Si parla di un calciatore che, in cabina di regia, all'esordio di Euro 2024 ha indovinato 101 passaggi su 102...
Quando si narra della grandezza del Real Madrid dell’ultimo decennio si rischia sempre di dimenticare qualcosa. Anzi, qualcuno.
I numeri impossibili di CR7, i gol (ma non solo) di Karim Benzema, la grinta di Sergio Ramos, la fantasia di Luka Modric, l’infaticabile Casemiro, il fragile e splendido Gareth Bale, per poi aggiungere negli ultimi anni l’estro di Vinicius Junior, la sicurezza tra i pali di Thibaut Courtois e il talento cristallino di Jude Bellingham.
Toni Kroos il vero insostituibile
Tutto vero, ma manca la costante che lega, nei passaggi ma non solo, tutti questi grandissimi calciatori: Toni Kroos, probabilmente il centrocampista più sottovalutato dell’ultimo quarto di secolo.
E dire che basterebbe il palmares a parlare per lui. Il tedesco rischia seriamente di finire lo spazio in bacheca, considerando che ha ottenuto 33 trofei con i club, a cui va ovviamente aggiunta la Coppa del Mondo vinta da protagonista nel 2014 con la maglia della Mannschaft.
In una carriera che è andata avanti da 15 anni Kroos ha giocato oltre 800 partite tra club e nazionale, segnando 84 reti.
In particolare, nella notte dell'addio a Londra, con il Real le cifre parlano di 466 presenze e 28 gol ed una serie impressionante di assist come quello a Vini a Monaco di Baviera o l'angolo per il primo gol della finale di Wembley!
Andando ancora più in profondità le statistiche attribuiscono a Toni l'incredibile numero del 94% di passaggi riusciti, sugli oltre 22.000 palloni toccati, nei 10 anni di Madrid!
L'inizio di carriera di Kroos
Nato nel 1990 a Greifswald, Pomerania, come cittadino della DDR (nove mesi prima della riunificazione), Kroos si mette immediatamente in mostra sin da giovanissimo.
Il Bayern Monaco lo acquista appena sedicenne nel 2006, spedendolo subito a farsi le ossa nella squadra B e facendolo esordire con i grandi nel 2007, anno in cui partecipa anche al Mondiale Under-17, di cui si laurea capocannoniere e, naturalmente, miglior giocatore.
Dopo un anno e mezzo in prima squadra con 39 presenze e due reti, vincendo nel frattempo il campionato e la Coppa di Germania, il centrocampista viene spedito in prestito al Bayer Leverkusen, dove resta una stagione e mezza.
Con la maglia delle Aspirine Kroos diventa immediatamente titolare e l’esperienza molto formativa alla BayArena termina con 48 partite e 10 reti.
Kroos protagonista del Triplete del Bayern nel 2013
Il ritorno a Monaco di Baviera vede il centrocampista prendersi le chiavi della mediana del Bayern, in uno dei periodi più importanti di sempre per il club.
Tra 2010 e 2014 il tedesco vince altre due volte il campionato e la Coppa di Germania, due Supercoppe, ma soprattutto è tra i protagonisti del Triplete del 2013, completato poi, per un pokerissimo di trofei vinti da favoriti per le scommesse sportive, con il successo della Supercoppa e della Coppa del Mondo per club.
Gli attriti con la dirigenza per il rinnovo, però, portano Kroos a un anno dalla scadenza del contratto e quindi il Bayern è costretto a cederlo…a prezzo di saldo. Nel luglio 2014 il neo campione del mondo lascia Monaco dopo 205 presenze, 24 gol e 11 trofei.
Kroos ha giocato con il Real Madrid dal 2014 al 2024
Ad attenderlo c’è il Santiago Bernabeu, con il Real Madrid che lo paga appena 25 milioni, facendo così uno degli affari del nuovo millennio per rapporto costi/prestazioni.
E non è decisamente un’esagerazione, perché anche in questo caso i numeri parlano decisamente per Kroos, al punto che si potrebbero tranquillamente ignorare i trofei vinti con la camiseta blanca e inserirlo comunque tra le leggende delle Merengues.
