Chi è il centrocampista più forte del mondo? Una domanda ancora più complicata rispetto a quella che si può fare su altri ruoli, perchè ci sono talmente tanti modi di intendere la posizione in campo che è impossibile stilare una graduatoria con criteri uniformi.
Dunque, tanto vale prendere le diverse tipologie di centrocampisti, magari semplificarle anche un po’, e trovare chi negli ultimi anni le ha interpretate meglio. Naturalmente, rispetto al miglior difensore del mondo, qui i pareri saranno più concordi…
JORGINHO
Se l’idea di centrocampista perfetto è quella del calciatore che dà il ritmo alla partita e che fa girare la squadra come un orologio svizzero, beh, in quel caso tra i migliori c'è un italiano, protagonista di un inedito double per le quote Champions League , campione d’Europa sia con gli azzurri che con il Chelsea, sempre nella calda estate 2021. Jorginho ha preso nei suoi piedi l’eredità di Andrea Pirlo, considerato uno dei migliori registi di tutti i tempi, e non demerita troppo nel confronto.
L’italo-brasiliano ha avuto inizi difficili a Verona, ma quando si è trasferito a Napoli e ha incontrato Sarri è esploso, trasformandosi nel miglior gestore del pallone di tutta la Serie A. il tecnico se lo è poi portato al Chelsea, dove è rimasto fondamentale anche quando il suo mentore è tornato in Italia. Nonostante il passaporto brasiliano, è stata l’Italia a fidarsi di lui e non si può certo dire che non sia stata una scelta giustissima.
Le prestazioni di Jorginho durante l’Europeo sono state fondamentali affinché la squadra di Mancini portasse a casa la competizione e, unite alla grandissima stagione del Chelsea, con cui ha vinto la Champions League, gli hanno permesso addirittura di finire tra i primi calciatori del mondo quando c’è stata l’assegnazione dell’ultimo Pallone d’Oro.
Certo, peccato per i rigori sbagliati con la maglia numero 8 della Nazionale negli ultimi tempi, ma non si può avere tutto dalla vita.
N’GOLO KANTÉ
Se fare il centrocampista significa recuperare palloni, allora nessuno al mondo sa farlo meglio del francese N’Golo Kantè, Uno la cui umiltà è pari soltanto all’importanza che ricopre nelle sue squadre, che si parli di nazionale o dei club.
Il suo continuo dinamismo, che ha portato alla nascita di parecchi modi di dire che lo riguardano (come quello secondo cui il 70% della Terra è coperto d’acqua, mentre il resto è coperto da Kantè), è infatti stato la fortuna di tante vittorie da assoluto outsider per le scommesse calcio, prima del Leicester di Claudio Ranieri e poi del Chelsea di Antonio Conte e di Tuchel, oltre che della Francia campione del mondo.
Il transalpino è in grado di essere praticamente ovunque, spuntando quando meno te lo aspetti per strappare via il pallone a chi ce l’ha.
E pensare che in fondo Kantè il calciatore non era neanche sicuro di riuscire a farlo, al punto che quando giocava nelle divisioni inferiori francesi nessuno lo voleva e lui, per non rimanere senza nulla in mano, si era preso il diploma da ragioniere. Per fortuna del calcio, però, il suo destino era un altro…
JOSHUA KIMMICH
A proposito, se invece si pretende proprio tutto, tutto, ovviamente senza i picchi di qualità dei tre centrocampisti precedenti, si può citofonare a Monaco di Baviera e cercare Joshua Kimmich.
Il tedesco nasce come terzino, ma quando finisci nelle “grinfie“ di Pep Guardiola, il rischio è sempre quello di trasformarsi in qualcosa di molto diverso. Il che è esattamente quello che è accaduto al cacciatore cresciuto nello Stoccarda, passato per il Lipsia e che ormai è al Bayern Monaco da parecchi anni.
La sua evoluzione tattica lo ha portato a spostarsi al centro del campo, senza perdere minimamente le qualità che lo rendevano un terzino ottimo, ma sfruttando ancora di più la sua caratteristica principale, una visione di gioco che gli permette di essere sempre al punto giusto al momento giusto, che si parli di azioni difensive oppure offensive.
Senza essere il centrocampista più caro, quando si cerca un mediano che sappia fare tutto, quello di Kimmich è il nome perfetto. Al suo palmares, che comprende il Triplete 2020 con il Bayern, manca soltanto la Coppa del Mondo, ma solo perché si parla di un classe 1996, che quando la Mannschaft di Löw ha vinto il mondiale nel 2014 era semplicemente…troppo inesperto per essere convocato!
PEDRI
Infine, largo ai giovani, anzi, ai giovanissimi, meglio se di incredibile talento! Le nuove stelle del calcio non sono solo gli attaccanti da 50 gol a stagione, ma anche un giovane centrocampista che ha un talento enorme e si è ritrovato in una situazione talmente complicata da trasformarlo immediatamente in una stella.
Pedri è arrivato al Barcellona forse nel momento peggiore possibile, con Messi sul piede di partenza e in una stagione in cui blaugrana hanno lasciato a desiderare sia in campo che fuori. I catalani si sono dunque aggrappati al giovane Pedri, appena arrivato dal Las Palmas, che però non si è lasciato schiacciare dalla responsabilità.
Anzi, il ragazzino si è dimostrato costantemente tra i migliori della squadra sia per rendimento che per personalità, arrivando a conquistare quasi con un plebiscito il premio Kopa, che va al miglior giovane del mondo. Per le sue qualità tecniche, ma anche per un’ispirazione mai negata, Pedri viene spesso paragonato a Iniesta e il fatto che giochi nella stessa squadra dell’Illusionista di certo aiuta in questa identificazione.
Chi però si aspetta un ragazzo leggerino e dal fisico non troppo resistente, ha decisamente capito male. Nelle ultime due stagioni Pedri, tra club e nazionali, ha giocato più di 100 partite, prendendo parte a quasi 10 competizioni diverse. E se è vero che il centrocampista del futuro deve coniugare qualità e quantità, con il classe 2002 si va particolarmente sul sicuro…
KEVIN DE BRUYNE
Se invece essere un centrocampista significa cucire il gioco e regalare ai compagni assist vincenti, allora il migliore al mondo è certamente Kevin de Bruyne. Il belga è uno di quelli che aveva iniziato la carriera col botto, venendo acquistato dal Chelsea, ma poi per prendersi il mondo nel pallone ci ha messo un po’.
Con i Blues non è andata benissimo e c’è voluto il trasferimento in Germania al Wolfsburg per farlo finire nel radar del Manchester City. Guardiola quando è arrivato all’Etihad ha visto in lui il perno della sua squadra e grazie alla capacità del belga di trovare il compagno smarcato nella maniera più efficace possibile, la squadra del tecnico catalano ha fatto un ulteriore salto di qualità.
Da anni ormai De Bruyne è uno dei migliori calciatori del mondo e il suo status di top player gli è stato da poco confermato dal rinnovo ottenuto con il Manchester City. Al belga è bastato presentarsi in società con le statistiche delle sue ultime stagioni, per dimostrare che come lui nel suo ruolo non c’è nessuno. Il club non ha potuto far altro che ammetterlo e decidere di versargli quello che è lo stipendio più alto della Premier League.
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