Mito del calcio italiano, icona della Champions League, bandiera inarrivabile della Juventus.
Non si fa certo fatica a trovare definizioni che possano spiegare cosa abbia rappresentato Alessandro Del Piero per il pallone tricolore e non solo.
Una carriera leggendaria, durata vent’anni, in cui Pinturicchio ha segnato 188 gol in A, si è laureato campione del mondo nel 2006 e d’Europa dieci anni prima, oltre a rappresentare in modo unico la società bianconera, indossando per tantissimo tempo la fascia di capitano.
Ancora oggi, Del Piero è una leggenda e i suoi interventi da opinionista sono sempre tra i più equilibrati e mirati. Insomma, un volto celebre del calcio che, nonostante sia passato quasi un decennio dal suo ritiro, si porta appresso il valore di un’esperienza stellare sui campi di mezzo mondo.
Che, tra le altre cose, gli ha permesso di mettere su un patrimonio non indifferente, gestito, come hanno fatto molti colleghi delle vecchie generazioni, con attenzione e senza investimenti esagerati.
I contratti di Del Piero con la Juve
Non che le cose siano iniziate esattamente come Del Piero se le aspettava. Pinturcchio ha infatti raccontato che al primo incontro con Boniperti, il dirigente bianconero gli ha sottoposto un contratto con uno stipendio molto più basso rispetto a quello che il calciatore e il suo entourage si aspettavano.
Ma dal 1993, l’anno dell’approdo alla Juventus, a qualche stagione dopo, le cose cambiano radicalmente.
Il ragazzino di Conegliano non solo si prende sempre più spazio, ma permette alla Signora di rinunciare senza troppe remore a Roberto Baggio.
Del Piero è considerato il top player del futuro e le prestazioni clamorose in Italia e in Europa (con la nascita del tiro alla Del Piero) portano alla necessità di rivedere l’accordo, che prevede uno stipendio da 3,5 miliardi di lire.
Persino il grave infortunio subito del novembre 1998 non ferma Pinturicchio, con la Juventus che proprio nei mesi del recupero gli offre un nuovo contratto, che lo rende il calciatore più pagato d’Italia.
Nel 1999, anno della vittoria del Milan a sorpresa per le quote Serie A, arriva il rinnovo, che prevede uno stipendio da 9 miliardi di euro a salire per cinque stagioni. Nel 2000, tra contratto con i bianconeri e sponsor, Del Piero diventa il quarto calciatore più pagato al mondo, raggiungendo i 15 miliardi di lire.
Già, perché la celebrità paga anche quando si tratta di trovare partnership con marchi importanti: anche per questo ipotizziamo per Alex un futuro da Del Piero dirigente bianconero!
Alex testimonial perfetto
Quella con Uliveto e Rocchetta, per esempio, parte nel 2003 ed è ancora oggi fortissima, ma tra gli spot leggendari con il 10 bianconero protagonista ci sono anche quelli del CEPU e dell’Adidas, che da sempre è stato lo sponsor tecnico del calciatore bandiera della Juventus e lo ha inserito in alcune delle sue memorabili clip pubblicitarie.
Tra le altre aziende che si sono legate a lui ci sono la Pepsi, la Suzuki e persino la Disney.
La sua popolarità lo ha portato a recitare ne L’allenatore nel pallone 2, ma anche a un piccolo cameo in un video degli Oasis grazie all’amicizia con Noel Gallagher.
E naturalmente, quando la fiamma olimpica è arrivata a Torino per i Giochi Invernali del 2006, è toccato proprio a Pinturicchio essere uno dei tedofori.
Poi, ovviamente, gli anni passano per tutti e persino Del Piero ha dovuto cominciare ad accontentarsi di contratti leggermente più bassi.
Fino al rinnovo del 2008, comunque, le cifre si sono aggirate sui 5 milioni di euro, per poi scendere al di sotto di quella soglia.
Il contratto del 2010 parlava di 4 milioni di euro, mentre quello per l’ultima stagione in bianconero, la 2011/12, era quasi simbolico, garantendo a Pinturicchio un milione di euro, ma anche la gioia dell’ennesimo scudetto, assolutamente non da favoriti, dopo anni di digiuno, alla vigilia per le scommesse calcio con la maglia bianconera.
L'avventura di Pinturicchio in Australia
A quel punto, chiunque avrebbe pensato a un ritiro, ma non Del Piero, che ha fatto una scelta perlomeno particolare, quella di andare a giocare…dall’altra parte del mondo.
A quasi 38 anni, l’ormai ex azzurro ha deciso di provare l’esperienza in Australia, con la maglia del Sydney FC. Anche in Oceania però lo stipendio non è così male, considerando che per lui arriva un biennale da due milioni di euro a stagione.
Poi nel 2014 arriva il breve accordo con la franchigia indiana dei Delhi Dynamos, con cui Del Piero segna l’ultimo gol della sua lunga e vincente carriera.
Del Piero imprenditore negli USA
Cosa ha combinato Alex dopo aver appeso gli scarpini al chiodo? Parecchie cose, investendo parte dei guadagni ventennali in diverse attività, tutte abbastanza tradizionali.
A partire da una scelta di cuore, quella di acquistare nel 2001 le azioni della Juventus, che proprio in quell’anno aveva deciso la sua quotazione in borsa. Per il resto, un mix tra imprenditoria e immobiliare, due settori difficilmente colpiti dalle fluttuazioni del mercato.
Molti degli interessi di Del Piero sono legati a quello che è il suo nuovo paese di adozione, gli Stati Uniti. Pinturcchio ha infatti acquistato una casa a Los Angeles che i tabloid britannici valutano oltre 5 milioni di euro e proprio nella città californiana ha aperto il suo ristorante, poco sorprendentemente chiamato N.10, che nel corso degli anni è costantemente stato votato come uno dei migliori della zona.
Non che il calcio sia uscito dalle priorità di Del Piero, che anche in terra a stelle e strisce ha deciso di portare un po’ della sua esperienza.
L’ex capitano della Juventus ha infatti acquistato parte della proprietà del LA10FC, club che milita nella United Premier Soccer League, campionato di sviluppo statunitense. E a proposito di sviluppo, anche per quanto riguarda il calcio giovanile Del Piero ha deciso di dire la sua, con l’apertura di due Academy sempre con base a Los Angeles.
A questi introiti si aggiungono poi quelli da opinionista, perché nonostante la distanza e il fuso orario non sono rare le volte in cui Pinturcchio spunta sui canali Sky per dire la sua sul calcio italiano ed europeo, dall’alto di un’esperienza invidiabile.
Insomma, un post-carriera decisamente impegnato per Del Piero, che ha preferito gestire i suoi guadagni in buona parte nell’immobiliare (si parla del 40% dei suoi investimenti) e poi in attività che conosce bene, vuoi da ex calciatore, vuoi da…semplice italiano.
E visti i risultati, anche fuori dal terreno di gioco come è stato in campo, il marchio ADP10 non è semplicemente una delle scommesse sportive, ma una garanzia solida di successo costante!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 31 marzo 2022.