Pur essendo la nazionale che farà…il percorso più breve per arrivare in Qatar, la strada dell’Arabia Saudita verso i mondiali 2022 è stata abbastanza lunga. La nazionale saudita è infatti passata per il secondo e per il terzo turno delle qualificazioni asiatiche, giocando un totale di 18 partite.
Il primo girone (con Uzbekistan, Palestina, Singapore e Yemen) i sauditi l’hanno vinto agevolmente, con 6 vittorie e 2 pareggi in 8 gare. Più complicato il turno successivo, terminato comunque al primo posto davanti al Giappone, unica squadra, per le scommesse live, che è riuscita a battere l’Arabia Saudita nel corso delle qualificazioni.
La storia dell'Arabia Saudita ai Mondiali di calcio
Nel 2018 una vittoria nel girone
L'Arabia Saudita è una selezione Nike
Perché sono famosi con il nome di Figli del Deserto
Tutti i record della nazionale araba
Il sistema di gioco è un classico 4-2-3-1
La stella dell'Arabia Saudita è Al-Dawsari
L'esperienza del CT francese Herve Renard
Il girone dell'Arabia al Mondiale 2022 ed i precedenti
Le quote Mondiali 2022 di 888sport per l'Arabia Saudita
La storia dell'Arabia Saudita ai Mondiali di calcio
Quella in Qatar sarà la sesta Coppa del Mondo della storia dell’Arabia Saudita. Il debutto iridato è relativamente recente, visto che risale al 1994, ma da quel momento i Figli del Deserto hanno saltato solamente due edizioni (2010 e 2014).
La miglior prestazione è quella dell’esordio, quando l’Arabia Saudita si qualifica sorprendentemente al secondo posto del suo girone nonostante la presenza di Belgio (battuto clamorosamente per 1-0), Paesi Bassi e Marocco, per poi essere eliminata agli ottavi di finale nel match contro la Svezia, perso per 3-1.
Nel 2018 una vittoria nel girone
I sauditi hanno portato a casa ricordi positivi anche dalla Russia. L’edizione 2018 ha visto il ritorno ai mondiali dopo due edizioni saltate e l’Arabia Saudita, nonostante l’eliminazione al primo turno, si è ben comportata.
In un gruppo complicato, con la presenza dell’Uruguay, dei padroni di casa della Russia e dell’Egitto, è arrivata, come un bonus scommesse, la vittoria contro gli africani a fronte della netta sconfitta contro i russi (5-0), ma anche della buona partita contro i sudamericani (terminata 1-0 per l’Uruguay).
L'Arabia Saudita è una selezione Nike
Le divise create dalla Nike per il Qatar riprendono colori e motivi tipici della storia della nazionale saudita.
La prima maglia è bianca con dettagli (il colletto e il logo dello sponsor verdi) e una trama che richiama una palma. La seconda maglia è invece verde, ma di una tonalità più scura di quella utilizzata solitamente e arricchita da un pattern tonale che si espande per tutte le zone della divisa. In questo caso, i dettagli sono di colore diverso, un verde leggermente più chiaro per il colletto e il bianco per il logo dello sponsor.
Perché sono famosi con il nome di Figli del Deserto
Uno dei soprannomi della nazionale dell’Arabia Saudita non può che provenire dall’ambiente più familiare a tutti gli abitanti del paese, il deserto. E infatti la squadra è conosciuta come Figli del Deserto.
Tra gli altri ci sono “Gli uomini in verde” e Falchi Verdi o Falchi Arabi, visto che lo stemma sulla maglia presenta proprio un falco, volatile tipico della zona.
Tutti i record della nazionale araba
La migliore vittoria della storia della nazionale dell’Arabia Saudita risale al 2015, quando i Figli del Deserto rifilano uno 0-10 a domicilio alla rappresentativa di Timor Est. La peggiore sconfitta è invece arrivata nel 1961 contro una nazionale…che non esiste più: 13-1 contro la Repubblica Araba Unita, selezione di Egitto e Siria, all’epoca unite sotto la stessa bandiera.
Il calciatore con più presenze è l’ex portiere Mohamed Al-Deayea, con 178 gettoni e quattro mondiali disputati. Il miglior marcatore è invece Majed Abdullah con 72 gol con la maglia della nazionale.
