La storia del calcio è piena di grandi allenatori, ma solamente uno è riuscito a vincere tutte le competizioni internazionali a cui ha partecipato e il suo nome è Giovanni Trapattoni.
E già questo dovrebbe bastare per inserire il tecnico di Cusano Milanino nel gotha. Ma la carriera del Trap, sia da giocatore che in panchina, è molto di più. La sua fama ha viaggiato in tutto il mondo per oltre mezzo secolo e ancora oggi che si è ritirato da un decennio è uno degli allenatori più celebri e più amati del pianeta.
Nonché uno dei più vincenti, se si considera che le sue squadre hanno portato a casa ben 22 trofei. In quasi 40 anni in panchina ha guidato nove club e due nazionali, superando le mille partite (917 con i club e 109 con le selezioni di Italia e Irlanda) e vincendone oltre 500.
Il Trap calciatore
Ma, come già detto, il Trap è stato prima calciatore e non certo uno qualsiasi. La sua carriera è stata dedicata quasi esclusivamente al Milan, che lo ha fatto esordire nel 1958 e con cui ha giocato fino al 1971, chiudendo poi dopo una stagione al Varese.
In maglia rossonera Trapattoni ha vinto da protagonista due scudetti, una Coppa Italia, due Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Coppa Intercontinentale. Per lui sono arrivate anche 17 presenze in nazionale in una traiettoria che lo ricorda come uno dei migliori difensori degli anni Sessanta, capace di annullare in marcatura campionissimi come Eusebio.
Ed è quasi logico che anche la carriera in panchina del Trap inizi dal Milan, che lo fa subentrare al suo ex capitano Cesare Maldini nella stagione 1973/74. I rossoneri terminano settimi, ma il tecnico rischia subito di mettere in bacheca un titolo europeo, perdendo però la finale di Coppa delle Coppe contro i tedeschi del Magdeburgo.
La mitica Juventus di Trapattoni
Dopo una seconda stagione a San Siro, nell’estate 1976 Trapattoni diventa nuovo allenatore della Juventus per volontà di Giampiero Boniperti. È l’inizio di un decennio forse irripetibile, in cui i bianconeri vincono tutto quello che c’è da vincere, sia in Italia che in Europa.
Si comincia col botto, perché nella stagione 1976/77 la Signora vince sia il campionato (dopo un leggendario testa a testa con il Torino) che la Coppa UEFA, battendo in finale l’Athletic Bilbao. Nell’annata successiva la Juventus vince di nuovo lo scudetto, mentre in quella 1978/79 arriva terza, conquistando però la Coppa Italia.
La stagione 1979/80 è la prima dell’era Trap a chiudersi senza trofei, ma i bianconeri si rifanno nelle due successive, con il terzo e il quarto titolo italiano del tecnico lombardo. La stagione 1982/83 vede la Signora sollevare un’altra Coppa Italia, ma con la grande delusione della sconfitta in finale di Coppa dei Campioni contro l’Amburgo.
In quella 1983/84 arriva un clamoroso double, con il quinto scudetto firmato Trapattoni e anche la Coppa delle Coppe, vinta in finale contro il Porto.
Nell’annata 1984/85 la Juventus riempie tutte le caselle mancanti della bacheca, perché prima vince la Supercoppa UEFA contro il Liverpool e poi, sempre contro i Reds, solleva la sua prima Coppa dei Campioni, in una notte di tristezza per la tragedia avvenuta allo stadio Heysel con 39 tifosi, tra cui 32 italiani, morti prima dell’inizio del match.
La prima esperienza di Trapattoni in bianconero si chiude nella primavera 1986, con la vittoria del sesto scudetto e della Coppa Intercontinentale, battendo ai rigori l’Argentinos Juniors.
L'Inter dei record del Trap
Nello stesso anno il Trap passa all’Inter e dopo due stagioni di transizione porta i nerazzurri al trionfo. La stagione 1988/89 è quella della vera Inter dei record, ancor di più di quella di Inzaghi favorita nel 2024 per le quote Serie A, che domina il campionato e permette al tecnico di vincere il suo settimo scudetto, stabilendo un primato non ancora battuto.
