La nuova Champions League è alle porte e tutti sono molto curiosi di vedere come funzionerà il nuovo sistema della fase iniziale. Niente più gironi, ma una serie di 8 partite (due in più della struttura attuale) per ogni squadra, con una classifica unica che stabilisce chi prenderà parte alle fasi successive.
E tra le grandi novità della nuova formula c’è anche l’aumento dei club, che dai classici 32 (otto gironi da quattro squadre) diventano 36. E due di questi posti sono…in premio alle nazioni che otterranno il miglior ranking nazionale per club in questa stagione.
Il che significa che l’Italia, se le nostre squadre dovessero vincere un trofeo o se si dovesse ripetere l’exploit, anche per le scommesse sportive, della scorsa stagione con tre finaliste e due semifinaliste, potrebbe iscrivere una quinta squadra alla nuova Champions League.
Come funziona il ranking UEFA
Ma come funziona il ranking UEFA per nazioni? Intanto bisogna partire da quello per club, che assegna una serie di punti a ogni squadra a seconda dei suoi risultati.
Tanto per fare un esempio, ci sono alcuni punti comuni a tutte le competizioni (una vittoria nella fase a gironi vale 2 punti, un pareggio un punto), mentre c’è differenza tra Champions League, Europa League e Conference League per quanto riguarda i punteggi assegnati per la qualificazione alla fase successiva e per le gare a eliminazione diretta.
Ma il punto è che ogni squadra per le sue prestazioni in Europa ottiene un coefficiente stagionale. Sommando tutti i coefficienti delle singole squadre e dividendo per il numero di club che ogni federazione ha iscritto alle coppe a inizio stagione, si ottiene il coefficiente per nazioni della stagione in questione.
Rimanendo allo scorso anno per dare un’idea del funzionamento della formula, l’Italia ha raccolto 156,500 punti, che divisi per le sette squadre nelle coppe europee ha dato un coefficiente di 22,357, abbastanza alto da dare il secondo posto dietro all’Inghilterra, che ha chiuso con un coefficiente di 23,000.
Dunque, se la nuova regola fosse stata già applicata, il Liverpool e l’Atalanta, che sono arrivate quinte nella scorsa Premier League e nella scorsa Serie A, sarebbero andate in Champions League.
La storia delle partecipanti in Champions
Si tratta di un nuovo momento di rottura per quanto riguarda il numero di squadre qualificate per nazione. All’inizio la Coppa dei Campioni prevedeva la presenza nella competizione solo del club che aveva vinto il titolo nazionale nella stagione precedente, ma la nascita della Champions League ha portato a un allargamento della partecipazione, che ha quasi sempre visto l’Italia accaparrarsi il numero più alto di squadre possibili in quel momento.
Tutto comincia nell’edizione 1997/98, quando per la prima volta alcune federazioni (tra cui la nostra) possono iscrivere la seconda qualificata. Tocca quindi al Parma giocarsi i preliminari e passare alla fase a gironi.
Nella stagione 1999/2000 alle prime sei federazioni viene concesso di iscrivere anche la terza squadra classificata e alle prime tre addirittura la quarta.
Queste ultime avrebbero dovuto giocare i preliminari, con le prime due direttamente alla fase a gironi. Dunque, l’Italia si ritrova in questa situazione, due squadre ai gironi e due all’ultimo turno dei preliminari, per parecchi anni, visti gli ottimi risultati nel ranking quinquennale per nazioni.
Fa eccezione l’edizione 2003/04, quando le squadre qualificate direttamente ai gironi sono 3, perchè il Milan, terzo in campionato, è la squadra detentrice della competizione, una situazione che si ripete anche nell’edizione 2007/08, sempre con i rossoneri campioni in carica.
La nuova rivoluzione arriva nell’edizione 2009/10, quando alle prime tre nazioni per ranking quinquennale viene dato anche un terzo posto direttamente nella fase a gironi, con solo la quarta del campionato che si ritrova a giocare i preliminari.
L’Italia è tra le prime tre e quindi gode di questa possibilità fino all’inizio della stagione 2012/13, quando un calo nel ranking porta le italiane in Champions League a tre, due delle quali alla fase a gironi e una ai preliminari. Sono anni complicati per le nostre squadre, che non sempre riescono a passare il turno preliminare, lasciando solo due rappresentanti ai gironi e facendo abbassare ulteriormente il ranking azzurro.
Quattro italiane in Champions dal 2018
Per tornare alle quattro squadre ci vuole il nuovo cambio di format, che si applica dall’edizione 2018/19, con l'Inter qualificata all'ultima giornata nello "spareggio" contro la Lazio. Ora sono le prime quattro federazioni per coefficiente ad avere quattro club iscritti, ma c’è anche un’altra novità: le quattro squadre vanno tutte quante direttamente alla fase a gironi, senza più bisogno dei preliminari.
La formula è stata confermata anche per il triennio 2021/24 e i buoni risultati raggiunti dai nostri club, con i nerazzurri competitivi anche nelle quote finale Champions in un atto conclusivo che avrebbe dovuto essere a senso unico, hanno permesso all’Italia di avere sempre quattro squadre ai gironi. Almeno fino ad ora, visto che con buone prestazioni nelle coppe della stagione 2023/24 se ne potranno avere anche cinque.
Anzi, a ben vedere fino a sette, perchè se due squadre italiane vincono la Champions League e l’Europa League e non si qualificano alla Champions attraverso il campionato (dunque arrivando tra le prime cinque), c’è anche questa incredibile possibilità!
Quanto vale partecipare alla Champions
Possibilità che, a ben vedere, è anche fondamentale per le casse dei club in questione. Qualificarsi o meno per la Champions League fa tutta la differenza del mondo quando si parla di soldi e i premi previsti per l’edizione 2023/24 lo confermano.
Basta pensare che la sola presenza alla fase a gironi vale 15 milioni di euro e che in quella fase ogni vittoria vale 2,8 milioni e un pareggio quasi un milione. Poi ci sono i primi per la qualificazione ai turni successivi: 9,6 milioni per l’approdo agli ottavi, 10,6 milioni per l’arrivo ai quarti, 12,5 milioni per il raggiungimento della semifinale, 15,5 milioni per la presenza in finale e altri 4,5 milioni per la vittoria della competizione.
Facendo un paio di rapidi calcoli, vincere la competizione con tutte vittorie nella fase a gironi può portare a un totale di 85 milioni di premi, ma anche passare agli ottavi ne garantisce circa una trentina a seconda dei risultati.
Una manna dal cielo per chi, come la Lazio di Ciro Immobile, non era presente da qualche tempo e ora si gode i frutti di un ottimo lavoro in campo e fuori.
Ma anche un bel problema per i club che, come la Juventus, sono…abituati agli introiti della Champions e poi si trovano a non poter accedere alla competizione. Ed ecco spiegato perchè la lotta per i posti nell’Europa che conta, almeno dal punto di visto economico, vale…più di uno scudetto!
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