Il sistema di gioco è un classico 4-2-3-1
Negli ultimi tempi, l’Arabia Saudita sembra aver scelto il modulo con cui affrontare la Coppa del Mondo, ovvero il 4-2-3-1.
La formazione titolare è composta da Al-Owais in porta, Al-Burayk e Al-Sharani come terzini, Madu e Tambakti al centro della difesa, Kanno e Al-Najei a centrocampo, Al-Dawasari, Al-Faraj e Bahebri sulla trequarti a supporto del centravanti Al-Buraikan.
La stella dell'Arabia Saudita è Al-Dawsari
La stella della squadra è il trentunenne Salem Al-Dawsari, ala sinistra dell’Al-Hilal, club in cui è cresciuto e in cui ha sempre militato, se si esclude una breve esperienza in Spagna, in prestito al Villarreal nella stagione 2017/18.
Non che il periodo all’Estadio de la Ceramica sia stato indimenticabile, anzi: per Al-Dawsari appena una trentina di minuti, nell’ultimo match della stagione e con tanto di ammonizione per fallo tattico a una manciata di secondi dalla fine. Ma almeno la partita…era contro il Real Madrid! Per lui nel club c’è uno stipendio da oltre un milione di euro a stagione.
La possibile sorpresa è invece un classe 2000, il centravanti Firas Al-Buraikan. Per lui, bomber dell’Al-Fateh, esordio in nazionale a 19 anni e nell’ultimo periodo il posto da titolare al centro dell’attacco della nazionale saudita.
Sono stati suoi alcuni dei gol più pesanti nell’ottica delle qualificazioni asiatiche, come la rete che ha permesso ai sauditi di battere il Giappone e quella che ha suggellato la vittoria contro la Cina nel turno successivo.
Il capitano Salman Al-Faraj
Il capitano e il leader della squadra è Salman Al-Faraj. Il trequartista, che ha sempre giocato nel campionato saudita ed è anche il capitano della sua squadra di club, l’Al-Hilal, è già stato protagonista nel mondiale 2018, quando ha segnato su calcio di rigore una delle due reti che ha permesso all’Arabia Saudita di battere l’Egitto.
Per lui, che è nell’orbita della nazionale da ormai più di 10 anni, sarà la prima competizione da capitano, in quanto ha ricevuto la fascia soltanto nel 2021. La fedeltà all’Al-Hilal gli viene ripagata con circa un milione a stagione.
L'esperienza del CT francese Herve Renard
Il CT dell’Arabia Saudita è il francese Hervé Renard, assunto nel 2019 dopo che nell’edizione 2018 dei mondiali aveva guidato il Marocco. Per lui quella saudita è la quinta nazionale allenata, considerando che si è anche seduto sulla panchina della Costa d’Avorio, su quella dello Zambia (in due distinte occasioni) e su quella dell’Angola.
La sua esperienza internazionale, con un palmares che presenta due Coppe d’Africa vinte (Zambia 2012 e Costa d’Avorio 2015) costa non poco alla federazione saudita, che paga il transalpino circa 1,1 milioni di euro all’anno.
Il girone dell'Arabia al Mondiale 2022 ed i precedenti
Girone completamente inedito per l’Arabia Saudita, che nel suo raggruppamento affronta squadre mai incontrate a livello di Coppa del Mondo, anche se c’è comunque stato modo di sfidarsi in situazioni diverse oltre alle classiche amichevoli.
L’Argentina è stata affrontata anche in un torneo locale, per quanto riguarda il Messico tra i precedenti c’è anche una partita in Confederations Cup, mentre con la Polonia l’unico incontro era senza nulla in palio.
Le quote Mondiali 2022 di 888sport per l'Arabia Saudita
In un gruppo che non solo presenta l’Argentina come chiara favorita, ma anche il solido Messico e la Polonia di Lewa alla ricerca l’accesso agli ottavi, l’Arabia Saudita non può, per i pronostici Coppa del Mondo, passare il turno, almeno sula carta.
Nelle tre partite del girone, però, gli arabi, possono impensierire, eccome, le rivali, come ampiamente dimostrato nell’ultima partecipazione, più che dignitosa!
Giocare, a quota ben sopra la pari il Goal, in uno due incontri dell´Arabia Saudita potrebbe essere un’idea assolutamente vincente!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo