Le contingenti difficoltà economico-finanziarie pongono, tra gli addetti ai lavori, una serie di quesiti, soprattutto in vista della nuova stagione sportiva. Da qui l’idea di analizzare anche per gli utenti del nostro profilo Twitter i 20 “salari” più onerosi per i club di Serie A.
Al vertice di questa speciale classifica c’è (assolutamente non a sorpresa) Cristiano Ronaldo, pagato dalla Juventus 31 milioni di euro a stagione (l’intera operazione, al termine del periodo contrattuale, costerà alla squadra piemontese più di 360 milioni di euro lordi). Al secondo, ma molto più indietro c’è l’olandese Matthijs De Ligt (ex Ajax nella scorsa stagione). Incassa, sempre dalla Juve, 8 milioni di euro annui ed è una cifra record, per il mercato italiano, in considerazione del suo ruolo.
Sul gradino più basso troviamo 4 calciatori tutti a 7,5 milioni annui: l’interista belga Romelu Lukaku, il bianconero argentino Gonzalo Higuaìn, il nerazzurro danese Christian Eriksen e il giallorosso bosniaco Edin Dzeko. In settima posizione Paulo Dybala (Juve/7.3 milioni), in ottava, in coabitazione, altri due bianconeri: il francese Adrien Rabiot e il talento gallese Aaron Ramsey (entrambi a 7 milioni).
Ultima posizione della “Top10” della massima serie tricolore per il bosniaco Miralem Pjanic (sempre Juventus) fermo a 6.5 milioni di euro. In 11ima posizione altri 4 calciatori tutti a 6 milioni a stagione: il brasiliano Douglas Costa e il tedesco Sami Khedira per la Juve, il portiere Gianluigi Donnarumma per il Milan e il senegalese Kalidou Koulibaly per il Napoli Calcio.
In 15ima posizione un altro difensore di grande esperienza: Leonardo Bonucci (Juve) a 5.5 milioni. L’uruguaiano Diego Godin (FC Inter), il nazionale brasiliano Alex Sandro (Juve) e l’attaccante cileno Alexis Sanchez (sempre con la maglia nerazzurra), invece, sono insieme sul gradino n.16, con uno stipendio di ben 5 milioni su base annua. Ultime due posizioni (19ima e 20ima) per due giocatori del Napoli: Lorenzo Insigne (4.6 milioni) e l’attaccante messicano Hirving Lozano (4.5 milioni), ex PSV. Quest’ultimo gestisce l’ultima posizione in classifica con il centrocampista nerazzurro, di passaporto nigeriano (in prestito dal Chelsea FC), Victor Moses (sempre a 4.5 milioni di euro annui).
“Miracolo” Lazio-Atalanta
In sintesi, sono ben 11 i calciatori della “rosa” della Juventus ad apparire nella Top20 dei salari della Serie A. Non a caso, con 137 milioni di euro “netti”, è la squadra più cara della massima divisione tricolore.
Subito dietro, a sorpresa è l’AS Roma con 90 milioni, ma con solo un giocatore presente in classifica (il centravanti Edin Dzeko). Al terzo posto l’FC Inter con 66 milioni di euro netti e 5 calciatori di grande respiro internazionale (Eriksen, R. Lukaku, Moses, Godin e Sanchez). Il Napoli è quarto con 55 milioni e 3 players (Koulibaly, Insigne e Lozano). Il Milan quinto ha in Donnarumma la “stella”, che pesa, però, sul monte-salari complessivo: 51,1 milioni di euro.
Fa riflettere poi la bella stagione della S.S. Lazio di Claudio Lotito (6° nel ranking salari a 40 milioni) e dell’Atalanta (16ima a 14,5 milioni), la squadra più divertente ed imprevedibile per le scommesse live, rispettivamente seconda e quarta forza del campionato (in piena lotta per la Champions) e senza top player (per costo-salario) nel ranking appena descritto. Merito di un’attenta scelta dei calciatori, in fase di calciomercato, e della capacità dei rispettivi allenatori (Simone Inzaghi per la Lazio e Gian Piero Gasperini per l’Atalanta).
CR7 gigante su social e adv
Discorso a parte merita il confronto salario-pubblicità a livello personale. Ad eccezione di poche presenze come Pjanic per Fisiocrem o Donnarumma per Nintendo Switch, o ancora di Insigne per Trivago (insieme al “collega” Mertens), la maggior parte delle pubblicità cui assistiamo fa parte degli accordi tra club e calciatori (relativamente ai loro diritti di immagine ceduti alle società di appartenenza) e nella stragrande maggioranza dei casi rientrano in immagini “collettive” (ovvero a rotazione assieme ad altri compagni).
Fuori quota è, ancora una volta, CR7: 85,8 milioni di follower su Twitter, 226 milioni su Instagram e più di 126 milioni di fans su Facebook. E’ una industria a livello marketing e questa tesi è confermata dall’attuale foto sul profilo FB: il suo volto di profilo con lo “swoosh” di Nike che passa in mezzo.
Basta scorrere la sua pagina e ci si imbatte in molti dei partner personali: Herbalife, Sixpad Uk, Clear, Yamamay (intimo uomo) e Dazn. Per un totale (per il momento) di 13 aziende-sponsor abbinate all’immagine di calciatore lusitano (per periodi contrattuali molto lunghi, come nel caso di Nike, o anche per operazioni “one shot”, come sta avvenendo sugli schermi tv italiani con l’università eCampus).
Solo considerano il rapporto fans/follower tra CR7 e club c’è una sproporzione impressionante: in totale, su Facebook, Twitter e Instagram, i campioni d’Italia, sempre favoriti per il nono scudetto consecutivo per le scommesse calcio intercettano più di 90 milioni di tifosi-simpatizzanti, Cristiano Ronaldo oltre 453 milioni di utenti. Il Real Madrid, il club di calcio più social addicted (da cui proveniva la stella portoghese) non supera 239,4 milioni di persone.
Fa riflettere e molto: Cristiano Ronaldo è talmente forte da “cannibalizzare” i club con cui ha giocato o sta giocando. Una criticità che, nel futuro, avranno molti top player non loro rapporto con le squadre di appartenenza.
*Il testo dell'articolo è stato curato da Marcel Vulpis, direttore di SportEconomy; l'immagine di apertura è di Sang Tan, la seconda di Antonio Calanni, entrambe distribuite da AP Photo.