La stagione NBA vive di grandi momenti. Prima c’è la regular season, poi l’All Star Game, i play-off con i nostri pronostici e infine le Finals, quando viene eletta la franchigia campione.
Tre azzurri protagonisti del Draft! Oltre a Banchero prima scelta assoluta, Altri due italiani al secondo giro: Gabriele Procida chiamato con la pick 36 da Portland e Matteo Spagnolo da Minnesota con il numero 50.
Ma anche quando il pallone ha smesso di rimbalzare per la pausa estiva, c'è una data che nessun appassionato al mondo è intenzionato a perdersi: quella del Draft. L'estrazione, la chiamata, un processo che ha tanti nomi ma un solo risultato: portare i migliori talenti degli Stati Uniti (ma non solo) nelle franchigie della NBA.
Banchero e la nazionale Azzurra
L'ordine di chiamata è casuale ma non troppo, visto che la maggior possibilità di avere la prima scelta nell'estrazione ce l'hai la franchigia che è andata peggio nella ultima regular season. I giocatori possono rendersi eleggibili per la scelta e aspettare di sapere se qualcuno ha puntato su di loro.
Certo, essere scelti per primi non è per forza garanzia di successo, ma intanto porta nelle casse cestista un contratto contratto garantito dal valore altissimo. Poi sta a lui e alla capacità della sua franchigia di farlo crescere trasformarsi in un campione.
Banchero figlio d'arte
Quando si parla di Draft di solito si fa riferimento ai tanti talenti americani che giocano al college o persino che hanno appena finito il liceo (come è stato il caso di Lebron James), ma le regole non impediscono a chiunque di rendersi eleggibile.
Negli ultimi decenni, quando il basket anche al di fuori degli Stati Uniti si è espanso, non è stato raro che chiamate altissime abbiano riguardato giocatori non statunitensi.
E, per quanto possa sembrare strano, il primo europeo ad essere chiamato con la numero uno al Draft è stato un italiano, Andrea Bargnani. La carriera del Mago, scelto da Toronto nel 2006, non è andata come ci si aspettava, soprattutto a causa dei tanti infortuni che lo hanno costretto a fermarsi con una certa continuità.
Ma nonostante questo, l'NBA a comincia ad affidarsi sempre di più a dei giocatori col passaporto tricolore, soprattutto quando crescono negli Stati Uniti. E sarà decisamente il caso di Paolo Banchero, scelto con la pick numero 1 da Orlando!
Classe 2002, Banchero è figlio d'arte, visto che sua madre Rhonda Smith ha giocato con Washington University, prendendosi all’epoca il record di punti all-time della squadra.
È proprio lì che hai incontrato Mario, il padre di Paolo, anche lui nello stesso ateneo, che invece giocava a football. Rhonda ha poi giocato con i Sacramento Monarchs in WNBA e all’estero, prima di intraprendere la carriera di allenatrice. Con una famiglia così, quasi logico che il giovanissimo Paolo abbia cominciato sin da piccolo a dedicarsi allo sport, sia a entrambi quelli dei suoi genitori, che all’atletica.
Alla fine però ha vinto l'eredità materna e Banchero ha cominciato a mettersi sempre più in evidenza nel basket, anche se al liceo ha comunque continuato a giocare anche con la squadra di football.
La scelta di Duke
Quando nel 2021 ha dovuto scegliere il college, sembrava ovvio che avrebbe seguito l'esempio della sua famiglia, scegliendo la University of Washington, ma alla fine la chiamata di Duke, una delle università con la maggior tradizione cestistica, lo ha convinto a trasferirsi in North Carolina.
L'esperienza con la maglia dei Blue Devils sta andando benissimo, ma rischia però di essere molto più breve di quanto dovrebbe, visto che Banchero è già uno dei prospetti più importanti per il Draft 2022, che si terrà il 24 giugno.
Anzi, per parecchio tempo è stato il numero uno del cosiddetto Mock Draft, in cui diversi esperti e testate cercano di prevedere sia a chi finirà la prima scelta, sia chi ogni franchigia deciderà di selezionare dall’elenco di chi si è reso eleggibile.
Nonostante nelle ultime settimane sia sceso nella graduatoria, è comunque quasi certo, anche nella lavagna delle scommesse basket, che Banchero diventerà la pick più alta col passaporto italiano proprio dai tempi di Bargnani. Già, perché l’ala grande di Duke ha preso il passaporto tricolore nel 2020, grazie alla discendenza italiana di papà Mario.
Banchero e la nazionale Azzurra
Certo, all'inizio sembrava difficile immaginare che Banchero potesse optare per giocare con la nazionale italiana, come ha fatto di recente Nico Mannion, se non altro perché con una scelta nei primi 10 nel draft non è poi così impossibile pronosticare per lui una carriera capace di portarlo a vestire anche la maglia di quella statunitense.
Ma è stato proprio lui a risolvere ogni possibile equivoco spiegando che invece è interessatissimo a indossare l'azzurro, anche proprio per la scelta di Mannion e quella che stanno facendo anche tanti talenti made in USA, ma con chiare origini italiane.
Una situazione che dimostra quanto l'Italia a livello internazionale sia finalmente percepita come una nazionale in grado di attrarre talenti dal doppio passaporto che avrebbero tutta la possibilità di fare carriera anche con la maglia a stelle strisce.
In ogni caso, quel che è quasi certo è che Banchero sarà il giocatore italiano in NBA più importante assieme a Danilo Gallinari, attualmente in forza agli Atlanta Hawks, dopo il ritorno in Italia di Nico Mannion, di Nicolò Melli, ma soprattutto di Marco Belinelli, unico cestista italiano ad aver vinto l'anello con la maglia dei San Antonio Spurs e anche la celebre gara del tiro da tre punti nel weekend dello star Game.
Banchero e il Mock Draft
Dove potrebbe finire dunque Banchero? Al momento abbastanza complicato a dirsi, soprattutto perché non ci sono ancora certezze su chi otterrà la prima scelta e quelle successive. Nella maggior parte dei mock draft e nelle relative scommesse NBA comunque Banchero è inserito nelle prime tre scelte, solitamente in compagnia di Chet Holmgren di Gonzaga.
Nell'ultimo periodo però è spuntato un concorrente nel suo ruolo, quello di ala grande, Jabari Smith, che potrebbe così rubargli la prima pick in una squadra che ha bisogno di un giocatore capace di essere difensivamente affidabile, ma anche in grado di dare parecchio supporto alla fase offensiva.
Nelle simulazioni, la franchigia che sembra più propensa a regalargli un contratto sembra quella degli Oklahoma City Thunder, attualmente in pessime acque nella stagione in corso e quindi abbastanza accreditata per una delle pick più alte nella lottery.
Una franchigia che già conosce il basket italiano, considerato che è stata una delle squadre proprio di Gallinari, che alla Chesapeake Energy Arena ha disputato una delle sue migliori stagioni in NBA. Gallo quindi potrà consigliare alla grandissima Banchero, con la consapevolezza che la crescita del ragazzo di Seattle sarà importante anche per tutto il movimento nazionale…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 18 marzo 2022.