Abbiamo iniziato il nostro racconto della categoria Under 19, parlando della Roma e dello straordinario servizio reso alla causa sportiva e finanziaria di Trigoria da Alberto De Rossi che ha rinunciato ad una carriera anche su importanti panchine di prime squadre per dedicarsi, esclusivamente, alla crescita dei ragazzi giallorossi.
La Primavera per costruire gli allenatori
La rosa della Primavera del Milan 2020/2021
La Primavera per costruire gli allenatori
Affrontiamo con questo contenuto, un esempio diametralmente opposto, non sbagliato che sia chiaro: a Milanello la panchina della Primavera è stata utilizzata in questi anni per costruire allenatori per la prima squadra.
Dei tecnici che hanno iniziato alla guida di una squadra di Serie A la stagione 2020/2021, ben tre hanno trascorso una o più stagioni a Milanello, a contatto con i giovani rossoneri: l’ex fantasista Giovanni Stroppa dal 2009 al 2011, Filippo Inzaghi nella stagione 2013/2014, dopo aver guidato nella stagione precedente la formazione Allievi; Gennaro Gattuso dal 2017 per qualche mese, prima di prendere il posto di Vincenzo Montella.
Probabilmente ne va segnalato un quarto perché è corretto evidenziare come il maggiore dei fratelli Inzaghi lasci la panchina della Primavera nel 2014 a Cristian Brocchi, che alla guida del Monza la Serie A, ha il dovere di raggiungerla nel 2021!
L’ex bomber di tanti mercoledì di Coppa ha fatto della Primavera il suo biglietto da visita, riservando alla rosa vittoriosa al Viareggio 2014 le stesse attenzioni di cui gode una prima squadra blasonata.
All’indomani del successo per 3-1 sull’Anderlecht, nella ripetizione della finale dell’annata precedente, le parole di SuperPippo sono state chiarissime: “Questi ragazzi sono la mia Champions!”. Per le scommesse serie A qualcuno si sbagliava ad avvicinarlo da quel lunedì alla panchina di Seedorf?!... Probabilmente, no!
Il palmares rossonero
Una similitudine interessante tra il Milan e quella che, di fatto, è la sua seconda squadra, è la propensione a vincere le coppe, siano quelle organizzate dalla UEFA o dal leggendario comitato organizzatore toscano, più che i campionati: due soli scudetti per il Milan tra i grandi negli ultimi 21 anni, ma tanta, tante coppe.
Nei giovani un solo scudetto primavera, nel lontanissimo 1964/1965, ma ben nove edizioni del torneo viareggino.
Il caso Cristante
Nell'estate 2014, nonostante il clamoroso fallimento della spedizione Azzurra in Brasile guidata da Cesare Prandelli, in quel momento non a disagio nel mondo del calcio, tanti calciatori italiani si sono trasferiti all'estero.
Tra i convocati per il Mondiale dei Mondiali, tre degli attaccanti in rosa, Immobile, Balotelli, Cerci grazie anche allo straordinario talento dei rispettivi agenti, hanno trovato società di primissima fascia come, in ordine, il Borussia Dortmund, il Liverpool e, addirittura, l'Atletico Madrid, poche settimane prima Campione di Spagna e, per le scommesse ad un calcio d'angolo di distanza da battere i cugini del Real nella finale di Champions di Lisbona.
Come (non) abbiano inciso in Bundes, Premier e Liga i nostri non è il tema di questo contenuto, ma partendo dalla moda di comprare calciatori dalla A, ci interessa ricordare, sempre in quelle settimane, il trasferimento a titolo definitivo dell'allora diciannovenne di belle speranze Bryan Cristante dal Milan al Benfica.
Il centrocampista classe '95 che, nel corso della sua crescita calcistica, diventerà, prima, un trequartista di inserimento dal gol facile attraverso i faticosi allenamenti di Gasp e, poi, un jolly indispensabile per la Roma di Fonseca, apprezzato anche dal CT Roberto Mancini, nel 2014 è stato ceduto alla prima società del calcio portoghese per soli 6 milioni di euro, secondo quanto riportato dai quotidiani.
