Quando il Napoli campione d’Italia si è ritrovato nella posizione di dover sostituire Luciano Spalletti (che si è preso un meritato anno sabbatico), Aurelio De Laurentiis ha scelto Rudi Garcia. Il francese torna così in Serie A dopo oltre sette anni, considerando che la sua precedente avventura in Italia, quella alla guida della Roma, è terminata nel gennaio 2016.
Per Garcia quello partenopeo è il decimo club in una carriera da allenatore iniziata dopo aver giocato per circa 10 anni da centrocampista, prima di doversi ritirare per alcuni infortuni alla schiena e alle ginocchia.
I tanti ruoli di Garcia
La sua prima esperienza da tecnico è nella squadra in cui è cresciuto il Corbeil-Essones, guidato tra il 1994 e il 1998. L’impatto con il calcio dei grandi arriva in un club importante come il Saint-Etienne, ma in altri ruoli, prima quello di fisioterapista, poi di scout e infine di tattico.
Nel 2001 diventa allenatore della prima squadra assieme a Jean-Guy Wallemme, ma l’esperienza dura poco. Abbastanza però per trovarsi un altra panchina, quella del Digione. La squadra borgognona è nel Championnat National, la Serie C francese, ma in capo a due anni Garcia la porta in Ligue 2, riuscendo a mantenere la categoria con una certa facilità per le tre stagioni successive.
Arriva dunque la chiamata da un club di Ligue 1, ovvero il Le Mans. L’unica stagione alla guida della squadra giallorossa è buona e permette a Garcia di ottenere un posto ancora più ambito, ovvero la panchina del Lille, una delle squadre con cui aveva giocato da calciatore.
Il double di Garcia sulla panchina del Lille
È l’inizio di un ciclo durato cinque anni, che porterà i Mastini addirittura alla conquista del titolo. La squadra a disposizione del tecnico francese ha parecchie individualità di spicco, destinate a una carriera importante. Già al suo arrivo nel 2008 Garcia si ritrova in rosa Debuchy, Cabaye, Rami ma soprattutto un giovanissimo Eden Hazard, a cui nel 2009 si aggiungono Landreau e Gervinho.
Dopo un quinto e un quarto posto, il Lille spicca il volo e nella stagione 2010/11 vince il campionato e la Coppa di Francia conquistando un clamoroso double. Garcia resta al Grand Stade Metropole per altre due stagioni, terminate con un terzo e un sesto posto, anche viste le cessioni dei grandi protagonisti dell’annata del titolo.
L'esperienza positiva di Garcia a Trigoria
Nel 2013 c’è l’approdo in Serie A, con la firma di un biennale con la Roma. L’esperienza capitolina inizia benissimo, con 10 vittorie nelle prime 10 partite (nuovo record della Serie A).
I giallorossi però si trovano davanti la Juventus da 102 punti di Antonio Conte, dunque non bastano numeri eccezionali (come gli 85 punti finali, primato societario) per vincere lo scudetto, con la Roma che si piazza seconda. In compenso arriva il rinnovo fino al 2018, con la stagione successiva in cui Totti e compagni arrivano di nuovo sul secondo gradino del podio.
La squadra però trova sempre più difficoltà e nel gennaio 2016, dopo una serie di risultati negativi tra cui la sconfitta con lo Spezia in Coppa Italia, il transalpino viene esonerato, lasciando Trigoria dopo 118 partite in tutte le competizioni, di cui 61 vinte, 35 pareggiate e solo 22 perse.
Dal Marsiglia all'Al-Nassr
Dopo qualche mese di stop Garcia si rimette in gioco in Francia, accettando da subentrato la panchina dell’Olympique Marsiglia. Al Velodrome resta due stagioni e mezza, alternando momenti molto positivi (come la stagione 2017/18, terminata al quarto posto con sole cinque sconfitte in Ligue 1 e soprattutto con la finale di Europa League, persa contro l’Atletico Madrid) ad altri di scontro con i calciatori, la tifoseria e la dirigenza.
Al termine dell’annata 2018/19 le strade del tecnico e del club si separano. A puntare su di lui, di nuovo da subentrato, è il Lione, che lo mette sotto contratto nell’ottobre 2019. La prima stagione al Parc OL è quasi trionfale, considerando che il club arriva in semifinale di Champions League, venendo eliminato solo dai futuri vincitori del Bayern Monaco.
L’annata successiva invece vede il Lione arrivare quarto e mancare l’accesso alla Champions League, il che porta alla separazione consensuale.
Nel giugno 2022 Garcia diventa il tecnico del club saudita dell’Al-Nassr, ma nell’aprile 2023, dopo l’approdo nel Golfo Persico di Cristiano Ronaldo, arriva l’addio per i dissapori con i calciatori, una situazione che ha lasciato poi il transalpino libero di firmare con il Napoli.
I guadagni di Rudi Garcia in carriera
Ma quanto ha guadagnato finora Rudi Garcia?
Beh, si parte dal presupposto che con il Napoli, ancora favorito dalle quote Serie A, ha un contratto triennale da 3 milioni di bonus, poco più della metà dei 5,6 milioni percepiti per l’anno alla guida dell’Al-Nassr.
Anche ai tempi del Lione il transalpino aveva un accordo da 3 milioni a stagione, mentre al Marsiglia la cifra era di poco superiore ai 2 milioni.
Alla Roma il primo accordo parlava di 1,2 milioni di euro, poi raddoppiati a 2,4 dopo l’ottima prima stagione. Insomma, i contratti importanti a Garcia non sono mai mancati…
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