Se c’è un lavoro nel mondo del calcio che è totalmente cambiato grazie alla tecnologia, quello è quello dello scout. Una volta, gli osservatori erano costretti a recarsi in campi sperduti per andare a visionare questo o quel calciatore, spesso potendo basare i propri giudizi su una singola prestazione, capace di essere fuorviante sia in senso positivo che in senso negativo.
Il dipartimento scouting di una società
Gli stipendi degli osservatori in A e B
La prima grande rivoluzione del mestiere è stata quella delle videocassette, che negli anni Novanta hanno permesso di fare grandissimi colpi, ma anche di portare a casa parecchi flop, grazie un ottimo lavoro di editing che evidenziava le qualità (o le presunte tali) di un calciatore, facendo in modo che non si vedessero i difetti.
Il dipartimento scouting di una società
Ora, però, con l’avvento della rete, tutto è cambiato. Lo scout non è più costretto a sobbarcarsi viaggi lunghissimi e partite in condizioni meteo pessime, perché quello dell’osservatore è diventato un lavoro che si fa attraverso il computer. E non solo utilizzando lo schermo per vedere le ore, se non i giorni di video di un singolo calciatore che sono a disposizione tra video pubblici e software appositi.
Come abbiamo evidenziato definendo il calcio hitech si lavora anche al PC, perché tra le capacità che lo scout moderno deve avere, oltre a un occhio per il talento e per le capacità tattiche di chi scende in campo, c’è anche lo studio delle statistiche, ormai considerate utilissime (e in alcuni contesti addirittura fondamentali) per giudicare a pieno un calciatore senza basarsi solo su quello che si può vedere a occhio nudo.
Una situazione simile ha portato a un miglioramento esponenziale delle possibilità del singolo osservatore, che può fare molto più lavoro in meno tempo e con meno difficoltà logistiche. Ecco perché sono sempre più i giovani che nel tempo libero si dedicano all’hobby dello scouting, sperando che le loro doti vengano notate e apprezzate da qualche club, per trasformare una passione in un lavoro a tempo pieno.
Ma è proprio così che funziona? Non esattamente. Le strutture di scouting interne a una società di calcio, soprattutto a livello professionistico, sono molto più articolate di quanto si possa pensare. Intanto, spesso e volentieri, ci sono interi gruppi di persone, con l'Udinese apripista in Italia, che si muovono assieme ai direttori sportivi, che si creano un team che, anche grazie alle nuove metodologie di lavoro non legate strettamente al territorio, si può “spostare” di squadra in squadra quando il DS sceglie di andare altrove.
Quanto guadagna uno scout?
Dunque, l’assunzione di un nuovo direttore sportivo porta quasi sempre a una vera e propria rivoluzione del settore scouting di una società.
Ma la domanda che certamente interessa a chi vuole intraprendere questa professione è una sola: quanto guadagna uno scout? Una risposta univoca non c’è, perché ci sono diverse variabili di cui tenere conto. La prima, neanche a dirlo, è l’importanza del club per cui si lavora.
Fino a quando si parla di calcio dilettantistico, in cui lo scouting è rimasto ancora legato alla presenza fisica dell’osservatore (se non altro per la mancanza di dati per i calciatori delle squadre non professionistiche), è ancora frequente la collaborazione…in amicizia, senza che il club sborsi un euro, se non un eventuale rimborso per le spese di trasferta, per il lavoro dello scout.
Crescendo di livello, ovviamente, i club cominciano ad avere disponibilità economiche diverse e considerando che la compravendita dei calciatori è uno dei modi migliori per far fiorire le finanze di una società, lo scouting viene quasi sempre inserito tra le priorità, assumendo diversi collaboratori esterni che vanno ad aggiungersi a quelli più fidati del DS, che invece nei grandi club vengono messi direttamente sotto contratto.
Gli stipendi degli osservatori in A e B
Lo stipendio di un osservatore di livello base, quindi un semplice collaboratore, di un club di Serie B può dunque raggiungere i 1000 euro netti, con la possibilità di aumentare la retribuzione in base all’esperienza. Quando si sale in Serie A, invece, in particolare per le squadre in testa alle quote Scudetto aumentano anche gli stipendi, per cui chi collabora (ma non è interno alla società!) con il club può anche arrivare a guadagnare 2000 o 2500 euro.
Quando poi si riesce ad ottenere un contratto, allora cambia tutto, perché i migliori osservatori, quelli che spesso e volentieri fanno le fortune di una squadra, guadagnano anche cifre molto più consistenti. Quello che però va anche considerato è che i guadagni di chi è a un livello basso possono non essere l’unica fonte di introito, anzi, non lo sono quasi mai. La possibilità di svolgere la propria attività attraverso il computer ha reso il lavoro dello scout un ottimo…secondo lavoro, che si fa nel tempo libero e va a implementare lo stipendio che già si percepisce altrove.
Fare carriera nello scouting
Inoltre, c’è anche da aggiungere che quando un club inserisce un osservatore nel proprio organigramma, gli fornisce anche i tool necessari per la versione moderna del lavoro. Ricevere da una società il compito di osservare questo o quel calciatore o di cercare prospetti in determinati ruoli significa anche ottenere gratuitamente i software e l’accesso alle librerie dati che sono fondamentali per un lavoro analitico.
Tutte cose che a chi dovesse decidere di lavorare in proprio, costerebbero parecchio. Basterebbe pensare che se è vero che l’accesso base al più celebre è a 10 euro al mese, c’è anche il livello massimo, quello che ovviamente serve a chi lavora con società che giocano in campionati importanti, che ne costa 4000 l’anno.
Dunque, per quanto non siano certamente le cifre che ci si aspetta quando si immagina di lavorare nella…fabbrica del calciomercato, dove volano bonifici a sei zeri come fossero nulla, bisogna anche pensare che per chi ha cominciato da poco e vuole fare esperienza, anche i 1000 o i 2000 euro che si ricevono sono un ottimo compromesso. E poi la differenza…la fa l’abilità, oltre che la fortuna di lavorare con un buon direttore sportivo: pensate la bravura dell'osservatore dell'Hoffenheim che ha scovato nella Serie B brasiliana, Firmino, sempre ottima opzione di marcatore per le scommesse calcio.
Se l’osservatore segnala un buon calciatore, che magari non viene acquistato ma fa bene altrove, le possibilità di veder salire la propria considerazione (e con essa anche i propri introiti) è alta. Se invece si consiglia a tutti i costi qualcuno che si rivela un flop colossale, allora meglio mettersi di impegno e cercare un altro giocatore, che faccia dimenticare quanto combinato precedentemente. Rischi del mestiere, come del resto ce ne sono in qualsiasi altro lavoro!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.