno 5 milioni di euro, con il 10% del ricavato che andrà nelle casse del Milan, per provare a lenire almeno un po’ il dispiacere di aver perso un talento dal futuro che appare parecchio luminoso.
Per il terzino, però, ancora nessuna presenza con Gasperini. Ma con tutte le partite che ci saranno da giocare con la ripresa, probabile che l’esterno trovi prima o poi la possibilità di scendere in campo.
Del resto, il curriculum in nazionale parla molto chiaro. Per lui già oltre sessanta presenze nelle rappresentative giovanili, con ottime prestazioni sia con l’Under-17 (24 partite) che con l’Under-19 (21 caps). E soprattutto, già quattro competizioni di livello internazionale disputate. Nel 2016 e nel 2017 prende parte agli Europei Under-17, giocando la prima delle due edizioni da titolare ad appena sedici anni. Nel 2018 è poi uno dei protagonisti della cavalcata dell’Italia Under-19 di Nicolato che arriva a un passo dal titolo continentale.
Per lui in quell’Europeo cinque presenze, compresi tutti i 120 minuti nella finalissima poi persa contro il Portogallo, con due assist. E poi nel 2019 è arrivata anche l’esperienza del Mondiale Under-20, in cui gli azzurri sono arrivati quarti, giocato da esterno a tutto campo nel 3-5-2. Insomma, solo ottime referenze per questo ragazzo del 2000.
Che, se tutto va bene, dovrebbe essere un punto fermo del calcio italiano dei prossimi anni e per questo è andato a Pescara da Mister Oddo, altro Signore della fascia, poi sostituito da Delio Rossi! E chissà che un giorno, riguardando quella famosa foto, non si pensi più a Chiellini ma al primo assaggio di celebrità di un calciatore affidabile sulla fascia…
*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo sono di Darko Vojinovic e Daniel Cole. Prima pubblicazione 23 giugno 2020.