La vittoria della Supercoppa italiana l’anno successivo e quella della finale di Coppa UEFA contro la Roma nella stagione 1990/91 chiudono il quinquennio interista del Trap, che nel 1991 torna alla Juventus.
Nelle tre stagioni della sua seconda esperienza bianconera il tecnico non riesce a vincere il campionato, ma aggiunge al suo palmares la terza Coppa UEFA, vinta nel 1993 in finale contro i tedeschi del Borussia Dortmund.
Due volte Bayern per il tecnico di Cusano Milanino
E nel destino del tecnico c’è proprio la Germania, perché nel 1994 diventa allenatore del Bayern Monaco, ma la prima esperienza bavarese è un disastro e termina con il mancato rinnovo del contratto annuale. Nell’estate 1995 c’è il ritorno in Italia, alla guida del Cagliari, ma gli attriti con la presidenza e una squadra in netto calo portano alle dimissioni del tecnico, che a metà 1996 torna a Monaco.
Stavolta il Trap si riscatta, perché vince la Bundesliga nella stagione 1996/97 e Coppa e Supercoppa di Germania in quella successiva, resa leggendaria da una conferenza stampa in tedesco maccheronico in cui si scaglia contro alcuni dei suoi giocatori.
Nel 1998 torna di nuovo in patria, per un biennio alla guida della Fiorentina. Nella prima stagione i viola lottano per le prime posizioni fino a primavera, quando l’infortunio di Batistuta e la decisione di Edmundo di volare in Brasile per il Carnevale carioca costringono i toscani ad accontentarsi del terzo posto, nel campionato vinto a sorpresa dal Milan di Zac e Boban.
Il Trap CT
In quella successiva la Fiorentina arriva settima e si consuma l’addio. Ma il Trap ha una panchina ancor più prestigiosa che lo aspetta, quella della nazionale italiana, dopo un'altra leggenda come Dino Zoff!
Gli Azzurri arrivano ai Mondiali 2002 da imbattuti nelle qualificazioni, ma escono agli ottavi di finale tra le polemiche dopo la sconfitta con i padroni di casa della Corea del Sud e a causa dell’arbitraggio di Byron Moreno.
Agli Europei 2004 le cose non vanno meglio, perché l’Italia esce ai gironi complice il “biscotto” tra Svezia e Danimarca, portando alla decisione del tecnico di lasciare la nazionale dopo 44 partite da CT.
Chi pensa a un Trap sul viale del tramonto però ha capito male. Nella stagione 2004/05 il tecnico lombardo guida il Benfica alla vittoria nel campionato portoghese, per poi tentare un’altra esperienza in Bundesliga con lo Stoccarda, terminata con l’esonero.
L’ultimo club a essere allenato da Trapattoni è il Red Bull Salisburgo e in Austria l’allenatore italiano fa poker, vincendo, da favorito per le scommesse calcio, il suo quarto torneo nazionale diverso nel 2007.
Quando nel 2008 lascia la panchina, il Trap si rimette in gioco per l’ennesima volta accettando la guida della nazionale irlandese.
Con lui in panchina i verdi rischiano subito di qualificarsi ai Mondiali 2010, perdendo solo agli spareggi, da chiari sfavoriti, anzi... outsiders per le scommesse, con la Francia dopo un clamoroso gol irregolare scaturito da un tocco di mano di Thierry Henry. Arriva però la qualificazione agli Europei 2012, la seconda nella storia irlandese, con l’eliminazione al primo turno.
Tutti i primati di Giovanni Trapattoni
Nel 2013, in seguito ad alcune sconfitte nelle qualificazioni ai Mondiali 2014, il Trap si dimette dopo 65 match in carica, chiudendo così la sua carriera leggendaria, che lo vede al terzo posto per panchine in Serie A (689), al primo, sopra Allegri, per scudetti vinti (7), nonché tra i pochi ad aver vinto 4 campionati diversi, uno tra i tre vincitori di tre competizioni principali della UEFA e unico ad aver vinto tutte quelle disputate.
Logico dunque che dire “leggenda” non sia per nulla esagerato se si parla di Giovanni Trapattoni da Cusano Milanino!
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