Cosa si fa quando si ha in rosa un calciatore promettente che però non trova spazio? Oppure se ci si vuole liberare per un anno di un ingaggio, senza però perdere il controllo del cartellino del giocatore? Semplice, lo si manda in prestito.
Una formula che nel corso dei decenni ha portato risultati talmente ottimi che più di qualche club (in particolare le big) ne ha cominciato ad abusare.
Le nuove regole per i trasferimenti temporanei
Le eccezioni al numero massimo di prestiti
Arriva il momento per le squadre B?
Le nuove regole per i trasferimenti temporanei
L’accaparramento dei giovani talenti, che vengono acquistati e poi girati in prestito a volte anche per parecchi anni, ha portato a un depauperamento delle società meno importanti e anche a un mancato sviluppo di quei calciatori che da queste situazioni hanno avuto difficoltà. Tutte cose che la FIFA ha deciso di combattere. Ed ecco perché dal 1 luglio 2022 sono in vigore nuove regole che riguardano il prestito dei calciatori.
Quella più importante è certamente quella che limita il numero di calciatori in prestito in entrata e in uscita. Una limitazione che non esisteva e che ha portato alcuni club (come Juventus, Atalanta per le quote Serie A o Chelsea o Real Madrid in Europa) ad avere decine di calciatori in prestito in giro per l’Italia ed il Continente.
Il numero massimo di prestiti
Ora questo non sarà più possibile, perché c’è un numero massimo di calciatori prestabili e ricevibili.
Nella stagione 2022/23 sarà di 8, ma è destinato a scendere: nel 2023/24 saranno soltanto 7 e la norma entrerà a pieno regime nella stagione 2024/25, quando sarà possibile rispettivamente prestare e/o farsi prestare un massimo di 6 calciatori.
Nella foto, Fagioli gioiello in prestito dalla Juve!
Le eccezioni al numero massimo di prestiti
Sono previste però due tipologie di eccezioni a questa regola. La prima è quella che esclude tutti i calciatori professionisti di età pari o inferiore ai 21 anni. Il che significa che se un club ritiene che un giovane possa beneficiare dal prestito, potrà mandarlo liberamente a giocare, ma che se vorrà farlo dopo che ha compiuto 22 anni dovrà occupare uno degli slot previsti.
L’altra eccezione riguarda invece quei calciatori che sono stati formati nel settore giovanile del club che li presta. Di conseguenza i club con vivai floridi potranno continuare a prestare le proprie stelline che diventano fuori età per la Primavera, campionato vinto dall'Inter con una rimonta clamorosa ai supplementari, anche per le scommesse live, senza dover rischiare di perdersi qualche talento importante rilasciato un po’ troppo in fretta.
Le nuove norme non si fermano comunque qui. Per evitare il viavai di prestiti tra società “amiche” o addirittura che fanno capo alla stessa proprietà, le nuove norme prevedono che non si potranno registrare più di tre giocatori arrivati in prestito dallo stesso club, limitando di fatto a tre in entrata e tre in uscita i movimenti possibili tra due squadre.
Arriva il momento per le squadre B?
Abolita anche la possibilità del…prestito del prestito. In precedenza, un club che riceveva un calciatore in prestito poteva, previo accordo con il club che ne possedeva il cartellino, subappaltare il calciatore a un terzo club. Ora questo non sarà più possibile.
Nell'immagine l'esordio azzurro di Cancellieri, arrivato in prestito tra gli acquisti Lazio!
Insomma, si tratta di una stretta importante e che rischia di sconvolgere un po’ il modo di fare mercato di molti club. Anche perché negli ultimi anni si è diffusa parecchio la formula del prestito con diritto o con obbligo di riscatto, nata per differire i pagamenti nei bilanci successivi o semplicemente per…provare il calciatore prima di acquistarlo.
Ora però anche i giocatori ceduti con questa formula entreranno a far parte del conteggio dei prestiti, riducendo così ulteriori spazi di cessione in prestito per chi andrebbe effettivamente altrove per acquisire minutaglie.
Dunque, la soluzione più logica sembra quella delle squadre B, come la Juve Under 23 almeno per i grandi club che avranno sicuramente un problema di sovraffollamento delle rose. Ma chissà se basterà…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.