Dopo undici stagioni, domenica 19 maggio 2024, con l'ennesima sconfitta casalinga, finisce il sogno neroverde.
Il Sassuolo retrocede in Serie B dopo essere riuscito a mantenere la presenza in A per oltre un decennio. Una vera e propria impresa per un club che, con il fondamentale supporto della famiglia Squinzi e della Mapei, è letteralmente cresciuto dal nulla fino ad arrivare nella massima serie e persino a raggiungere le coppe europee.
Negli undici anni di A il Sassuolo ha visto calciatori importanti vestire la sua maglia e ha formato allenatori che si sono imposti a livello italiano e internazionale. E quante cose belle sono successe in queste stagioni di campionato…
L'esordio in Serie A del Sassuolo
La prima annata di Serie A del Sassuolo è quella 2013/14. La squadra è guidata da Eusebio Di Francesco, già artefice della promozione, mentre le stelle in campo sono Domenico Berardi, all’esordio nella categoria, e Simone Zaza.
Le cose non vanno benissimo, al punto che il club esonera il tecnico alla ventunesima giornata, chiamando Alberto Malesani.
Ma cinque sconfitte in altrettante partite convincono la dirigenza a tornare sui suoi passi e un rientrante Di Francesco porta la salvezza con una giornata d’anticipo, in un torneo impreziosito dal celebre 4-3 al Milan con poker di Berardi, assolutamente inedito e non quotato dalle scommesse sportive.
La stagione successiva, quella 2014/15, è quella della conferma. Con in panchina ancora Di Francesco e con Zaza e Berardi a guidare l’attacco, il Sassuolo comincia a guadagnarsi la fama di "ammazzagrandi" che lo contraddistinguerà.
La squadra arriva dodicesima, conquistando una salvezza tranquilla e soprattutto ottenendo ottimi risultati con le big del campionato, con i pareggi contro Juventus e Roma e soprattutto con tre vittorie in quattro scontri con le milanesi, in particolare le due con il Milan, di cui i neroverdi diventano la bestia nera.
La prima qualificazione in Europa League
E siccome non c’è due senza tre, nella stagione 2015/16 il Sassuolo diventa una solida realtà del calcio italiano.
Con uno Zaza in meno (ceduto alla Juventus), ma con innesti importanti (Lorenzo Pellegrini, Matteo Politano e Gregoire Defrel), gli emiliani giocano un campionato decisamente al di sopra delle aspettative, vincendo le prime due partite e non scendendo mai sotto la settima posizione nel corso dell’intera stagione.
La vittoria con l’Inter nell’ultimo match sancisce il sesto posto finale, per la prima storica qualificazione dei neroverdi alle coppe europee, con un biglietto per l’Europa League.
Il doppio impegno si rivela troppo pesante per il Sassuolo, che nell’annata 2016/17 termina la stagione al dodicesimo posto, comunque con un margine importante sulla zona retrocessione.
La delusione è legata all’Europa League, in cui le buone prestazioni all’inizio del girone vengono vanificate da due sconfitte contro Athletic e Genk. È la fine dell’era Di Francesco, con il tecnico che al termine della quarta stagione di A lascia il Mapei Stadium per accasarsi alla Roma.
Il Sassuolo 2017/18 riparte da Cristian Bucchi, ma il nuovo tecnico non dà i risultati sperati e dopo la quattordicesima giornata viene esonerato e sostituito da Giuseppe Iachini.
La svolta in panchina funziona, con 10 punti nelle ultime quattro partite del girone d’andata. Nonostante un crollo di forma nella seconda parte del campionato, con un ottimo rush finale il Sassuolo si salva con parecchio anticipo e finisce undicesimo.
L'era De Zerbi al Sassuolo
Nell’estate 2018 arriva in Emilia un nuovo tecnico, Roberto De Zerbi, accompagnato da diversi calciatori importanti come Kevin Prince Boateng e Manuel Locatelli. Questo nuovo Sassuolo parte bene, con un calcio affascinante e che permette di chiudere il girone d’andata a metà classifica.
Qualche sconfitta di troppo riporta i neroverdi verso la zona retrocessione, ma un altro ottimo finale permette alla squadra di confermare l’undicesimo posto dell’anno precedente.
Il secondo anno dell’era De Zerbi vede il Sassuolo volare alto, grazie anche a innesti di qualità come quello di Ciccio Caputo, quarto a sorpresa per le scommesse calcio nella classifica marcatori, Hamed Traorè e Pedro Obiang.
L’avvio è altalenante, con una serie di sette partite senza vittorie che fanno chiudere il girone di andata ai neroverdi al quindicesimo posto, in un periodo funestato anche dalla scomparsa dello straordinario Giorgio Squinzi nell’ottobre 2019.
Nella seconda parte di torneo, quella giocata senza soluzione di continuità nell’estate 2020 per le note problematiche sanitarie, il Sassuolo mette le ali e riesce a chiudere all’ottavo posto, seconda miglior prestazione di sempre: i neroverdi diventano un vero e proprio modello calcistico!
Un risultato che viene ripetuto nella stagione 2020/21, ma con ben altra costanza.
I ragazzi di Giovanni Carnevali sono a lungo secondi nella prima parte di campionato, accusando un leggero calo nella parte centrale del torneo, ma non scendendo mai nella parte sinistra della classifica e confermando l’ottavo posto anche grazie alle ottime prestazioni di Berardi, ormai bandiera del club e miglior marcatore stagionale.
Tanti i giocatori della Nazionale lanciati dal Sassuolo
De Zerbi, lanciato dalle tre ottime annate a Sassuolo, accetta l’offerta dello Shakhtar Donetsk e al club non resta che trovare il suo erede, che viene individuato in Alessio Dionisi, alla guida della squadra nella stagione 2021/22.
Il tecnico toscano non riesce a ripetere le due ottime annate lasciate in dote da suo predecessore, ma comunque il Sassuolo vive l’ennesima annata tranquilla, piazzandosi a metà classifica e alternando filotti di partite senza sconfitte e altri momenti più complicati, terminando comunque il campionato in undicesima posizione.
Dionisi viene dunque confermato anche per la stagione 2022/23, ma l’annata è decisamente meno tranquilla di quella precedente.
Alcune cessioni importanti, come quelle di Giacomo Raspadori e Gianluca Scamacca, miglior marcatore in Italia tra marzo ed aprile 2024 per le quote Serie A, indeboliscono la rosa, che termina il girone di andata in zona retrocessione in seguito a quattro sconfitte e due pari nelle ultime sei partite.
Poi però i neroverdi cambiano marcia e con quattro vittorie consecutive a metà girone di ritorno si mettono a distanza di sicurezza dalla lotta per la salvezza e chiudono al tredicesimo posto.
La stagione della retrocessione
Tutte le belle storie però hanno un finale e quello dell’epopea neroverde arriva al termine dell’annata 2023/24. In panchina c’è di nuovo Dionisi, che stavolta però non riesce a salvarsi dall’esonero, arrivato alla ventiseisima giornata, nel mezzo di una serie negativa che porta il Sassuolo in zona pericolo.
E neanche l’arrivo di un esperto come Davide Ballardini riesce a raddrizzare la rotta, con la squadra che continua a inanellare risultati negativi, fino al momento in cui, con la sconfitta interna contro il Cagliari, la vittoria del Frosinone a Monza ed il pari tra Udinese ed Empoli, la matematica sancisce l’addio alla Serie A.
Sarà un saluto temporaneo? La storia del Sassuolo spiega che il club emiliano i mezzi per tornare tra i grandi ce li ha. Dunque, per il momento, è meglio dire solo arrivederci…
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