La cifra ufficiale nel bilancio di quell'anno sportivo con la perdita record (viene da sorridere per quello che dovranno sopportare solo alcuni mesi più tardi le casse rossonere) di 91 milioni, tra l'altro cristallizza numeri inferiori, 4,97 milioni, quasi tutti iscrivibili a plusvalenza.
In un settore giovanile nel quale i talenti più importanti erano rappresentati da Paloschi, De Sciglio, Verdi e, appunto, Cristante, poi tutti protagonisti di carriere importanti o, comunque, dignitose, si preferisce fare cassa con i giovani per finanziare il monte ingaggi. L’errore si dimostrerà doppio, rectius, quintuplo, quando l’italocanadese passa dall’Atalanta alla Roma per una cifra complessiva tra prestito, obbligo di riscatto e bonus facilmente raggiungibili, di 30 milioni di euro.
Stesso ragionamento, naturalmente, può essere enunciato per Locatelli per non parlare di... Pierre-Emerick Aubameyang!!!
La stellina Lorenzo Colombo
Mentre Gigione Donnarumma in Primavera non ha, di fatto, mai parato, l’ultimo gioiellino cresciuto a Milanello è sicuramente il centravanti moderno Lorenzo Colombo, attaccante classe 2002, attualmente in prestito alla ambiziosa Cremonese che lotterà, dopo questa stagione iniziata male, per un posto nella Serie A 2022.
Il ragazzo di Vimercate, bomber principe di tutte le selezioni azzurre della sua fascia d’età, ha già battuto un record nella meravigliosa storia della società rossonera, quello del più giovane ad andare in gol. Nel terzo turno preliminare dell’Europa League 2020/2021, con Ibra fermo ai box, Stefano Pioli decide di schierare dieci titolarissimi.. + Colombo come riferimento offensivo centrale nel suo 1-4-2-3-1 contro i norvegesi del Bodo/Glimt.
Nella partita che farà scoprire ai responsabili dello scouting di via Aldo Rossi Hauge, assist di sinistro e gol con botta da fuori di destro per il norvegese, Lorenzo, prima, al 25’ chiama al miracolo il portiere ospite, su una pronta girata in area di sinistro a giro; solo qualche minuto più tardi realizza la rete del momentaneo 2-1, sfruttando un assist di tacco del turco Hakan Calhanoglu, in serata di gala, stile Bayer Leverkusen!
La rete di Colombo porta il Milan allo spareggio in Portogallo contro il Rio Ave che resterà nella mente degli appassionati di statistiche correlate al football per l’interminabile sequenza (24 tiri complessivi) di calci di rigore ed ha un sapore ancor più dolce se consideriamo che l’attaccante segna a raffica a Milanello dalla categoria… Pulcini!
La rosa della Primavera del Milan 2020/2021
L'organico della Under 19 2020/2021, allenata con grande professionalità da un tecnico di livello come Federico Giunti, con alle spalle esperienze importanti in panchina come quella da assoluto protagonista alla guida del Perugia ed allestita con grande attenzione al mercato internazionale come testimoniano i due milioni spesi per comprare dall’Hammarby di Ibra (sì, avete letto bene) l’attaccante classe 2003 Emil Robac.
Ricordiamo che Giunti, primo nel Girone A con sedici punti di vantaggio sulla SPAL nel 2020, ha riportato il Milan in Primavera 1 dopo l'infausta retrocessione.
Vogliamo descrivere le doti di un centrocampista italiano del quale sentiremo sicuramente parlare: Alessio Brambilla, capitano e direttore d’orchestra nel sistema di gioco 1-4-3-3 dal quale parte il tecnico di Città di Castello. Brambilla, figlio di Massimo, apprezzato e pluridecorato tecnico dell’Atalanta Primavera, è un regista pulito che sceglie sempre la soluzione più utile alla sua squadra.
Campione d’Italia con la categoria Under 16 contro la quotata Roma nel 2017, il ragazzo, seguito da un’agenzia importante come la TMP Soccer di Tullio Tinti e Fausto Pari, per ritagliarsi un ruolo anche nel calcio dei grandi, deve crescere dal punto di vista fisico e, soprattutto, non sbagliare la prima scelta nel professionismo.
*Le immagini dell'articolo, entrambe distribuite da AP Photo, sono di Luca Bruno ed Antonio Calanni. Prima pubblicazione 25 marzo 2021.