L'epopea quasi centenaria dello stadio Artemio Franchi di Firenze si arricchisce di un nuovo capitolo. Il bando del 2021 per la ristrutturazione del celebre impianto fiorentino ha individuato quale sarà il progetto che trasporterà il Franchi e il tifo viola in una nuova dimensione, adattando a standard moderni senza inficiare sul paesaggio e sullo skyline cittadino quello che è uno degli stadi più importanti del paese, nonché un edificio che è classificato come monumento nazionale.
La ristrutturazione per Italia '90
Il progetto Hirsch per il nuovo Franchi
La copertura fotovoltaica per lo stadio di Firenze
I costi ed i tempi per la nuova ristrutturazione
Nervi e la Torre di Maratona
La storia del Franchi comincia alla fine degli anni Venti del XX secolo, quando la neonata Fiorentina è alla ricerca di una casa degna del suo lustro. Per costruire lo stadio viola viene individuata la zona di Campo di Marte, di proprietà del demanio militare, mentre della progettazione strutturale viene incaricato Pier Luigi Nervi. Nasce così nel 1931 lo stadio Giovanni Berta, dal nome gruppo rionale che per primo aveva proposto di utilizzare il quartiere per la costruzione dell’impianto.
Gli elementi architettonici più caratteristici della prima versione dello stadio sono certamente la tribuna coperta con una pensilina a sbalzo di una delle tribune e l’iconica Torre di Maratona, posta su quella di fronte. Nel dopoguerra l’impianto prende il nome di Stadio Comunale e ospita parecchi eventi importanti, non solo calcistici, venendo scelto come location per gli Europei e anche per le partite dei Giochi Olimpici di Roma.
Iconico, nel 1979, il concerto di Patti Smith proprio allo stadio di Firenze!
La ristrutturazione per Italia '90
La grande ristrutturazione arriva però in previsione di Italia ’90, quando lo stadio, che ha già ospitato i Mondiali del 1934, viene ammodernato per essere sede di tre partite dei gironi e di un quarto di finale, quello vinto ai rigori, dopo il noioso 0-0 nei 120' minuti come ricorderanno gli appassionati di scommesse calcio, dall'Argentina sull'ex Yugoslavia.
L’impianto, che nel 1991 viene dedicato allo storico presidente della FIGC e della UEFA Artemio Franchi, viene privato della pista di atletica, il che permette la costruzione di ulteriori tribune che ampliano la capienza fino a 49mila posti.
I lavori di quel periodo, però, sono stati negli anni bersaglio di numerose critiche, in quanto considerati esteticamente irrispettosi di un impianto che nel 1983 era stato messo sotto tutela delle Belle Arti in quanto monumento di interesse nazionale.
Il progetto Hirsch per il nuovo Franchi
Ed ecco perché il bando di riqualificazione proposto nel 2021 aveva dei paletti ben precisi, come l’impossibilità di abbattere la struttura e la necessità di valorizzare gli elementi caratteristici come la pensilina a sbalzo e la Torre di Maratona.
Alla fine, tra le tante proposte arrivate che immaginavano il nuovo Franchi, ha vinto quella presentata da David Hirsch, destinata a trasformare non solo lo stadio, ma anche la zona circostante di Campo di Marte, in uno spazio pubblico che possa essere goduto sia dai residenti di Firenze, che anche dai tanti turisti che ne affollano le strade.
Il punto principale del progetto vincitore è stato il rispetto e la valorizzazione dell’opera originaria di Nervi, con i già citati vincoli su tribuna principale e torre, ma anche sul mantenimento e la ristrutturazione sia della Curva Fiesole che di quella Ferrovia. In aiuto in questo senso è arrivata la possibilità di rimuovere dal progetto le aggiunte fatte in occasione degli interventi che hanno preceduto Italia ’90, considerate non vincolanti allo spirito dell’impianto originale.
La copertura fotovoltaica per lo stadio di Firenze
Potendo intervenire in questa maniera, Hirsch ha proposto una ristrutturazione delle curve, che permette di sfruttare lo spazio che si creerà tra quelle vecchie e quelle nuove in maniera molto creativa. Il progetto prevede la creazione di un Auditorium dal lato della Curva Fiesole e di uno spazio espositivo da quello della Curva Ferrovia. L’elemento che balza più all’occhio è però quello che nasce come ritocco allo stesso tempo innovativo e conservativo: una copertura fotovoltaica leggera e orizzontale, che non andasse a impattare sullo skyline cittadino.
La nuova copertura, che sarà sempre più sottile man mano che ci si avvicina all’altezza del terreno di gioco, permetterà di riparare dalle intemperie le gradinate, eviterà la formazione di bolle di calore nell’impianto e soprattutto è stata disegnata per mettere in evidenza sia la tribuna principale, che verrà restaurata nei materiali ma lasciata intatta nel design, che la torre.
Inoltre, la copertura è fondamentale anche per la sostenibilità energetica del progetto, dato che verranno installati pannelli fotovoltaici in grado non solo di fornire energia all’impianto, ma anche in parte alla zona circostante e alle novità previste per Campo di Marte.
La zona esterna allo stadio sarà infatti rinnovata con la creazione di due “fogli” che si integrano al paesaggio, con vista rispettivamente verso gli Appennini e verso il centro città, che delineeranno alcune aree di diversa fruizione: una commerciale e direzionale, con la creazione di centri servizi e attività, un polo ricettivo e un parco cittadino, per una vera e propria rinascita dell’intero quartiere, sempre rispettando sia il progetto originario della zona che le necessità di una città il cui centro storico è pur sempre patrimonio UNESCO e quindi legato a diversi vincoli impossibili da aggirare.
I costi ed i tempi per la nuova ristrutturazione
Non resta dunque che parlare di tempi e di costi. Oltre l'investimento di Rocco Commisso nel centro di allenamenti, il progetto ha un costo di circa 135 milioni di euro e verrà finanziato in parte attraverso il Recovery Fund, che come ha spiegato il sindaco Nardella coprirà circa 95 milioni. Il resto potrebbe arrivare dal Ministero dell’Interno, visto che Firenze proporrà il restauro del Franchi al al Piano Integrato Città Metropolitane, con la possibilità di ricevere un finanziamento da parte dello Stato di ulteriori 55 milioni.
Per quanto riguarda le tempistiche, invece, la roadmap mette fretta, in quanto prevede che i cantieri entrino in funzione entro il 2023 e che i lavori di ammodernamento e di riqualificazione della zona terminino entro il 2026. Una notizia che potrebbe allarmare i tifosi della Fiorentina, che però possono stare tranquilli.
Come già avvenuto durante la ristrutturazione totale di altri impianti (e viene in mente il Santiago Bernabeu), il cantiere che riguarda le modifiche allo stadio verrà sviluppato nell’arco di due stagioni, iniziando nella stagione estiva e riguardando solo una metà dell’impianto, per permettere comunque l’ingresso degli spettatori, seppure a capienza ridotta. Il ritorno al 100%, con una capienza prevista che supera i 40mila posti a sedere, è previsto per la terza stagione dall’inizio dei lavori.
Musica per le orecchie della proprietà e dei tifosi, che tra qualche anno potranno inaugurare il nuovo Artemio Franchi, nella speranza che la…terza vita dell’impianto porti fortuna alla gloriosa Fiorentina che, con un impianto moderno, sarà quasi sempre favorita per le scommesse Serie A nelle partite casalinghe!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.