In uno sport come la Formula 1, con vetture che sfrecciano a oltre 300 km/h, la sicurezza è l’elemento principale da tenere in considerazione. E non bisogna solo pensare alla struttura della macchina, alle vie di fuga sul tracciato e a un comportamento non pericoloso da parte dei piloti. Anche le condizioni della pista, che può essere sporcata da detriti o parzialmente ostruita da vetture ferme, sono da tenere in conto.
E quando ci si trova in gara e sul tracciato c’è qualcosa che può mettere a repentaglio la sicurezza di chi corre, le opzioni sono due: la bandiera rossa, con la sospensione immediata del Gran Premio, o l’ingresso della safety car. Anzi, in realtà le opzioni sono aumentate, perché negli ultimi anni è stato introdotto il concetto della safety car virtuale.
La safety car e il GP di Abu Dhabi 2021
Il regime di safety car
Ma cos’è la safety car? Molto semplicemente, una vettura che si pone davanti al gruppo, rallentando l'andatura. A decidere di utilizzarla sono i commissari di pista, che valutano se la situazione di pericolo non sia tale da dover costringere alla sospensione del Gran Premio o della Sprint Race.
In regime di safety car, tutti gli steward del tracciato sventolano la bandiera gialla F1 e mostrano un cartellone con su scritto “SC” in ogni punto del circuito, per rendere chiaro ai piloti, anche quelli attardati, che la gara è stata temporaneamente neutralizzata.
La safety car, con le luci arancioni accese, si pone di fronte al leader della corsa e detta così la velocità del gruppo, che si ricompatta per poi, una volta terminato il pericolo in pista, ripartire con il Gran Premio nel giro successivo allo spegnimento delle luci della vettura di sicurezza.
Le norme che regolamentano il comportamento dei piloti in regime di safety car sono particolarmente dettagliate e prevedono un buon numero di azioni che possono essere punite con secondi di penalità, drive through o stop and go; tali regole vanno tenute in considerazione anche quando live si periziano le quote delle scommesse sportive online, in particolari quelle live, perché l'ingresso di una safety può cambiare repentinamente le dinamiche di una corsa!
La safety car e il GP di Abu Dhabi 2021
La prima raccomandazione della FIA è quella di evitare che una vettura rallenti in maniera non necessaria o che effettui manovre che possano risultare pericolose per le persone in pista. Il punto principale è però che in regime di safety car non sono permessi i sorpassi, a meno che non si tratti di vetture doppiate, a cui quando è possibile viene dato il permesso da parte dei commissari di superare tutti, safety car compresa, per poi accodarsi di nuovo al gruppo nell’ordine di classifica effettivo.
Se una vettura ne supera un’altra senza avere il permesso dei commissari è prevista una penalità, a meno che la monoposto che precede non abbia problemi tali da costringere chi segue a passare davanti. O che la vettura stessa non si fermi per un pit stop, per effettuare la sosta prevista o cambiare strategia, approfittando del compatimento forzato del gruppo.
Il rallentamento improvviso e l’impossibilità di sorpasso sono spesso fonti di dibattito al momento della ripartenza, perché il leader della corsa detta il passo al momento dell’uscita dalla pista della safety car e molto spesso rallenta molto prima di raggiungere la linea del traguardo (dove la gara ufficialmente ricomincia e da cui è possibile tornare a superare) per poter poi allungare all’improvviso e mantenere la sua posizione.
Se da un canto il rallentamento è pericoloso (come dimostrano alcuni storici tamponamenti con la safety car ancora in pista), dall’altro anche il comportamento di chi segue, che affianca chi gli è davanti nel tentativo di rimanere incollato al momento della ripartenza, può causare rischi.
Dunque, la modifica più recente alle regole impedisce anche la manovra di affiancamento, una mossa tipica di Max Verstappen, che gli ha permesso, da favorito per le scommesse F1 di vincere il GP di Abu Dhabi e di conseguenza il Mondiale 2021.
La Virtual Safety Car
Un’altra eredità del controverso finale della stagione 2021 riguardava la possibilità che una gara termini in regime di safety car.
Dopo il caso Abu Dhabi, con la ripartenza nell’ultimo giro perché terminare il GP significava consegnare il mondiale a Hamilton con un’ultima gara “neutralizzata”, ci sono state parecchie richieste affinché il regolamento cambiasse, aggiungendo l’obbligo di percorrere comunque un ultimo giro, anche in più rispetto a quelli previsti, senza la safety car a guidare il gruppo. Ma le pressioni non hanno sortito effetto, dunque è ancora possibile che una gara o una sprint race terminino in regime di safety car, se i commissari dovessero ritenerlo necessario.
La novità degli ultimi anni è invece la Virtual Safety Car, utilizzata quando ci sono situazioni di pericolo ma non viene ritenuto necessario neutralizzare la gara o la sprint race per mezzo dell’ingresso fisico della vettura.
Il regime di Virtual Safety Car impone ai piloti non di raggrupparsi, ma semplicemente di rallentare e di percorrere la pista in un lasso di tempo (che viene definito “delta”) stabilito dai commissari, con un crono di riferimento stabilito e controllato settore per settore.
La VSC però è sempre fonte di polemiche, perché essendoci una tolleranza tra tempo minimo e tempo massimo, c’è sempre la possibilità che chi spinge al minimo il “delta”, rischiando comunque di incorrere in penalizzazioni, possa guadagnare su chi lo precede, con distacchi che in alcune occasioni si sono ridotti anche di cinque secondi in una manciata di giri.
La partenza guidata
La safety car può anche servire per effettuare una partenza “guidata”, nel caso i commissari dovessero decidere che la pista è in condizioni troppo pericolose per effettuare il classico start. Il giro di formazione si tiene dunque dietro alla safety car, che può rimanere in pista finché la situazione non renda possibile la partenza.
Se le condizioni di pista non migliorano, la procedura di partenza può essere sospesa e le vetture rispedite nella pit lane. In caso contrario, il risultato di un giro di formazione dietro alla safety car può essere quello della classica standing start, con le vetture che si riposizionano al loro posto sulla griglia e partono come sempre, oppure la rolling start, la tipica ripartenza in corsa di quando la safety car segnala che abbandonerà il tracciato.
Tutti gli eventuali giri compiuti con una procedura di partenza dietro alla safety car vengono comunque conteggiati e sottratti a quelli mancanti per il completamento del Gran Premio. Insomma, quando la vettura di sicurezza, reale o virtuale, entra in gioco, è sempre meglio fare attenzione. Sia per le regole e per le sanzioni, che per l’eventuale spettacolo ulteriore…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 6 maggio 2022.