Il mercato è finito, tanto in Serie A quanto in quelle inferiori.
Il contratto più oneroso in Championship
E se nel massimo campionato a fare rumore sono stati gli acquisti di Chiesa, Osimhen e Arthur, tanto per citare i più costosi, c’è stato un trasferimento abbastanza clamoroso in Serie B.
Monza regina del mercato
Al Monza di Berlusconi e Galliani si è unito un vecchio amico del Cavaliere e del Dottore: Kevin-Prince Boateng. Il trequartista ghanese evoca certamente buonissimi ricordi alla dirigenza del club brianzolo, considerando che assieme hanno conquistato l’ultimo scudetto della storia del Milan, quello del 2010/11 con in panchina Max Allegri. Un ottimo viatico per una società ambiziosa che punta al doppio salto.
Per vedere il Boa scendere di categoria, però, c’è stato bisogno di un certosino lavoro da parte di Galliani. Che se per quello che riguarda il progetto sportivo non avrà certamente avuto bisogno di convincere Boateng della bontà del futuro del club, forse ha avuto qualche problema in più dal punto di vista economico. Il Monza, tra le favorite per il doppio salto di categoria per le scommesse Serie B è una realtà in crescita, ma uno come l’ex Milan e Barcellona sul monte ingaggi pesa eccome.
L’ultimo stipendio da Serie A di Boateng, quello che fino a qualche giorno fa gli corrispondeva la Fiorentina, era di 1,3 milioni di euro. Non tantissimo nel calcio attuale, ma troppo per chi vuole far quadrare i conti. Ecco perché, come ha spiegato Galliani, c’è stato bisogno di un sacrificio da parte del calciatore.
L’AD del Monza non ha parlato di cifre ben precise, ma ci ha tenuto a precisare che, tra stipendio da parte del club brianzolo e buonuscita da parte della Fiorentina (che comunque ha tolto dal libro paga un calciatore fuori dal progetto), Boateng percepirà comunque meno di quello che avrebbe visto arrivare sul suo conto se fosse rimasto al Franchi da fuori rosa.
I più pagati in Serie B
Dunque, se i calcoli di Galliani sono esatti (e non c’è motivo per cui non lo siano), probabile che il Boa non sia il calciatore più pagato della Serie B. Sul gradino più alto del podio era salito, prima di intraprendere l'avventura da commentatore a DAZN, ancora una volta Emanuele Giaccherini, capitano del Chievo Verona.
Il tutto perché il pupillo di Conte, che lo ha sempre tenuto in altissima considerazione sia ai tempi della Juventus che in Nazionale, si porta ancora dietro il contratto da un milione di euro (850mila euro fissi, più 150mila in premi) risalente a quando i Mussi Volanti giocavano in Serie A.
Normale dunque che le cifre percepite da Giak risultino sensibilmente più alte rispetto a quelle dei colleghi. Era già successo in precedenza, quando Pazzini, sceso in B con il suo Verona, guadagnava anche lui un milione di euro netti a stagione, grazie anche al paracadute che bilanciava le perdite del club scaligero!
Il contratto più oneroso in Championship
Nulla però rispetto alle situazioni che si possono incontrare in giro per l’Europa, in particolare in Premier League. Il campionato più ricco del mondo offre stipendi che nessun altro torneo può pareggiare, non tanto alle sue stelle quanto ai calciatori di medio livello. E succede dunque che chi retrocede lo faccia portandosi dietro contratti faraonici, firmati quando la possibilità di scendere di livello in Championship non sembrava altro che un lontano spauracchio.
Esemplare in questo senso il caso di Jack Rodwell, che ha contribuito non poco negli ultimi anni alle…sfortune del Sunderland. Il club biancorosso ha acquistato l’ex calciatore del Manchester City nel 2014 facendogli firmare un quinquennale da 3,8 milioni di sterline a stagione. Cifra davvero alta, ma in linea con i parametri della Premier League. Peccato che il suo sia l’unico contratto della rosa che non preveda una clausola che decurti l’ingaggio in caso di retrocessione.
Quando i Black Cats finiscono in Championship nel 2017, lo stipendio di Rodwell resta quindi invariato. Il Sunderland spera di tornare immediatamente in Premier, ma nella stagione 2017/18, la prima a essere immortalata nel documentario Sunderland Till I Die, il club riesce addirittura a retrocedere in League One, la terza serie inglese. Solo a quel punto arriva un taglio per Rodwell, che comunque dovrebbe percepire 2,3 milioni di sterline, una cifra spropositata per la categoria. Dovrebbe, perché a novembre 2018 club e calciatore trovano un accordo per rescindere il contratto.
Il caso Micah Richards
Un’altra storia niente male al riguardo è quella di Micah Richards. L’ex difensore della Fiorentina è tornato nella sua Birmingham per chiudere la carriera con la maglia dell’Aston Villa. Per lui stipendio da quasi 4 milioni in Premier League, poi decurtato con la retrocessione dei Villans in Championship. Ma se oltre due milioni di sterline l’anno non sembrano poi troppi, c’è una questione abbastanza particolare.
Tra l’agosto 2015, dopo la retrocessione, e il 2019, Richards gioca appena tre partite, tutte nella prima stagione nella seconda serie, a causa degli infortuni, che da sempre gli hanno reso la vita impossibile.
Ma l’assurdità è nel contratto dell’ex difensore: nella stagione 2017/18 l’Aston Villa arriva al quarto posto e si gioca la finale playoff contro il Fulham in un incontro sulla carta equilibrato per le scommesse calcio. Lo perde, per la disperazione dei suoi tifosi, delle casse societarie (con la dirigenza che già assaporava la pioggia di milioni garantiti dalla Premier League) ma anche…di Richards. Che, in caso di promozione, avrebbe visto il suo stipendio tornare a quattro milioni anche se non giocava da due anni.
Insomma, quando si retrocede, occhio agli stipendi e alle clausole. Ne va della bontà… dei bilanci.
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 10 ottobre 2020.