Tra le squadre europee di alto livello, il Porto è una di quelle che ha lo stesso allenatore da più tempo. E questo la dice abbastanza lunga sul lavoro di Sérgio Paulo Marceneiro da Conceição, che tutti conoscono decisamente meglio come Sérgio Conceição.
Per lui, che da calciatore ha girato per l’Europa e ha anche fatto un’esperienza in Medio Oriente, la carriera da allenatore si è invece quasi tutta svolta in Portogallo. E una volta arrivato sulla panchina all’Estádio do Dragão, già frequentato a lungo ai tempi in cui era un centrocampista molto apprezzato, il portoghese sembra aver trovato la sua dimensione.
Con la Lazio, le stagioni migliori
Si parla di uno che da calciatore è stato protagonista del calcio europeo tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio del nuovo millennio. Conceição, classe 1974, si è messo in mostra nella seconda divisione portoghese, con le maglie di Penafiel, Leca e Felgueiras e le sue buone prestazioni gli hanno permesso di approdare al Porto nel 1996.
Con i Dragoni ha vinto due volte il titolo, una coppa del Portogallo e una supercoppa nazionale e nel 1998 è stato acquistato dalla Lazio, con cui in appena due stagione ha vinto tantissimo: uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea: di quella squadra stellare, Conceicao fa parte, a pieno titolo, dei giocatori diventati allenatori!
Poi in Italia ha indossato anche le maglia di Parma e Inter, prima di tornare alla Lazio per mezza stagione e di nuovo al Porto, per vincere il suo terzo titolo portoghese. Dopo tre stagioni in Belgio allo Standard Liegi, mezza in Kuwait all’Al-Qadisiya e due in grecia al PAOK, Conceição ha appeso gli scarpini al chiodo a inizio 2010, aggiungendo al suo palmares anche 56 presenze e 12 reti con la nazionale.
Quanta gavetta da tecnico
A quel punto l’ex centrocampista ha cominciato a studiare per diventare allenatore e non ci è voluto tantissimo prima che qualcuno decidesse di puntare su di lui. La prima esperienza arriva direttamente in Primeira Liga, quando nel gennaio 2012 ha sostituito Daúto Faquirá alla guida dell’Olhanense, portando la squadra alla salvezza.
A metà della stagione successiva si è dimesso e nell’aprile 2013 è…tornato a casa, nel senso che è diventato allenatore dell’Academica, la squadra della sua città, Coimbra, guidata per una manciata di partite nella stagione 2012/13 e per l’intera annata successiva, con un buon nono posto in campionato.
Nel 2014 lo ha scelto il Braga, dove è rimasto un solo anno ottenendo un quarto posto e portando i biancorossi alla finale della coppa di Portogallo, persa ai calci di rigore. Viene comunque esonerato e dopo un pezzo di stagione alla guida del Vitoria Guimaraes tenta quella che finora è la sua unica esperienza all’estero, la mezza stagione in Francia al Nantes.
Conceição prende i gialloverdi al penultimo posto e termina il campionato settimo, con il club che gli rinnova immediatamente il contratto per tre anni.
Dal 2017 al Porto
Ma il richiamo della patria è troppo forte e quindi nell’estate 2017 il portoghese rescinde con i transalpini e accetta l’offerta del Porto. E le cose funzionano subito, visto che già nella prima stagione Conceição porta, da outsider per le scommesse calcio, la sua squadra al titolo portoghese. È l’inizio di un’alternanza che vedrà i Dragoni ottenere primi e secondi posti sotto la guida del tecnico di Coimbra.
E, considerando che quella in corso è la settima stagione dell’ex laziale alla guida del club, nelle precedenti sei il Porto non è mai rimasto a mani vuote, perchè quando non ha vinto il campionato ha comunque sempre portato a casa un trofeo.
Il palmares da allenatore di Conceição parla dunque di tre campionati portoghesi, tre Coppe del Portogallo, una Coppa di Lega portoghese e tre Supercoppe di Portogallo. In più la sua squadra ha sempre fatto abbastanza bene nelle coppe europee, arrivando anche ai quarti di finale in Champions League (come nella stagione 2018/19 e in quella 2020/21.)
Il Porto... migliore!
E dire che, rose alla mano, non è che il Porto abbia mai avuto una squadra di livello troppo superiore rispetto alla concorrenza in patria e alle avversarie in Europa.
La rosa migliore allenata da Conceição è probabilmente quella della stagione 2018/19, che paradossalmente non è terminata con la vittoria del titolo, ma che ha visto i Dragoni ben figurare in Champions League, dove hanno battuto la Roma agli ottavi e si sono arresi solo al Liverpool futuro vincitore della competizione ai quarti.
Tra i calciatori a disposizione in quella stagione c’erano Pepe, ancora oggi colonna assoluta della squadra, l’allora capitano Hector Herrera, Iker Casillas, Eder Militao, Sergio Oliveira, Danilo Pereira e Diogo Costa, per un mix di giovani e senatori che sembra la formula preferita del tecnico.
Nel corso degli anni sono passati al Porto anche altri talenti come Luis Diaz e si sono imposti calciatori come Francisco Conceição, il figlio del tecnico che ama giocare con il piede sinistro, o l’iraniano Mehdi Taremi, sempre un'ottima opzione come primo marcatore per le scommesse sportive!
Il 4-4-2 come biglietto da visita
Per quanto riguarda il metodo di gioco, difficilmente Conceição rinuncia a quello che ormai è il suo marchio di fabbrica, il 4-4-2. Nella sua esperienza al Porto è il modulo nettamente più utilizzato, a parte qualche sporadico passaggio a varianti come il 4-2-3-1 o alcune partite affrontate con un 4-3-3.
A rimanere fissi sono comunque i principi di gioco, che sono decisamente riconoscibili. Come la velocità nelle ripartenze, perchè il Porto è una squadra capace di andare in porta con pochi passaggi, sfruttando anche la fisicità di Taremi, in grado di tenere il pallone e premiare gli inserimenti dei centrocampisti.
Questo però non significa che i biancoblù siano una squadra attendista, perchè un’altra caratteristica e il gioco sulle fasce, con la collaborazione tra i terzini e gli esterni di centrocampo volta a scardinare le difese avversarie.
La prossima squadra di Sergio
Continuerà dunque il periodo d’oro del Porto con in panchina Conceição? Difficile a dirsi, perchè il contratto del tecnico, che guadagna 3 milioni di euro a stagione, è in scadenza nel 2024. E nonostante ovviamente il club non avrebbe problemi a firmare un rinnovo, molto dipenderà dalla decisione dell’allenatore, che potrebbe voler tentare un’altra esperienza, magari in campionati più probanti della Primeira Liga.
E i risultati ottenuti finora fanno sì che le pretendenti non manchino di certo. E se fino alla scorsa estate a spaventare c’era la clausola da 10 milioni da versare al Porto, al termine di quella attuale il tecnico sarà libero di firmare con chiunque…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 22 dicembre 2023.