Quando si gioca un grande torneo (ed Euro 2020 ne è la dimostrazione lampante) non è mai il caso di sottovalutare la nazionale italiana. Gli Azzurri negli ultimi anni hanno avuto difficoltà a qualificarsi alla Coppa del Mondo, saltandone due edizioni consecutive, ma quando la nostra selezione stacca il pass per una competizione internazionale, meglio fare attenzione.
Del resto l’Italia è una delle nazionali che da quando esiste il ranking FIFA può vantare di aver raggiunto più volte la prima posizione e anche di non essere (quasi) mai scesa al di sotto della ventesima.
Certo, il piazzamento degli azzurri nella graduatoria è stato abbastanza altalenante, ma riflette alla perfezione la serie di alti e bassi sportivi che hanno investito la nostra selezione negli ultimi trent’anni.
Con le quote Serie A che indicano una grande incertezza per il quarto e quint posto che potrebbero valere entrambi un milionario slot per la prossima Champions, concentriamoci su una lettura dedicata agli Azzurri!
L'Italia seconda all'uscita del ranking
Nel primo ranking, quello pubblicato nel dicembre 1992, l’Italia di Arrigo Sacchi si classifica seconda, dietro solamente alla Germania campione del mondo in carica. Gli Azzurri hanno mancato la qualificazione agli Europei dello stesso anno, ma da quando il CT è il vate di Fusignano le cose vanno molto meglio.
La nazionale vince il suo gruppo di qualificazione ai Mondiali del 1994 con una serie di risultati positivi che la porta a prendersi il primo posto nella classifica già nel novembre 1993.
Le amichevoli di altissimo profilo (e il calcolo dell’epoca, che non tiene conto della forza degli avversari) fanno però subito precipitare gli Azzurri, che a maggio 1994 sono alla posizione numero 16, per poi partire per i mondiali negli USA da quarti nel ranking.
Il secondo posto in campo, figlio della sconfitta ai calci di rigore contro il Brasile, vale anche quello nella graduatoria, alle spalle dei verdeoro, una posizione che tra alti e bassi l’Italia tiene fino a Euro 1996.
L’eliminazione al primo turno dalla competizione che si tiene in Inghilterra porta all’addio di Sacchi e gli Azzurri terminano l’anno, sotto la guida di Cesare Maldini, in decima posizione.
Il 1997 vede un rendimento ancora in calo, con la sedicesima posizione visitata di nuovo nell’ottobre di quell’anno, quando però poi l’Italia batte la Russia e stacca il biglietto per Francia ’98, rientrando in top 10.
Il ranking tricolore tra Zoff e Trap
Una serie di alti e bassi porta gli Azzurri a iniziare la Coppa del Mondo dal quattordicesimo posto, che diventa poi ottavo dopo l’eliminazione da parte dei padroni di casa, ma anche sesto al termine del 1998, quando il CT è diventato Dino Zoff.
Con DinoMito in panchina l’Italia si qualifica agevolmente a Euro 2000 e compie un balzo in avanti che le fa passare quasi tutto il 1999 al quarto posto, salvo poi crollare a causa delle prestazioni in amichevole, scendendo alla posizione numero 14, quella con cui la nazionale inizia gli Europei.
Il secondo posto nel torneo, con la beffa del golden gol contro la Francia, rispedisce l’Italia dritta in top 10, mantenuta agevolmente anche nei primi due anni dell’era di Giovanni Trapattoni, quelli che portano ai Mondiali in Giappone e Corea del Sud, a cui gli Azzurri si presentano forti del numero 6 della classifica.
L’eliminazione per mano della Corea del Sud agli ottavi di finale spedisce di nuovo l’Italia fuori dalle prime 10, una situazione che perdura, con due brevi apparizioni in decima posizione, anche dopo Euro 2004 e l’addio del Trap.
Gli Azzurri Campioni del Mondo tornano primi
Persino l’arrivo in panchina di Marcello Lippi non fa miracoli, al punto che gli Azzurri iniziano la Coppa del Mondo 2006 in tredicesima posizione e non sono certo tra i favoriti dei quotisti per le scommesse sportive in Germania.
Ma siccome l’Italia… è fatta così, il torneo termina con Fabio Cannavaro che alza la coppa al cielo di Berlino dopo la finale vinta ai calci di rigore contro la Francia e con il ranking che dice secondo posto fino a febbraio 2007, quando per la prima volta dopo quasi tre lustri la nostra selezione si issa in vetta alla graduatoria.
Settembre 2007 è però l’ultimo momento di primato italiano, anche se attraverso i due anni di Roberto Donadoni (eliminato dalla Spagna a Euro 2008) e il ritorno di Lippi l’Italia mantiene agevolmente la top 10, iniziando i Mondiali in Sudafrica da quinta forza del calcio mondiale.
Con Ventura scendiamo fino alla ventesima posizione
Peccato che l’esperienza iridata sia pessima, con un’eliminazione al primo turno che porta al secondo addio del CT e a un crollo nel ranking, fino a tornare al solito sedicesimo posto nell’ottobre 2010.
La fase discendente dura poco, perché già all’inizio dell’era di Claudio Prandelli gli Azzurri si fanno rivedere in top 10, raggiungendo poi di nuovo la quarta posizione a fine 2012, dopo il secondo posto agli Europei dietro la Spagna. Il periodo che porta ai Mondiali 2014 è altalenante, con l’Italia che si presenta in Brasile in nona posizione, per poi precipitare di nuovo in seguito all’eliminazione al primo turno subita in Sudamerica.
Da luglio 2014 all’inizio del 2021, la nazionale italiana non riesce mai ad andare oltre il decimo posto, neanche dopo i quarti di finale agli Europei 2016, raggiunti sotto la guida di Antonio Conte.
Il peggior crollo della storia azzurra è ovviamente quello di marzo 2018, quando, con in panchina Gian Piero Ventura, la nazionale manca la qualificazione ai Mondiali in Russia, toccando la ventesima posizione, che poi diventerà ventunesima (peggior ranking di sempre) nell’agosto 2018.
L'Italia del record di risultati utili
A far riprendere fiato a tutti arriva Roberto Mancini, che qualifica la selezione agli Europei 2020, che poi si terranno l’anno successivo per le note problematiche sanitarie.
L’Italia fa partire quella che diventerà la sua serie record di partite senza sconfitte, 37 tra ottobre 2018 e settembre 2021 e si presenta alla competizione con la settima posizione nel ranking, che poi diventa quinta e ancora più tardi quarta in seguito al trionfo della notte di Wembley, con la vittoria degli Europei ai calci di rigore contro l’Inghilterra.
La fine della striscia positiva ha fatto perdere qualche posizione agli Azzurri, che però non sono più usciti dalla top 10 (anche grazie alle buone prestazioni in Nations League), paradossalmente neanche quando la nostra nazionale non si è qualificata per i mondiali 2022 in Qatar in seguito alla sconfitta agli spareggi contro la Macedonia del Nord.
Con gli Europei 2024 che si avvicinano, la squadra che ora, dopo le dimissioni di Mancini, è in mano a Luciano Spalletti è in nona posizione e dovrebbe cominciare la rassegna continentale ai bordi della top 10.
Il che comunque, visto quanto avvenuto in passato, non dà garanzie alle avversarie, neanche all'Inghilterra terza che gli Azzurri non volino in Germania per prendersi il bottino pieno!
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