Basta pensare che tra la stagione 2014/15 e quella attuale (2023/24) Kroos non è mai sceso sotto le 40 presenze ed è sempre andato in gol, pur non essendo quello il suo compito. Ma alla fine i trofei contano eccome e il tedesco è stato il metronomo perfetto di una squadra che in un decennio ha dominato il calcio europeo e mondiale.
Con il Real Madrid Kroos ha vinto tre volte la Liga, una volta la Copa del Rey, quattro volte la Supercoppa di Spagna, tanto per limitarsi ai trionfi domestici. Uscendo dalla Spagna, poi, si rischia di esagerare.
Il tedesco è stato uno degli architetti delle cinque Champions League (tra cui le tre consecutive vinte con Zinedine Zidane in panchina), altrettante Supercoppe UEFA e cinque Mondiali per club.
Di queste due ultime manifestazioni il teutonico è recordman, visto che le ha vinte rispettivamente cinque (pari merito con Paolo Maldini) e sei volte (primatista assoluto).
L'ultimo contratto di Kroos con il Madrid
E i numeri? Nonostante né il gol né l’assist siano il suo obiettivo primario, visto che a Madrid ci sono colleghi di assoluto valore che sono deputati a entrambe le cose, ciò non toglie che in dieci anni al Bernabeu il tedesco ha segnato 28 reti e si avvicina a quota 100 assist.
Con l’addio degli altri grandi protagonisti del ciclo di Zidane, Kroos è rimasto uno dei senatori della Casa Blanca assieme a Dani Carvajal e al collega di reparto Modric e non sorprende dunque che, nonostante ormai la carta di identità segni oltre 34 anni, tra gli stipendi Real Madrid il centrocampista sia uno dei calciatori più pagati del club, con un ingaggio lordo di oltre 22 milioni a stagione.
Nel corso degli anni il teutonico ha giocato in tutte le posizioni di centrocampo, nascendo trequartista in Germania e poi sviluppandosi come mezzala e non disdegnando neanche di orchestrare il gioco da davanti alla difesa.
Una polivalenza che gli ha permesso di trovare posto costantemente in quelle che sono state le due migliori squadre del mondo degli ultimi 15 anni.
Il Campione del Mondo Kroos ha 114 partite e 17 reti
E poi c’è la nazionale tedesca, che per Kroos è un po’ croce e delizia. L’esordio con la Mannschaft è abbastanza precoce, considerando che arriva a inizio 2010 dopo essere stato la stella dell’Under-17 e dell’Under-21. Kroos comincia la sua esperienza con la selezione come primo cambio in mediana per Low, disputando buona parte dei match di Euro 2012 entrando dalla panchina.
Con l’aumento della sua importanza al Bayern il tedesco trova anche più spazio con la nazionale e arriva ai Mondiali del 2014 da titolare inamovibile.
In Brasile gioca praticamente tutti i minuti disponibili, escluso il cambio in pieno recupero ai quarti contro la Francia, segna due reti nel clamoroso, anche per le quote Serie A, 7-1 della Germania ai padroni di casa in semifinale e solleva la Coppa nella finalissima contro l’Argentina.
Anche agli Europei 2016 non salta neanche un minuto, ma i tedeschi perdono in semifinale. Va anche peggio ai Mondiali 2018, dove non basta il suo quasi gol olimpico contro la Svezia per impedire l’eliminazione della Mannschaft ai gironi.
Kroos finisce nel vortice delle polemiche e dopo Euro 2020 e la Nations League, in cui la Germania affonda, annuncia il suo addio alla nazionale dopo 106 partite e 17 reti.
Ma la storia con la selezione non è ancora finita, perché nel marzo 2024 il centrocampista ha accettato di tornare in campo con la Germania, aggiungendo due ulteriori presenze (la prima contro la Francia con il gol più veloce di sempre della nazionale tedesca, di Wirtz in 8 secondi) e candidandosi a leader della squadra per gli Europei che si disputano in patria.
E con un Kroos nel motore, le possibilità di vincere qualcosa aumentano decisamente, anche per le quote delle scommesse calcio!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 8 aprile 2024.