Incredibile ma vero, il Leeds Loco di Marcelo Bielsa nasce… a Barbaiana, vicino Lainate. E guai a non essere precisi, perché Andrea Radrizzani, 46enne presidente del club inglese, ci tiene parecchio. Uno dei più recenti miracoli calcistici del football inglese ha parecchio di Italia e arriva da un imprenditore tricolore che ha deciso di investire all’estero.
Del resto, in pochi come Radrizzani conoscono bene le possibilità economiche che offre il mercato del calcio made in England. Il numero uno del Leeds è il fondatore di Eleven Sports, network di contenuti sportivi internazionali, che lavora anche nel Regno Unito. E il businessman lombardo ha fatto una scelta che è mezza di cuore e mezza… di portafogli: make Leeds great again.
La tradizione
Il potenziale, del resto, non mancava. Il Leeds United è una grande del calcio di Sua Maestà, che tra anni Sessanta e Settanta ha fatto incetta di trofei sia a livello nazionale che in Europa. Certo, la reputazione della squadra di Don Revie (in panchina) e Billy Bremner (in campo con la fascia) non era delle migliori, al punto che i bianchi venivano chiamati “Dirty Leeds”, ma questo non ha impedito al club di diventare l’orgoglio di una città.
Città in cui, e non è un fatto da poco, c’è solo una squadra. Leeds è lo United, lo United è Leeds. E dal punto di vista sportivo, ma anche economico, questo vuol dire parecchio.
Che affare
Radrizzani ha acquisito il club nel 2017, quando militava in Championship, prima prendendo il 50% delle azioni e poi portando a termine il takeover qualche mese più tardi. Negli anni precedenti il Leeds ha anche conosciuto l’onta della Division One, ma l’obiettivo della nuova dirigenza è stato immediatamente chiaro: il ritorno in Premier League. Per ragioni sportive, ovvio, ma anche perché le casse della società vogliono la loro parte.
E nulla regala un boost, immediato ma anche costante, come raggiungere il campionato che per distacco offre più remunerazione per i diritti TV. Solo in questa stagione, il Leeds incasserà 100 milioni di sterline, che sono pari a quello che Radrizzani ha dichiarato di aver investito in tre anni nel club in una recente intervista. Il fatturato è raddoppiato (da 30 a 60 milioni) e dovrebbe più o meno triplicare ulteriormente in capo a tre stagioni. Quello che è triplicato è anche l’investimento di Radrizzani, considerando che ora il club vale 300 milioni di sterline.
Un miracolo economico, che dimostra che investire nel calcio è possibile. Ma che non sarebbe stato possibile, senza una oculata e intelligente gestione sportiva. Il primo anno della gestione Radrizzani è stato di apprendistato, con il Leeds che è arrivato tredicesimo in Championship, spendendo 28 milioni di euro e incassandone 17 dal mercato.
Fattore B
A dare una marcia in più al club è però stato naturalmente il fattore B, come Bielsa. La scelta dell’argentino come allenatore è stata il cambio di mentalità di cui il Leeds aveva bisogno. E soprattutto, ha creato un piccolo grande capolavoro. Per creare la squadra che ha sfiorato la promozione nella stagione 2018/19, l’ha ottenuta in quella successiva e ha spaventato il Liverpool campione in carica e gli amanti delle scommesse Premier League nell'esordio in campionato dopo quindici anni, sono stati spesi appena sette milioni di sterline.
Tutti, tra l’altro, nella prima stagione con il Loco in panchina. La squadra che ha vinto l'edizione 2020 della Championship, un torneo massacrante da 46 partite, è stata puntellata dalla bellezza di…0 euro.
Il tutto grazie alle doti di Bielsa, che è riuscito a trasformare alcuni calciatori che nel progetto Leeds erano secondari in protagonisti e che, come suo solito, ha creato plusvalore attraverso le prestazioni di squadra e personali dei giocatori. Il tutto incamerando anche un totale di 37 milioni di euro, visto che i calciatori non ritenuti idonei all’idea di calcio dell’argentino hanno lasciato Elland Road e sono stati ben pagati.
Una rosa ipervalutata
Il terzo mercato targato Loco è stato parecchio importante in entrata: 88 milioni spesi per il centravanti Rodrigo, per Diego Llorente, Helder Costa e altri calciatori rigorosamente selezionati dal tecnico di Rosario. Anche grazie a questi innesti, il parco giocatori ora vale circa 150 milioni di euro. Un salto enorme rispetto a quella del primo anno di Radrizzani. Che però non è arrivato solo grazie agli acquisti, anzi.
Esemplare il caso di Liam Cooper, il capitano della squadra. Nel 2017 valeva 1 milione di euro, ora il suo valore di mercato sfiora i 6 milioni. Merito del salto di categoria, ma anche del miglioramento esponenziale delle prestazioni. Per non parlare di Kalvin Philips, prodotto delle giovanili. Valeva un milione e mezzo, ora è arrivato a dodici e ha anche ottenuto la sua prima presenza in nazionale. Miracoli… del Loco.
Ma c’è un ultimo fattore che non può non essere considerato nell’ottica dell’azzeccatissimo investimento di Radrizzani: la città di Leeds. Una città che vive di calcio e che ha atteso a lungo di veder tornare lo United ai livelli che gli competono. E che ha preso d’assalto Elland Road, non facendo mai mancare alla squadra né il supporto del tifo né quello economica. Dire che a Leeds c’è una media di una maglia originale del club a persona rischia di non essere una stima poi così lontana dalla realtà. In città tutti tifano Leeds, il che fa… bacino d’utenza per i diritti TV.
Un bacino che non va diviso con nessun’altra realtà, primo perché lo United è l’unico club cittadino e poi perchè le altre big della Premier non attecchiscono per nulla da quelle parti. Anzi, con il Manchester United c’è una rivalità storico-geografica, mentre il Liverpool ricorda i tempi delle sfide in First Division dei tempi di Revie. Insomma, un colpo da maestro quello dell’imprenditore lombardo. Che ha dimostrato che fare business con il calcio si può eccome. Basta scegliere la piazza giusta… e un tecnico sufficientemente loco!
*L'immagine di apertura è di Manu Fernandez (AP Photo).