Il passaggio obbligato era lo sbarco su iOs e Android ed è arrivato al termine di una lunga lavorazione nei primi giorni di dicembre 2020. Nasce così League of Legends (Lol) Wild Rift, versione per smartphone di un videogame diventato prima fenomeno di massa e poi esport più diffuso sul pianeta. Per ora si tratta solo di una versione beta, gratuita e non ancora definitiva, ma sufficiente per immergersi nell’universo di Lol da dispositivo mobile.
Certo, bisognerà abituarsi al touchscreen piuttosto che ai classici comandi, ma il tutto è stato realizzato in modo molto intuitivo. Quanto alla mappa, è più piccola di quella canonica per garantire una maggiore fruibilità, visto che nelle previsioni del design director Brian Feeney le partite, su smartphone, dureranno mediamente 20 minuti.
Nascita di un fenomeno
In attesa imbocchi la sua strada, con un percorso autonomo e magari addirittura più munifico del suo predecessore, Wild Rift si presenta, quindi, come un primo grande viaggio nel macrocosmo creato dalla Riot Games.
Pubblicato per la prima volta a fine 2009, Lol si presenta come un videogioco online del genere Moba (Multiplayer online battle arena), con i partecipanti, organizzati in squadre, che devono cercare di distruggere la base dell’avversario, difendendo nel contempo la propria. Caratteristica che li differenzia dagli Mmo (Massively multiplayer online) di cui fa parte un altro mostro sacro del settore dei giochi online con ambientazione fantasy: World of Warcraft. In questi ultimi, infatti, l’utente interpreta un ruolo e può interagire con le altre persone che popolano lo stesso universo.
Come si gioca
Nello specifico in Lol ogni player assume le funzioni di un evocatore che controlla un determinato campione, dotato di particolari abilità. Attualmente la piattaforma mette a disposizione dei giocatori 152 campioni. Lo svolgimento ricalca quello dei classici giochi di ruolo, sconfiggere gli avversari e i mostri neutrali consente di ottenere denaro e, soprattutto, livelli.
Si parte dal primo e si arriva sino al diciottesimo. Raggiunto il sesto, solitamente, si ottiene l’abilità suprema del personaggio scelto. In questa crescita sono fondamentali i punti esperienza erogati da Lol al termine di ogni match. Negli anni il Moba di Riots si è evoluto, migliorando sia la giocabilità che introducendo patch, elementi di strategia e situazioni adrenaliniche.
Numeri da capogiro
Il successo di Lol è raccontato dai numeri: 100 milioni di utenti attivi ogni mese e oltre 7 miliardi di dollari di fatturato. L’omonimo docufilm realizzato da Netflix nel 2019 forniva un ulteriore, strabiliante, dato: 160 miliardi di ore giocate, pari a 18 milioni di anni.
Come se ci proiettassimo indietro nel tempo sino al Miocene, prima dell’ultima era glaciale. Se poi tutti i giocatori di Lol si riunissero fisicamente costituirebbero il quinto Stato più grande del pianeta, con una popolazione superiore a quella di un Continente Nazione come il Brasile (oltre 210 milioni di abitanti).
La coppa del mondo
Lol prevede giocatori professionisti riuniti in squadre dotate di veri e propri allenatori. Il torneo più importante è il Campionato del mondo. La prima edizione è del 2011, con la finale che si è svolta a Jonkoping, in Svezia, vedendo l’affermazione del team europeo Fnatic.
L’ultima è dell'inverno 2020, con record di scommesse esport. Il match conclusivo si è svolto a Shangai e ha visto trionfare la sudcoreana Damwon Gaming contro la cinese Suning. Nel complesso le squadre della Corea del Sud hanno sinora vinto sei titoli iridati (2013, 2014, 2015, 2016, 2017 e 2020), seguite dal quelle cinesi con due (2018 e 2019). Gli europei sono fermi al 2011, mentre nell’anno successivo ha vinto una compagine di Taiwan.
Rivali ed eredi
Con un successo di questo tipo, Lol deve ora guardarsi dalla concorrenza. Dota2 (Valve Corporation) e Heroes of the Storm (Activision Blizzard, stessa casa di World of Warcraft) sono in cima alla classifica dei giochi che possono aspirare a strappare lo scettro alla Riots. La quale, tuttavia, sembra sempre più orientata a sperimentare l’orizzonte Free to play.
Il futuro dei giochi online sembra risiedere, infatti, nella gratuità dell’accesso, con gli introiti che arriverebbero per altre vie (dall’acquisto di accessori per rinforzare i personaggi sino alle espansioni). Intanto la stessa Riots starebbe lavorando all’erede di Lol, che potrebbe avere le caratteristiche di un “picchiaduro” con una componente online.
*Il testo dell'articolo è di Luca La Mantia; l'immagine di Thibault Camus (AP Photo).