La generazione del tennis femminile italiano che ha cominciato a farsi notare all’inizio del nuovo millennio è stata assolutamente straordinaria. Difficile stabilire chi sia stata la migliore delle quattro campionesse che hanno tenuto in alto il tricolore sui campi di tutto il mondo.
L'Accademia di Nick Bollettieri
Il 2012, l'anno magico di Sara
Ancora l'Australian Open in doppio
Flavia Pennetta e Francesca Schiavone hanno portato a casa entrambe uno Slam (rispettivamente US Open 2012 e Roland Garros 2010). Roberta Vinci ha sfidato proprio la Pennetta in quella leggendaria finale tutta tricolore e ha impedito a Serena Williams (non proprio l’ultima arrivata) un Grande Slam che sembrava ormai inevitabile.
Ma volendo guardare ai freddi numeri, la più vincente delle quattro è Sara Errani da Bologna. Che a oltre 33 primavere, nonostante alcune annate travagliate, non ha ancora voglia di mollare.
L'Accademia di Nick Bollettieri
Nata a Bologna nel 1987, Sara Errani è però cresciuta a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna. Un talento precoce il suo, che a 12 anni le vale un viaggio in Florida alla celebre accademia di Nick Bollettieri, il coach che ha contribuito a crescere ben dodici numeri uno delle classifiche ATP e WTA. Non sorprende dunque che il debutto da professionista di Sara arrivi già nel 2002, anche se per i primi risultati di spessore bisogna aspettare qualche anno in più. Nel 2007 arrivano le prime semifinali importanti e soprattutto la prima qualificazione al tabellone principale di uno Slam, gli US Open.
Per le vittorie basta andare avanti di un anno, con le prime due gioie in singolare, a Palermo e a Portorose. Nel torneo siciliano arriva anche il primo successo in doppio, in coppia con la spagnola Nuria Llagostera Vives.
Il doppio Errani - Vinci
Dall’anno successivo, però, tutto cambia. A novembre l’Italia si aggiudica la Fed Cup battendo gli USA per 5-0, ma l’evento destinato a cambiare la storia del tennis italiano arriva a febbraio. Il quarto di finale contro la Francia vede per la prima volta in doppio il duo Errani-Vinci. La prima di tante, vincenti volte, anche se paradossalmente l’unico torneo vinto nel 2009 arriva in coppia con Flavia Pennetta in Olanda.
Il 2010 è altrettanto positivo. L’Italia trionfa di nuovo in Fed Cup, sempre contro le americane, ma anche a livello personale le cose vanno più che bene per Sara Errani. In bacheca arrivano tre tornei, tutti in doppio, due con Roberta Vinci (Marbella e Barcellona) e uno con Alberta Brianti (Palermo). Stessi numeri nel 2011, con una finale in singolare persa (Pattaya) e tre tornei di doppio vinti in coppia con la compagna di nazionale: Hobart, Pattaya e l’ormai solito Palermo.
Il 2012, l'anno magico di Sara
L’anno della consacrazione però è il 2012. La stagione porta in dote addirittura dodici tornei vinti, quattro in singolare e otto in doppio. La terra rossa è la migliore alleata della classe 1987, che si aggiudica Acapulco, Barcellona e Budapest, arrivando al Roland Garros di slancio. La sua corsa la porta fino in finale, dove ad attenderla c’è Maria Sharapova. L’unico tentativo di vincere uno Slam in singolare termina con una sconfitta netta, 6-2, 6-3.
Ma c’è tempo per rifarsi, vincendo il singolare a Palermo ma soprattutto in coppia con la solita Vinci. Otto vittorie in dieci finali, non esattamente numeri qualunque. La prima è una delusione, perché le due azzurre arrivano all’ultimo atto all’Australian Open, dove vengono sconfitte dalle russe Kuznecova e Zvonareva. Poi però è una cavalcata trionfale, interrotta solo dalla sconfitta a Miami a inizio aprile. Monterrey, Acapulco, Barcellona, Madrid, gli Internazionali d’Italia e finalmente lo Slam, il Roland Garros, vinto da favorite per le scommesse tennis 4-6, 6-4, 6-2 contro altre due russe, Kirlienko e Petrova.
E poi ancora s-Hertogenbosch (Den Bosch) e il secondo Slam annuale, gli US Open, stavolta contro il duo ceco Hlaváčková-Hradecká.
La magia non finisce con lo scoccare del 2013, anzi, continua con il terzo Slam, uno dei due che ancora mancano alla magica coppia: arrivano gli Australian Open contro le stelle di casa Barty e Dellacqua. E dopo la vittoria in singolare ad Acapulco, altri due tornei in doppio, a Parigi e Doha. A fine stagione, poi, la terza Fed Cup della carriera.
Ancora l'Australian Open in doppio
E nel 2014 si compie l’impresa, perché tra i cinque tornei di doppio vinti ci sono il secondo Australian Open, Stoccarda, Madrid, Montreal ma soprattutto Wimbledon, il tassello mancante. Per Sara Errani e Roberta Vinci è career Grand Slam. A quel punto, però, vinto tutto quello che si poteva, arriva l’annuncio.
Le due campionesse si separano, concentrandosi sulla carriera in singolare. Negli anni successivi per Sara Errani arriveranno tre vittorie da sola (Rio de Janeiro 2015, Dubai 2016 e Indian Wells 2018) e due in doppio (Tianjin 2017 con Irina Begu e Auckland 2018 con Bibiane Schoofs), ma non sarà la stessa cosa. Non aiuta di certo una folle sentenza di squalifica per doping, non a caso ribattezzato "del tortellino" nel 2017, poi prolungata dal TAS l’anno successivo, per ingestione accidentale di Letrozolo.
Il ritorno in campo è complicato, ma nel 2020 Sara Errani vince, per gli amanti delle scommesse italiane dopo 3 anni una partita in uno slam. Oggi con 36 tornei vinti, 9 dei quali di singolare, è la tennista italiana più vincente di sempre, continua a combattere.
Il profilo Instagram
Nel frattempo, c’è modo anche di gestire un account Instagram molto seguito (quasi 60mila follower) in cui la bolognese non solo mostra i suoi colpi tennistici, ma si diletta anche in altre discipline come il calcio o il basket. Del resto, perché fermarsi a una sola cosa se si è in grado di eccellere in molte? La carriera di Sara Errani, tra singolare e doppio, dimostra che si può fare benissimo tutto quanto…
Il prize money di Sara
E dire che di combattere nei campi non avrebbe proprio bisogno, considerando un prize money enorme accumulato nel corso di quasi vent’anni di carriera. Ma la la passione e la voglia di giocare va oltre, come dimostra la partita senza sbavature contro Venus Williams agli Australian Open.
Per lei, oltre un contratto con la Nike top nel momento migliore, che nel 2013 è stata anche numero 5 del mondo e che per nove anni consecutivi è rimasta nelle top 50 del mondo (quattro dei quali nella top 10), ben 13 milioni di euro vinti in carriera, 12 dei quali prima del 2016! Sara, che passione per il tennis!
*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono, rispettivamente, di Christophe Ena ed Andy Brownbill. Prima pubblicazione 5 febbraio 2021.