La squadra che nella prossima stagione giocherà con lo Scudetto sul petto è l’Inter che ha dominato la stagione ancor più del Napoli di Osimhen nello scorso campionato!

Prima del titolo dei ragazzi di Simone Inzaghi, la Serie A 2020/21, nel campionato che, dopo nove anni di dominio consecutivo non è stata vinto dalla Juventus, aveva visto la squadra guidata da Antonio Conte, imporsi con quattro giornate ancora da giocare dopo una cavalcata in vetta cominciata all’inizio del girone del ritorno.

Il primo scudetto dell'Inter

I titoli dell'Ambrosiana

Il ciclo di Helenio Herrera

I successi di Massimo Moratti

Per le quote Serie A, quello della stagione 2023/2024 è il ventesimo titolo di una storia cominciata oltre cento anni fa.

Il primo scudetto dell'Inter

E l’Inter è stata parecchio precoce, perché pur essendo nata nel 1908 si è già potuta fregiare del titolo di campione d’Italia nella stagione 1909/10.

È un’annata particolare in molti sensi, perché si tratta del primo campionato con la formula del girone unico, che poi sarà accantonata per un’altra ventina d’anni. I nerazzurri partono male, ma poi inanellano 11 vittorie di fila, compresi i due derby con il Milan (ottenendo anche la prima storica vittoria nella stracittadina).

A fine girone, però, dopo 16 partite Inter e Pro Vercelli arrivano alla pari. È necessario giocare uno spareggio, che diventa una questione di stato: i piemontesi non accettano le date proposte dalla Federazione e alla fine, il 24 aprile, schierano per protesta una squadra di ragazzini.

L’Inter invece si presenta con la formazione migliore, vince 10-3 e porta a casa il primo titolo della sua storia.

I titoli dell'Ambrosiana

Per quello successivo bisognerà aspettare dieci anni. Il primo torneo post-bellico si tiene con la formula dei campionati regionali con fasi finali miste, che portano a una sfida tra la vincitrice del torneo del nord e quella del torneo del centro-sud. Alla fine a giocarsi il titolo è proprio l’Inter, che dopo un triangolare contro Juventus e Genoa si ritrova di fronte il Livorno. A Bologna nel giugno 1920 si impongono i nerazzurri per 3-2.

Il terzo, il quarto e il quinto titolo arrivano invece con due nomi diversi. Nel 1928 il regime fascista decide la fusione dell’Inter con la US Milanese in un club che viene denominato Società Sportiva Ambrosiana e che cambia anche lo stemma, visto che “Internazionale” poteva richiamare al socialismo.

Un anno dopo il nome viene mutato in Associazione Sportiva Ambrosiana ed è proprio con questa denominazione che i nerazzurri vincono il primo campionato di Serie A a girone unico.

Con in campo Meazza (capocannoniere con 31 gol) e in panchina l’ungherese Arpad Weisz, l’Ambrosiana vince lo scudetto con due giornate d’anticipo battendo la Juventus per 2-0, impedendo sia ai bianconeri che al Genoa qualsiasi possibilità di rimonta.

Ma per tutti la squadra resta comunque l’Inter e infatti nel 1932 arriva un nuovo cambio di nome, stavolta definitivo durante il periodo fascista: il club diventa l’Associazione Sportiva Ambrosiana-Inter, che vince altri due titoli di campione d’Italia. Il quarto della sua storia arriva nella stagione 1937/38.

Un campionato clamorosamente aperto arriva all’ultima giornata con addirittura cinque squadre con la possibilità di vincere lo scudetto. L’unica a imporsi nell’ultima giornata è proprio l’Inter, che porta a casa il titolo vincendo a Bari. Molte meno contendenti presenta la stagione 1939/40, in cui l’Inter deve rinunciare a Meazza per un infortunio al piede.

L’ultima giornata mette di fronte proprio prima e seconda e il match tra Inter e Bologna diventa un vero e proprio spareggio. Ai nerazzurri basterebbe un pareggio, ma alla fine vincono partita e Scudetto con tre punti di vantaggio sui felsinei.

Il ciclo di Helenio Herrera

Poi di mezzo c’è la guerra e nel 1945 il club torna a chiamarsi F.C. Internazionale e ci vogliono un po’ di anni per tornare a trionfare. Il sesto e il settimo scudetto dei nerazzurri sono però consecutivi e arrivano nelle stagioni 1952/53 e 1953/54.

A guidare in panchina la squadra c’è Alfredo Foni, mentre in campo a fare la differenza sono il centravanti Nyers e il centrocampista svedese Skoglund.

Herrera con Mazzola

Il primo titolo dopo tredici anni arriva dopo che l’Inter è prima in classifica da sola fin dall’ottava giornata e con ben tre giornate di anticipo. Il fatto che pur perdendo tutte le successive partite i nerazzurri vincano comunque di tre lunghezze sulla Juventus la dice lunga… La stagione seguente è assai più complicata e vede l’Inter in una lunga lotta contro la Juventus. I nerazzurri effettuano il sorpasso a due stagioni dalla fine e portano a casa il titolo solo di una lunghezza.

