La legge è uguale per tutti e per le regole del calcio vale la stessa cosa. Il dischetto da rigore sarà sempre a 11 metri dalla porta e ovunque nel mondo se un calciatore spedisce il pallone fuori dalla linea laterale, l’altra squadra batterà una rimessa con le mani.
L'International Football Association Board
L'evoluzione delle regole del calcio
L'art. 3 del regolamento: il numero dei calciatori
Quanta sperimentazione di regole calcistiche
La Goal Line Technology ed il VAR
A meno che ovviamente l’IFAB, l’ente che si occupa di codificare lo sport più seguito al mondo, non decida altrimenti. Già, perché se si vuole cambiare qualche regola del gioco bisogna rivolgersi all’organismo nato nel 1882 ed integrato nella FIFA nel 1904. Ma serve davvero qualcuno che stabilisca delle norme ben precise? A vedere la storia delle regole del calcio, forse sì.
L'International Football Association Board
Tutto nasce, neanche a dirlo, all’inizio della seconda metà dell’Ottocento, quando in giro per l’Inghilterra si comincia a diffondere questo strano passatempo chiamato football. Il punto è che all’epoca ognuno il calcio lo interpreta e lo gioca come più gli aggrada. Non c’è nulla di fissato, né il numero dei calciatori, né la possibilità di prendere il pallone con le mani come nel rugby.
E quindi nel 1882 nasce l’IFAB, International Football Association Board, formato dalle quattro federazioni britanniche, che decide un regolamento internazionale e fa la prima delle sue riunioni volte ad aggiornarlo nel 1886.
Da allora sono passati oltre cento anni e il calcio è cambiato moltissimo, nonostante il sistema di decisione sia abbastanza macchinoso. Ancora oggi, nonostante l’integrazione nella FIFA, non è semplice stabilire una nuova regola. Il consiglio IFAB è infatti composto da 4 membri britannici (uno ogni federazione) e 4 scelti dalla federazione internazionale e affinché una proposta passi deve essere supportata da almeno 6 membri su 8.
Logico dunque che su alterazioni fondamentali del gioco, come per esempio l’introduzione del VAR, che cambia, a sua volta l'analisi di tante quote calcio, ci siano parecchi scontri e che parecchie rivoluzioni nel corso degli anni non abbiano superato lo scoglio del voto IFAB.
L'evoluzione delle regole del calcio
Nonostante questo, però, il calcio del 2021 è molto diverso da quello degli anni Ottanta dell’ottocento, proprio grazie alle molte modifiche ai regolamenti che nel corso dei decenni sono state approvate. Si parte dal 1891, quando si stabilisce che qualsiasi fallo avvenuto nei pressi della porta verrà sanzionato con un calcio di rigore.
Paradossalmente, però, l’area di rigore viene istituita solamente nel 1902, così come il dischetto a 11 metri.
Nel 1892 viene introdotto il tempo di recupero, mentre nel 1897 si decide che si gioca in undici e per novanta minuti.
L'art. 2 regola sempre le caratteristiche del pallone da calcio. Nel 1913 si stabilisce che il portiere può toccare il pallone con le mani solo nella sua area, invece che in tutta la sua metà campo, ma la vera grande rivoluzione è targata 1925. In quell’anno, di fronte a partite sempre più scarne di gol, viene modificata la regola del fuorigioco: per essere in posizione regolare, non serve più avere davanti tre difensori (portiere compreso), ma solo due.
Cambia tutto, o quasi, perché le squadre cominciano a passare alla difesa a tre e poi a quattro e l’impatto di questa novità è talmente pesante che per oltre quarant’anni non ci saranno cambiamenti troppo imponenti neanche nel resto del regolamento.
L'art. 3 del regolamento: il numero dei calciatori
Nuovi passi arrivano infatti negli anni Sessanta, quando (dopo il mondiale del 1966) vengono introdotte le sostituzioni tattiche, ovvero non quelle dovute a infortuni dei calciatori, che nel corso degli anni passeranno da due a tre, per poi aumentare a cinque nel 2020.
Sempre nel 1966 nascono i cartellini, giallo e rosso, per indicare ammonizione ed espulsione. Nel 1970, giusto prima del Mondiale in Messico, si regolamentano definitivamente i supplementari e i calci di rigore nelle competizioni a eliminazione diretta, mentre fino all’anno precedente si prendevano decisioni…con la monetine (come nel caso della semifinale europea Italia-URSS del 1988).
Poi, altri vent’anni di relativa calma, prima della tempesta degli anni Novanta. Nel 1992, per evitare le perdite di tempo e per favorire un calcio sempre più offensivo, viene impedito ai portieri di toccare il pallone con le mani se proveniente da un retropassaggio di piede dei compagni, un divieto che poi verrà esteso a ogni passaggio al portiere che avvenga con i piedi o con le mani (incluse quindi le rimesse laterali).
Quanta sperimentazione di regole calcistiche
Non mancano in questo periodo le proposte prima sperimentate e poi bocciate, come il Golden e il Silver Goal, il più celebre per le scommesse sportive online è sicuramente quello segnato da David Trezeguet all'Italia nel 2000 o gli arbitri d’area, che fanno la loro comparsa per qualche anno salvo poi finire nel dimenticatoio. Infine, gli anni Dieci del XXI secolo sono quelli dell’avvento della tecnologia in campo.
La Goal Line Technology ed il VAR
Prima, nel 2012, nasce la Goal Line Technology, che permette agli arbitri di sapere quando il pallone è entrato in porta, evitando i classici gol fantasma.
E poi nel 2017 la terza grande rivoluzione, quella del VAR, con la presenza di assistenti dell’arbitro che attraverso le immagini possono valutare decisioni prese dal fischietto e dare una mano al collega su alcune tipologie di episodi.
Nel frattempo, ci sono stati anche dei secchi no, come quello alle espulsioni temporanee, che di tanto in tanto vengono proposte, ma che finora non hanno ottenuto il placet dell’IFAB. E chissà quante altre regole verranno create o cancellate nei prossimi anni. Del resto, il calcio è una metafora della vita. E come lei, si evolve…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.