Un’icona del calcio italiano. Difficile trovare un’altra definizione per Marco Tardelli. L’ex calciatore azzurro, o meglio, la sua esultanza dopo il gol del momentaneo 2-0 nella finale dei Mondiali del 1982 è infatti una delle immagini simbolo del pallone tricolore.
Ma c’è molto di più, perché tra campo e panchina Tardelli ha contribuito a scrivere la storia in diverse maniere.
Basterebbe pensare che è uno dei sei calciatori della storia che è stato in grado di vincere le cinque competizioni per club più rilevanti (ovvero Coppa dei Campioni, Coppa UEFA, Coppa delle Coppe, Supercoppa UEFA e Coppa Intercontinentale) e che nel 2004 è stato inserito tra i 50 giocatori più importanti dei cinquant’anni precedenti.
Le 10 stagioni di Tardelli alla Juve
La carriera di Marco Tardelli, nato a Careggine (provincia di Lucca) nel 1954 comincia all’inizio degli anni Settanta, prima con il San Martino di Pisa e poi con il Pisa, che lo fa esordire in Serie C nel 1972.
Dopo due anni viene acquistato dal Como, dove però rimane appena un anno perché nel 1975 le sue ottime prestazioni in B gli valgono l’interesse della Juventus, che lo acquista per 950 milioni di lire. Agli inizi in bianconero Tardelli gioca terzino destro, ma a Giovanni Trapattoni ci vuole davvero poco per capire che quel ragazzo (che tutti poi chiameranno “Schizzo”) così dinamico e tecnico può fare benissimo la mezzala.
Comincia così il periodo d’oro della carriera di Tardelli, che gioca alla Juventus 10 stagioni, vincendo tutto il possibile: 5 campionati, due Coppe Italia, una Coppa UEFA, una Coppa delle Coppe e soprattutto la Coppa dei Campioni, seppure nella triste notte dell’Heysel, teatro anche la sua ultima partita in bianconero.
Nell’estate 1985 passa all’Inter per 3,2 miliardi, ma le due stagioni in nerazzurro non sono memorabili. L’ultima esperienza prima del ritiro è quella in Svizzera, con la maglia del San Gallo.
Pilastro della Nazionale che trionfa in Spagna
Impossibile però parlare della carriera da calciatore di Tardelli senza menzionare la nazionale. Il suo esordio arriva nel 1976 grazie alla coppia Bernardini-Bearzot, ma è proprio con l’avvento del friulano come unico CT che il centrocampista toscano diventa un elemento cardine della squadra azzurra.
Tardelli gioca da titolare i Mondiali del 1978 in Argentina e anche gli Europei del 1980, venendo anche incluso nella migliore squadra della manifestazione.
Il momento clou dell’esperienza con l’Italia è però certamente il Mundial 1982, in cui Tardelli gioca tutte le partite segnando due gol, quello del vantaggio contro l’Argentina di Maradona e quello memorabile nella finalissima.
Dopo il ritiro di Zoff, diventa anche capitano e chiude la carriera in nazionale dopo i Mondiali 1986, per cui viene convocato pur senza mai giocare, con 81 presenze e 6 gol.
Le esperienze di Tardelli come allenatore
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Tardelli comincia la carriera da allenatore, entrando nelle fila dei tecnici federali, dapprima alla guida dell’Under-16 azzurra e poi come vice di Cesare Maldini nell’Italia Under-21 dal 1990 al 1993, anno in cui approda per la prima volta sulla panchina di un club.
Lo sceglie il Como, portato in Serie B con la vittoria dei playoff di Serie C1. L’esperienza successiva, quella al Cesena, termina con l’esonero, che lo porta a tornare a lavorare con Maldini, che nel frattempo però è diventato CT della nazionale maggiore.
Nel 1997 guida l’Italia Under-23 alla vittoria nei Giochi del Mediterraneo a fine anno diventa CT della nazionale Under-21. Sarà proprio lui a guidare gli azzurrini al quarto titolo europeo, vinto nel 2000 da favoriti per le scommesse con in rosa alcuni futuri campioni del mondo 2006 (Gattuso, Pirlo, Perrotta).
Sempre nel 2000 diventa allenatore dell’Inter, venendo però esonerato a giugno 2001. Stesso destino per Tardelli al Bari nella stagione 2002/03, ma anche nell’avventura come CT dell’Egitto nel 2004 e all’Arezzo un anno dopo.
L’ultima esperienza è quella da vice di Giovanni Trapattoni, che lo vuole con sé negli anni in cui allena l’Irlanda, tra il 2008 e il 2013.
Il successo di Marco Tardelli in TV
Ma cosa fa ora Marco Tardelli? Già poco tempo dopo la fine della sua carriera da calciatore, l’ex centrocampista ha subito trovato spazio in televisione, lavorando di tanto in tanto come opinionista e diventando ospite fisso della Domenica Sportiva.
Dopo il 2000 Tardelli ha ripreso con frequenza questo ruolo, diventando uno dei cardini della programmazione RAI in occasione dei grandi eventi calcistici come i Mondiali o gli Europei, ma anche uno degli opinionisti di punta della celebre trasmissione 90° minuto.
Nel 2023 poi è arrivato anche l’esordio da conduttore, nella trasmissione RAI L’avversario, in cui Tardelli ospita sei grandi campioni dello sport italiano, ripercorrendo la loro carriera e facendo loro affrontare anche le paure e gli ostacoli che si sono trovati di fronte.
L’ennesima dimostrazione di poliedricità, dentro e fuori dal terreno di gioco, di una leggenda del calcio tricolore.
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