Neanche dieci anni dopo, l’Inter apre il primo dei due grandi cicli della sua storia. Il presidente Angelo Moratti chiama a Milano Helenio Herrera, il Mago che aveva fatto grandissime cose in Spagna.

Il tecnico, coadiuvato da campioni che ancora oggi tutti ricordano come una filastrocca (Sarti; Burgnich, Facchetti; Bedin, Guarneri, Picchi; Jair; Mazzola, Peiró, Suárez, Corso), crea la Grande Inter, che tra il 1963 e il 1966 riesce a vincere tre volte il campionato, due volte la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale.

E dire che nell’anno dello scudetto numero otto, la stagione 1962/63, Moratti sta per esonerare Herrera. Non lo fa e il Mago…tira fuori il tricolore dal cilindro davanti alla Juventus e al Milan campione d’Europa.

La stagione successiva niente Scudetto, perso nello spareggio contro il Bologna, ma in compenso arriva la prima delle due Coppe dei Campioni consecutive. Nella stagione 1964/65 arriva invece un clamoroso double, con sia il titolo italiano che quello continentale. E dire che per la maggior parte del campionato in vetta c’è il Milan, che però viene superato a quattro giornate dalla fine e lasciato a tre punti.

Il capolavoro di Herrera si conclude nella stagione 1965/66, quella dello Scudetto della stella. Nonostante più di qualche passo falso, i nerazzurri portano a casa il titolo alla penultima giornata.

Poi per l’Inter inizia un periodo particolare, con uno scudetto…ogni nove anni. L’undicesimo titolo è clamoroso: nella stagione 1970/71 la squadra, che ormai ha pochi reduci della Grande Inter, inizia malissimo e costringe il nuovo presidente Fraizzoli a esonerare l’altro Herrera, Heriberto.

I successi di Massimo Moratti

Al suo posto arriva Giovanni Invernizzi, all’epoca tecnico della Primavera, che fa il miracolo, portando i nerazzurri al titolo anche grazie alle reti di Boninsegna, capocannoniere del torneo.

Per lo scudetto numero 12 bisogna aspettare la stagione 1979/80, con l’Inter di Altobelli e Beccalossi, stimolata dallo scudetto del Milan, che si prende la vetta alla prima giornata e non la lascia più, suggellando il titolo alla terzultima giornata.

Per un’altra Inter vincente ci vorrà un decennio, quando Trapattoni porta i nerazzurri allo Scudetto dei record della stagione 1988/89. Guidata dai tedeschi Matthäus e Brehme e dall’argentino Diaz, l’Inter frantuma qualsiasi primato, vincendo il tredicesimo scudetto con 58 punti e con Aldo Serena miglior marcatore.

È l’ultima gioia per oltre quindici anni, quando si apre il secondo grande ciclo, quello firmato da Massimo Moratti, figlio del grande Angelo.

La seconda Grande Inter vince lo scudetto numero 14 in circostanze molto controverse, visto che se lo vede assegnare d’ufficio dopo la sentenza di Calciopoli al termine della stagione 2005/06. È l’inizio di un dominio che porterà altri quattro titoli in altrettante stagioni.

I primi due portano la firma di Roberto Mancini, che nel 2006/07 colleziona 97 punti, punteggio record in casa nerazzurra e per le relative scommesse sportive, conseguendo un vantaggio abissale sulla Roma seconda.

Il campionato 2007/08 risulta più combattuto e per avere ragione dei giallorossi la squadra nerazzurra deve aspettare l’ultima giornata.

Moratti con Javier Zanetti

Ma Moratti vuole imitare suo padre in tutto e per tutto e per vincere la Champions League chiama Josè Mourinho.

Lo Special One compie la missione e già che c’è vince anche due scudetti. Quello della stagione 2008/09 è un’altra cavalcata solitaria, mentre il numero 18, quello dell’anno del Triplete, è molto più complicato, con la solita Roma a dare fastidio fino all’ultima giornata ai nerazzurri.

E poi, dopo i… classici 10 anni, arriva Conte che porta i nerazzurri a quota 19, a un passo dalla seconda stella.

Che a Milano da favoriti per le scommesse calcio hanno conquistato in modo ancor più netto rispetto allo Scudo di Lukaku e Hakimi.

Lo scudetto della seconda stella nerazzurra

L’atteso Scudetto della seconda stella Inter arriva al termine di un inedito derby di lunedì sera.

L’Inter di Simone Inzaghi ha dominato il campionato 2023/2024 con il matematico primo posto che arriva, addirittura, a 5 turni dalla fine della stagione.

Nel terzo anno di gestione tecnica dell’allenatore piacentino, il 3-5-2 si è decisamente evoluto ed offre, oltre ai gol del capocannoniere Lautaro Martinez, tante soluzioni tattiche importanti.

Dagli inserimenti di Pavard e Bastoni, più centrocampisti aggiunti che braccetti difensivi, al piede sinistro fatato di Federico Dimarco, non solo quinto con il vizio di trovare la porta avversari anche da centrocampo, ma, al momento dell’aggiornamento dell’articolo, il più forte, per distacco, calciatore italiano di movimento.

Federico Dimarco

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 26 novembre 2021.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.