Di fenomeni nella storia del calcio ce ne sono stati parecchi, ma solo uno si è meritato l’appellativo di Fenomeno con la F maiuscola. Si parla ovviamente di Ronaldo Luís Nazário de Lima, conosciuto in tutto il mondo semplicemente come Ronaldo.
Il brasiliano classe 1976 ha avuto una carriera fatta di numeri eccezionali, di vittorie incredibili e di sconfitte brucianti, corredata anche da gravi infortuni che probabilmente gli hanno impedito di esprimere a pieno il suo potenziale.
E considerando che, nonostante ciò, si parla di un giocatore che viene comunemente riconosciuto come uno dei migliori di tutti i tempi, c’è solo da chiedersi cosa sarebbe accaduto se le ginocchia lo avessero coadiuvato… Quello che è certo è che anche con tanti problemi fisici, il totale della sua carriera parta di 414 reti in 616 partite tra club e nazionale.
I primi gol del Fenomeno sono al Cruzeiro
Che Ronaldo sia nato per segnare lo si capisce immediatamente, quando è ancora un ragazzino che gioca con il Cruzeiro, il club che lo fa esordire tra i professionisti.
Gli basta poco per prendersi il posto da titolare e in capo a un anno e mezzo Ronaldo segna 44 gol in 47 partite, cifre che gli valgono la convocazione per USA ’94, mondiale che quindi vince pur senza mai giocare neanche un minuto.
I numeri eccezionali tra PSV e Barcellona
A puntare su di lui è il PSV della Philips, che lo porta in Europa all’inizio della stagione 1994/95 per 6 miliardi di lire. L’impatto del verdeoro è impressionante, con una prima stagione da 35 gol in 36 partite e una seconda, in cui un infortunio al ginocchio gli impedisce di dare il meglio, terminata con 19 reti in 21 match, per un totale di 54 marcature in 57 presenze con gli olandesi.
Nell’estate 1996 viene ceduto al Barcellona per 20 miliardi e anche al Camp Nou si capisce perchè il ragazzino è detto Il Fenomeno.
La sua unica stagione in blaugrana è eccezionale, con le 34 reti in 37 partite in Liga che gli valgono sia il titolo di Pichichi che la Scarpa d’Oro, corredate da quelle nelle altre competizioni (come la Coppa delle Coppe, vinta dal Barça), che portano a un totale di 47 gol in 49 presenzi, numeri che verranno superati solo da un certo Leo Messi.
Nell’estate 1997 un trasferimento scuote il mondo del calcio: l’Inter di Massimo Moratti paga la clausola rescissoria di 48 miliardi al Barcellona e il Fenomeno diventa un calciatore dell’Inter. La prima stagione in nerazzurro è il seguito di quella in blaugrana.
Il Pallone d'Oro 1997
Ronaldo esordisce in Serie A il 31 agosto 1997 e termina il suo primo campionato con 25 gol, a cui vanno aggiunti quelli in Coppa Italia e soprattutto in Coppa UEFA, vinta dai nerazzurri con rete del brasiliano nel 3-0 in finale alla Lazio.
L’annata si chiude con 34 gol in 47 partite, ma anche con il Pallone d’Oro conquistato a fine 1997.
La sfortuna però si sta per accanire su Ronaldo. L’Inter gli affida la fascia da capitano, ma la stagione 1998/99 è funestata da qualche infortunio al ginocchio, che costringe il verdeoro a giocare appena 28 partite, segnando comunque 15 gol.
Nel novembre 1999 cede il tendine rotuleo del ginocchio destro, un crac che lo costringe a fermarsi fino ad aprile 2000. Ma a 6 minuti dal ritorno in campo, il ginocchio si rompe di nuovo. In due stagioni, dunque, Ronaldo gioca appena 8 partite, segnando 3 gol.
Il ritorno a pieno regime arriva nell’annata 2001/02, conclusa con 7 reti in 16 match e con lo scudetto perso all’ultima partita (il celebre 5 maggio). L’esperienza nerazzurra si chiude dunque con 59 gol in 99 partite, ma anche con un senso di incompiutezza.
Nell’estate 2002 viene completato un altro trasferimento shock, quello che porta Ronaldo, fresco vincitore dei Mondiali e capocannoniere in Giappone e Corea del Sud, al Real Madrid, che lo paga 45 milioni di euro.
Alla prima stagione al Bernabeu vince immediatamente la Liga (l’unico campionato vinto in carriera), a cui contribuisce con 30 gol in 44 partite. Va anche meglio nella stagione 2003/04, in cui ottiene il secondo titolo di Pichichi e che si chiude con 31 marcature in 48 presenze.
Nonostante i problemi fisici gli abbiano fatto perdere parte del suo repertorio (lo scatto bruciante), Ronaldo continua a segnare e nell’annata 2004/05 fa registrare 24 reti in 45 match, mentre in quella successiva gli infortuni lo frenano e i gol sono 15 in 27 partite.
Nell’estate 2006 Fabio Capello chiede al Real un nuovo attaccante e nell’inverno successivo arriva la separazione, dopo altri 4 gol in 13 partite che portano il totale con la camiseta blanca a 104 in 177 match.
Il finale di carriera di Ronaldo lo vede prima passare al Milan, con cui segna 9 gol in 20 partite in un anno e mezzo, per poi tornare in Brasile, al Corinthians, appendendo gli scarpini al chiodo dopo 35 marcature in 69 match con il Timão.
Tra i grandi crucci del Fenomeno, restano le coppe continentali, almeno le due più importanti. Per lui tra Europa e Sudamerica ci sono 41 gol in 89 partite, ma, come scommesse vincente Champions, sia la Coppa nel Vecchio Continente (miglior risultato una semifinale) che la Copa Libertadores gli sono sfuggite.
Ronaldo ha segnato 62 gol in 98 partite con il Brasile
Di certo però R9 si è rifatto con gli interessi con il Brasile. Nella sua bacheca ci sono infatti due mondiali, quello 1994 da comprimario e quello 2002 da protagonista assoluto.
L’esordio con la Seleção arriva prima di USA ’94 in amichevole, ma per la prima presenza in un match ufficiale bisogna attendere la Copa America 1995. Poco male, perchè Ronaldo diventa immediatamente titolare fisso, vincendo la Copa America 1997 (segnando 5 gol) e la Confederations Cup 1997 (con 4 marcature).
Tutti lo attendono nel 1998 in Francia, ma dopo 4 reti tra gironi e fase finale, Ronaldo scende in campo contro la Francia dopo un attacco di convulsioni, non giocando dunque al meglio il match perso contro i transalpini. Nonostante un’altra Copa America vinta da capocannoniere, per la rivincita mondiale bisogna aspettare il 2002.
Il Fenomeno, appena tornato dopo i due gravi infortuni, segna ben 8 gol compresa la doppietta con cui il Brasile si laurea pentacampione battendo la Germania, vincendo anche il suo secondo Pallone d’Oro.
Gioca il suo ultimo mondiale nel 2006 segnando tre reti, che gli permettono di arrivare a quota 15, diventando il miglior marcatore di sempre ai mondiali prima di essere superato da Klose nel 2014.
Il totale dei gol con la Seleção è di 62 in 98 partite, che lo rendono il terzo miglior marcatore del Brasile dietro a Pelè e a Neymar. E chissà quanti altri ne avrebbe potuti segnare senza infortuni…
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